Luca Sacchi, lo zio: «Mio nipote non conosceva i due fermati, era un ragazzo dolce e buono»

Luca Sacchi, lo zio: «Non conosceva i due fermati, era un ragazzo dolce e buono»
Luca Sacchi, lo zio: «Non conosceva i due fermati, era un ragazzo dolce e buono»
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Venerdì 25 Ottobre 2019, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 19:41

«Non si è più sicuri, non si può perdere la vita così». A parlare è Fabrizio Sacchi, lo zio di Luca, il ragazzo sparato alla testa nei pressi del parco della Caffarella«Luca era un ragazzo dolce, buono, che amava lo sport - dichiara - Voleva aprirsi una palestra per conto suo, farsi una famiglia con dei figli. Era fidanzato da 5 anni, nonostante fosse un bel ragazzo aveva solo Anastasiya. Ora i suoi sogni sono infranti. Luca non beveva, non fumava, tutti i suoi organi sono stati espiantati proprio perché era in perfetta salute. Solo l'occhio era inutilizzabile, colpito dal proiettile».

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Fabrizio Sacchi, fratello del padre di Luca, ha parlato ai giornalisti uscendo dall'appartamento in zona Appio Latino dove il nipote viveva con i genitori e il fratello. I suoi occhi sono lucidi, fatica a parlare mentre ribadisce: «Non conosceva i due ragazzi fermati, poi giravano con una pistola, come si fa ad accomunarli a Luca? Qui non si è più sicuri, non è giusto togliere la vita così a un ragazzo e rovinare 5/6 famiglie». Racconta il dolore della madre, della cognata, di tutti quanti amavano la vittima: «La nonna che tutti i giorni sentiva Luca - dice lo zio - ieri sera non ha ricevuto la sua chiamata, la mamma non ha avuto il suo bacio e a me è mancata la sua telefonata. Mi chiamava "number one", io gli rispondevo chiamandolo allo stesso modo. È finita così, senza motivo».

 

 

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