Pranzo di Natale: boom di prenotazioni a Roma, ma si mangia all’aperto

Pranzo di Natale: boom di prenotazioni a Roma, ma si mangia all’aperto
Pranzo di Natale: boom di prenotazioni a Roma, ma si mangia all’aperto
di Laura Larcan
5 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Novembre 2020, 01:21

Il pranzo di Natale al ristorante, un miraggio per i clienti, una sfida, meglio, un’impresa per i ristoratori. La corsa alla chiamata è già scattata. Le telefonate si distribuiscono tra la tarda mattinata è il primo pomeriggio e la domanda è sempre la stessa: per il pranzo del 25 dicembre siete aperti? Si può prenotare, in quanti possiamo venire, che menu preparate? L’idea di godersi un buon pranzo di famiglia seduti al tavolo di un buon locale, con piatti che strizzano un occhio alla tradizione, circondati da un’atmosfera accogliente, sembra essere diffusa ai tempi del Covid

Pranzo di Natale, fioccano prenotazioni

Anche se concretamente le prenotazioni restano ancora rimandate al verdetto del nuovo Dpcm del 4 dicembre. «Ci chiamano in tanti per sapere se siamo aperti il 25 dicembre: la data resta ancora incerta in queste ore, ma confidiamo di poterla confermare - racconta Roberto Lisi, patron del ristorante Pierluigi - quello che è sicuro è che ci stiamo organizzando per offrire durante le festività un servizio in sicurezza, il che significa anche più investimenti economici, per allestire lo spazio all’aperto con i riscaldamenti e un arredo in stile.

Penso che tutta la nostra categoria di operatori del settore si stia muovendo su questa linea». 


La gente chiede di mangiare fuori, per strada? «Lo spazio all’esterno sembra invogliare molto di più i clienti - riflette Lisi - Il clima di Roma aiuta, siamo però in inverno e va considerato sempre la variante meteo. Per questo dobbiamo organizzarci». 
I ristoratori puntano a sfruttare almeno per l’80 per cento gli spazi esterni. La tendenza è quella di predisporre piccoli tavoli, anche perché la richiesta arriva principalmente da nuclei familiari di piccoli numeri. «I clienti ci stanno già chiamando per il pranzo di Natale, noi al momento rispondiamo a tutti che dipenderà dal Dpcm: se ci consente di riaprire. Ma vorremmo essere fiduciosi», commentano all’Osteria dei Pazzi alla Garbatella.


LA CAUTELA
C’è chi prende già le prenotazioni in modo da organizzare la sala, come i Limoncini in zona Tor di Quinto, e chi preferisce la cautela, come al Velodromo in zona Appio Tuscolano: «A tutti i clienti che ci chiedono di prenotare per il pranzo di Natale rispondiamo di aspettare le nuove regole del governo». C’è chi sta studiando più turni di servizio per il pranzo e, in alternativa, un menu di Natale da asporto: «È l’ennesima telefonata che riceviamo con la richiesta di prenotare per Natale - raccontano da Alfredo alla Scrofa - E se apriamo solo a pranzo possiamo ragionare anche in termini di più turni. Entro la prossima settimana decidiamo comunque il menu».

Se da un lato si potenziano gli spazi all’esterno, dall’altro si guarda anche all’alternativa del delivery in tema natalizio. Alle Tavernelle in zona Monti replicano ai clienti che chiamano spesso in queste ore: «Confidiamo di aprire, ma conviene aspettare dopo il 4 dicembre per confermare le prenotazioni anche perché ci dispiacerebbe disdirle all’ultimo».

Una prassi che segue anche Da Luigi: «Ci chiamano certo per avere informazioni, ma preferisco aspettare ancora qualche giorno - confessa Gerardo Nardiello - Per noi sarebbe importante che il Dpcm desse la possibilità di lavorare anche di sera, molte richieste di clienti vanno in questa direzione. Tra l’altro con il Covid cambiano anche le esigenze di famiglia, per esempio l’altro giorno ci ha chiamato un cliente per dirci: se siete aperti il 25 dicembre vengo da voi, tanto mia figlia vuole stare da sola. Insomma, il ristorante diventa un modo per passare la festa». Stessa cosa da Assuntina a Testaccio dove stanno chiamando per piccoli nuclei di famiglia. 


IL MENU
«Il clima di incertezza resta, ma la gente comunque chiama per chiedere cosa facciamo per Natale», raccontano da Felice a Testaccio. Così come da Renato al Ghetto: «Ci chiamano per avere notizie, aspettiamo ancora a prendere prenotazioni ma l’interesse c’è». «Ci stanno chiamando già diverse famiglie e coppie - dicono al Caminetto ai Parioli - la settimana prossima si deciderà». Alla Scala di Trastevere pensano già al menù di Natale alla carta: «È la domanda più ricorrente quando ci chiamano in questi giorni. Ma c’è tempo per prenotare. Intanto incrociamo le dita di poter aprire». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA