Covid, maestra positiva: classe in quarantena anzi no. La mamma: «Corsa ai tamponi, Asl e pediatra, la mia odissea»

Il racconto di una mamma romana

Covid, maestra positiva: classe in quarantena anzi no. Una mamma: «La corsa ai tamponi, la Asl e la pediatra, che odissea»
Covid, maestra positiva: classe in quarantena anzi no. Una mamma: «La corsa ai tamponi, la Asl e la pediatra, che odissea»
4 Minuti di Lettura
Martedì 16 Novembre 2021, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 09:02

Tampone sì tampone no, quarantena forse. Tutti in classe, tutti a casa. Il racconto di una mamma romana alle prese con giornate folli, con la scuola come fosse un viaggio sull'altalena: e la figlia sbattuta qua e là. L'istituto è il Franceschi di Monteverde, la bambina ha 7 anni. «Giovedì 11 novembre la scuola comunica alle ASL immediatamente il caso di una professoressa, vaccinata, che risulta essere positiva al Covid - dice Cristina - . La comunicazione viene fatta immediatamente l'11 alle Asl Roma 3, ma nell'immediato non ci sono risposte. I bambini continuano ad andare a scuola, a frequentare i nonni, a fare sport, a fare tutto come se fosse tutto normale...poi sabato che è 13 novembre, quindi a 2 giorni dal contagio, le maestre autonomamente ci consigliano di andare a fare un tampone in modo che se risultano tutti negativi lunedì si potrà rientrare a scuola».

Maestra positiva, tamponi e quarantene caos

 

Quindi questa comunicazione «arriva ovviamente di sabato sera più o meno alle 17/18 quindi con tutte le farmacie  chiuse. Il giorno dopo tutti ci alziamo e cerchiamo la farmacia aperta di turno che tra l'altro il tampone ce lo fa pagare €15 perché la scontistica degli €8 è prevista soltanto per i bambini dai 12 ai 18 anni per il quale è richiesto il Green pass quindi quelli sotto pagano come un adulto. Andiamo a fare i tamponi, tutti negativi, tutti felici: il lunedì teoricamente si ritorna in classe invece no perché la domenica sera alle 22 (di domenica!!) del 14 di novembre l'ASL si sveglia e risponde con il documento. Quindi inizia il toto scommesse su che cosa dobbiamo fare, esce fuori che ci vuole oltre all'esito negativo del tampone anche la certificazione della pediatra (ovviamente non tutti hanno la pediatra lunedì mattina alle 9)». Arriviamo al 15 di novembre.

«L'ASL cambia di nuovo idea e decide che non si entra perché bisogna aspettare tutti certificati dei pediatri quindi tutti a correre dalla pediatra lunedì mattina, con gente che ha portato i bambini a scuola perché magari domenica sera alle 23 non aveva letto le comunicazioni - prosegue Cristina -  Tutti di corsa a prendere appuntamento con la pediatra ma alle 17 di lunedì pomeriggio l'ASL si sveglia di nuovo e dice no fermi tutti c'è un bambino positivo, tutti in quarantena». 

Quarantena a scuola, le regole: in Dad con 3 positivi in classe, cosa cambia per i prof. Pdf circolare

Scuole a Roma, è boom di contagi (ma scoppia il caos sulle quarantene)

Quindi via ad annullare l'appuntamento «dalla pediatra e poi arrivare alle 18:30 con la ASL che dice no fermi tutti mi sono sbagliata un'altra volta, domani si può entrare tutti quanti perché un bambino non è sufficiente ce ne vogliono tre per andare in quarantena. Io vado dalla mia pediatra che dice: "io ho ricevuto comunicazione dall'Asl e dal referente scolastico per il Covid che io non posso certificare i tamponi in farmacia perché non sono validi"... come non sono validi dottoressa? A me è arrivata la certificazione verde del ministero della salute mi è arrivato il messaggio adesso ti giro sia il messaggio del mio del test negativo di mia figlia sia quello che mi ha risposto la pediatra... comunque sia fatto sta che esco dallo studio della pediatra senza il certificato per cui la ASL mi risponde "no dovete portarla al drive in" che però ora sono aperti solo ad orari e giorni prestabiliti...di fatto mia figlia con un contagio dell11 di novembre domani 16 di novembre (oggi) non riesce a rientrare a scuola...

© RIPRODUZIONE RISERVATA