Massimo Bochicchio, sequestrati 70 milioni al broker degli sportivi: tra le vittime Conte ed El Shaarawy

Indagine per abusiva attività finanziaria a carico del broker, che avrebbe raccolto oltre 500 milioni di euro dal 2011 in avanti

Massimo Bochicchio, sequestrati 70 milioni al broker degli sportivi: tra le vittime Conte ed El Shaarawy
Massimo Bochicchio, sequestrati 70 milioni al broker degli sportivi: tra le vittime Conte ed El Shaarawy
di Giuseppe Scarpa
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Sabato 27 Novembre 2021, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 11:18

Massimo Bochicchio, 55 anni, il broker dei vip, finisce ai domiciliari per la seconda volta in cinque mesi. Il valutario della Finanza gli ha anche sequestrato 70 milioni di euro. L'uomo, che aveva promesso plusvalenze stellari, e invece ha fatto svanire nel nulla centinaia di milioni di euro è, perciò, ancora agli arresti. Una prima volta, a luglio, erano scattate le manette. Per diversi mesi era stato latitante a Giacarta, ma la scorsa estate su mandato internazionale era rientrato a Roma, con un foglio di espulsione in tasca. Ieri, con una nuova ordinanza, è stata emessa un'altra misura.
Tra le vittime eccellenti figurano nomi di spicco dello sport, come l'allenatore del Tottenham Antonio Conte, che con Bochicchio ci ha rimesso 27 milioni di euro. Oltre al tecnico degli Spurs compaiono il calciatore Patrice Evra e Stephan El Shaarawy.

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La vicenda

L'indagine per abusiva attività finanziaria a carico del broker, che avrebbe raccolto oltre 500 milioni di euro dal 2011 in avanti, è stata trasmessa nei primi giorni di luglio dai pm di Milano, che avevano chiesto e ottenuto l'arresto del broker, intanto volato all'estero, a quelli di Roma per competenza territoriale. Negli anni, secondo l'impianto accusatorio, Bochicchio avrebbe raccolto attraverso le società Kidman Asset Management e Tiber Capital da lui guidate a Londra «cospicui capitali».
Intercettato, affermava di aver movimentato addirittura 1 miliardo e 800 milioni.

Soldi che avrebbe dirottato in investimenti tra «Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti, promettendo alti rendimenti». E cercando di «occultare o ostacolare l'identificazione degli effettivi beneficiari delle somme», investite in strumenti ad «alto rischio». Prima di arrivare a Giacarta, tra l'altro, Bochicchio sarebbe passato nelle ultime settimane per Singapore e Hong Kong (non è chiaro se per cercare di recuperare soldi delle sue operazioni), ma la Guardia di Finanza, che aveva svolto le indagini con la collaborazione dell'Interpol, era riuscita a rintracciarlo.

La lista

Hanno investito con il broker anche il designer Achille Salvagni e l'ambasciatore d'Italia a Londra, Raffaele Trombetta. L'elenco dei truffati, però, è molto più corposo. E molti clienti di Bochicchio hanno preferito non denunciare visto che, secondo l'accusa, gli avrebbero affidato capitali esteri nascosti al fisco. Per conto di sei di loro, l'indagato avrebbe riciclato 10,9 milioni di euro, sequestrati lo scorso febbraio dal gip di Milano. L'operazione sembra emergere anche dalle intercettazioni. Cercando di rassicurare gli investitori, Bochicchio diceva di avere commesso un errore, facendo confluire nello stesso fondo i capitali di persone che erano interessate a semplici investimenti e quelli di altri che, invece, avevano come obiettivo quello di evitare l'aggressione da parte dall'Erario: «Tutto nasce dal Fisco che gli sta addosso in due Paesi e vuole spostare i soldi a Dubai dalla mattina alla sera, chiaramente io ne ho pagato, quindi la colpa è la mia, la colpa è mia purtroppo, ma io non essendo un esperto di questo, so fare altre cose, non ho valutato correttamente quale era il profilo di chi avevo di fronte». In un'altra conversazione, riferendosi sempre a chi gli avrebbe chiesto un aiuto non proprio lecito, dice: «C'hanno un tallone d'Achille». I problemi giudiziari di Bochicchio non sono solo in Italia: i clienti raggirati gli hanno fatto causa anche a Londra, dove i giudici, nel 2020, hanno congelato 33 milioni di euro. Secondo le Royal Courts of Justice, «quando gli investitori hanno cercato di ottenere il rimborso degli investimenti nel 2019 e 2020, gli stessi hanno ricevuto risposte evasive e contraddittorie, rassicurazioni su pagamenti imminenti e, in alcuni casi, asserzioni che i pagamenti erano già stati effettuati, ma nessuna corresponsione è stata ottenuta».

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