Roma, ecco la seconda vita dei musei: pochi turisti, tornano i romani

Roma, ecco la seconda vita dei musei: pochi turisti, tornano i romani
di Laura Larcan
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Domenica 5 Luglio 2020, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 15:48

Lusso, calma è voluttà, viene da prendere in prestito il capolavoro di Matisse per descrivere la suggestione dei Musei Vaticani in questa fase di uscita dal lockdown. Code azzerate all’ingresso, gallerie senza ressa, solo quiete e bellezza. Il museo di papa Francesco offre una passeggiata insolita. Fa davvero effetto, se non impressione: tutto quel vuoto. Il turismo internazionale è sparito: «Non entravo ai Musei Vaticani da almeno vent’anni, e visti così è una sensazione nuova», racconta Gianluca De Lorenzo, romano di 40 anni, residente a Casal Palocco, informatico, che ha organizzato la visita con la famiglia.
 

 


La moglie Roberta e le due bimbe di 6 e 8 anni. Mascherina in volto, e occhi sorridenti si gode la Galleria delle carte geografiche: «Abbiamo viaggiato tanto negli ultimi anni, ma ora, in questa fase storica particolare avevamo l’esigenza di rivedere i nostri luoghi romani - riflette Gianluca - Siamo riusciti a coinvolgere anche le bambine, ovviamente le abbiamo preparate. In modo da fare una specie di caccia al tesoro, sfidandole a trovare negli affreschi di Raffaello Platone o Aristotele o Adamo nella Cappella Sistina di Michelangelo». L’assenza del turismo straniero, d’altronde, si fa sentire ai Musei Vaticani. Più o meno in una settimana, ora, si contano ingressi che prima si facevano in un giorno. Dal primo al 30 giugno sono entrati circa 60 mila visitatori. Solo tra venerdì e sabato si può conteggiare una media di 4000 visitatori complessivi. Numeri lontani dagli standard pre-Covid.


Calma, silenzio, maestosità, questo è il clima che avvolge il Colosseo. Via dalla pazza folla (per citare Thomas Hardy). Di turisti stranieri se ne vedono poche decine. Soprattutto spagnoli. Di più gli italiani. Qualche romano arriva nel tardo pomeriggio. Gli ambulacri appaiono semi-deserti. Luoghi di pura contemplazione, in un percorso di vasto respiro tra arena ed esposizioni. Ma tutto è tranquillo. Entrano in media mille visitatori al giorno, lontani dai circa 35mila al giorno della passata estate. Fulcro ora di un turismo lento. Il Colosseo cosi’ non l’ha mai visto nessuno, neanche i romani all’epoca dei Flavi. Arriva da Foggia, e si sente già romana, Laura Bergantino, medico pneumologo alla ASL Foggia presso l’ospedale di San Severo. Si gode il Colosseo con la famiglia, papà Matteo Imbriano, Luciano di 8 anni e Pietro di uno. «Avevamo un po’ di dubbi all’inizio, ma poi abbiamo deciso di venire a Roma per queste ferie. Il rischio adesso è abbastanza basso, conviene approfittarne, tra qualche mese non sappiamo come potrà essere lo scenario epidemiologico». Un viaggio per il Colosseo. Il piccolo Luciano, appassionato di fumetti, ha pure visto Il Gladiatore. «Non me l’aspettavo così grande, fa effetto», racconta dietro alla sua mascherina, mentre Pietro dorme sul passeggino. «Non entravo al Colosseo da anni, neanche me lo ricordavo, ora si percepisce tutta la sua imponenza, riesci a cogliere più particolari», confessa Laura.

Sfidano il caldo afoso che già si fa sentire Dario Rossetti e Vito Tuozzolo, cognati, residenti in zona viale Marconi, che hanno portato al Foro Romano le figlie. Tre cuginette riunite all’ombra del Tempio di Vesta, Sofia, Greta e Francesca che compie 9 anni: «Ha espresso lei il desiderio di festeggiare il compleanno in questo modo, con una visita guidata al parco archeologico del Colosseo», racconta Dario Rossetti. Ad accompagnarli, la guida turistica Elisa Nobili. «Un compleanno speciale, diverso dal solito, me lo ricorderò per tutta la vita», confida la piccola Francesca. «Sono almeno 40 anni che non venivo al Foro Romano, era una visita che andava fatta, soprattutto in questo momento», commenta Vito Tuozzolo, che aggiunge: «Sembra tutto nostro, è una sensazione unica». «L’altro giorno sono andato anche ai Musei Vaticani ed è una bellissima sensazione: comunque è tornata gente in giro però ti puoi godere di più la città e i luoghi più importanti in modo rilassato», riflette Dario Rossetti.

La testa colossale di Costantino ai Musei Capitolini da’ il benvenuto a Carola Angelica e Alessio Simone, 22 anni, universitari di Lettere, arrivano da Torvaianica. Per loro è la prima volta ai Capitolini: «Non siamo mai venuti prima, abbiamo approfittato ora del fatto che c’è poca gente in giro adesso. E’ un peccato vedere i musei così vuoti, è uno spreco di bellezza. L’effetto è quello chiaramente di un luogo libero dal turismo di massa, a nostra disposizione. Speriamo che la situazione cambi per il nostro paese per il momento noi ce li godiamo».
Arriva da Ostia Francesca, 19 anni, fresca di maturità al Liceo classico Anco Marzio, appassionata d’arte per merito del prof di arte: «Vado dove c’è l’arte, è un nutrimento, ero in crisi d’astinenza durante il lockdown, qui poi non ci venivo da anni, solo una volta con scuola quando ero piccola». E ora torna con la macchina fotografica, regalo della maturità. Si godono in solitaria l’esedra del Marco Aurelio, mamma Sara Fanfoni, romana di Conca d’ora, con la figlia Eleonora 6. «Ho approfittato di questo periodo per acquistare la Mic card e vedermi tutti i musei. È un’occasione particolare, val la pena godersi il nostro patrimonio, a Eleonora piace.
Ora è tutto tranquillo, certo fa effetto. Dispiace questo vuoto, ma per i romani è il momento di riscoprire la città».

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