Luca Sacchi, la fidanzata Anastasia rischia di essere indagata. «Arrivò dopo lo sparo»

Luca Sacchi, la fidanzata Anastasia rischia di essere indagata. «Arrivò dopo lo sparo»
di Michela Allegri e Alessia Marani
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Lunedì 28 Ottobre 2019, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 13:16

Tabulati telefonici, dichiarazioni di testimoni, accertamenti bancari. Dopo la convalida del fermo per Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, accusati di rapina e concorso in omicidio per la morte di Luca Sacchi, alla Caffarella, ora si apre un nuovo fronte di inchiesta. E nel mirino della procura finisce Anastasia Kylemnyk, Nastja, la fidanzata di Luca, alla quale Del grosso e Pirino hanno rubato uno zainetto pieno di banconote - almeno duemila euro, ma la cifra potrebbe essere molto più alta - e che ha raccontato di essere stata tramortita con una mazza da baseball. La stessa che Del Grosso - è stato lui a premere il grilletto di una calibro 38 puntata alla nuca di Sacchi - ha fatto ritrovare agli agenti della Mobile e ai carabinieri che lo hanno arrestato.

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LE VERSIONI
La versione di Anastasia non convince, è lacunosa. Il dubbio è che menta per nascondere ben altro. Alcuni testimoni avrebbero raccontato, infatti, che la droga da acquistare era destinata allo spaccio. Per questo motivo la pm Nadia Plastina sentirà la ragazza, di nuovo, in questi giorni. E per lei potrebbe scattare l'iscrizione sul registro degli indagati. La giovane, 25 anni, ha già nominato un avvocato. Ha sempre raccontato di essere stata colpita alle spalle mentre era insieme al fidanzato, di avere perso i sensi, di essersi ripresa quando Luca era già stato ferito, che i due individui sono sbucati fuori all'improvviso. Che nello zainetto aveva una bottiglietta d'acqua e pochi soldi. Sostiene, insomma, che lei e Sacchi erano andati al pub John Cabot per controllare il fratello più piccolo di lui e di non conoscere i due aggressori. Ma le indagini raccontano un'altra storia: l'omicidio sarebbe l'epilogo di un tentativo di compravendita di erba. Del Grosso e Pirino erano i pusher, avevano mandato un loro emissario a controllare se la ragazza avesse il denaro per acquistare la «merce» che aveva richiesto e gli intermediari avrebbero appurato almeno la presenza di due mazzette da 20 e da 50 euro. Quando hanno scoperto che aveva tutte quelle banconote dentro allo zainetto avrebbero deciso di rapinarla. E quando Luca ha opposto resistenza Del Grosso gli ha sparato.
 
 


I TESTIMONI
Anastasia nega, ma la sua versione non convince. Da chiarire che fine abbiano fatto i soldi: lo zainetto rosa è stato ritrovato, ma era vuoto. E la ragazza dovrà anche chiarire come avesse fatto a procurarsi tutto quel denaro. Lei racconta che si trattava del suo stipendio da babysitter e cameriera, ma gli inquirenti sospettano che abbia fatto diversi prelievi bancomant (analoghi accertamenti sono in corso su Luca) e che abbia avuto contatti con i procacciatori di clienti per conto dei fornitori. È per questo che gli investigatori stanno anche lavorando sui tabulati telefonici, per capire chi esattamente, se la giovane o i due amici che erano insieme a lei e a Sacchi, abbiano avuto contatti con i pusher di San Basilio. Non solo nella serata di mercoledì, ma anche nelle settimane precedenti. Qualsiasi contatto smentirebbe la versione della ragazza: «La droga non c'entra». La stessa cosa che avrebbe detto anche uno degli amici della coppia.

IL VIDEO
A fare chiarezza, anche i video delle telecamere di sorveglianza del negozio di un tatuatore della Caffarella, che hanno ripreso alcuni istanti dell'omicidio, ma non la scena completa. Tutto si sarebbe svolto in meno di un minuto, trenta secondi o poco più dal momento in cui Del Grosso e Pirino, dopo avere fatto un secondo giro contromano della piazza, lasciano l'auto in doppia fila su via Mommsen e scendono: l'aggressione, la rapina, la colluttazione e alla fine lo sparo. Quando Del Grosso ha premuto il grilletto Anastasia non era presente: lei ha raccontato che in quel momento era priva di sensi e di essersi risvegliata quando Luca era già in un lago di sangue. Circostanza che, però, dovrà essere verificata. Anche perché, quando è stata visitata al pronto soccorso, i medici non le avrebbero riscontrato lesioni sul corpo compatibili con una bastonata alla testa, è stata tenuta in osservazione.

LA TRAPPOLA
Un altro testimone, un ex medico militare residente in via Bartoloni, dove si è consumato l'omicidio, ha raccontato di avere sentito lo sparo e di essersi affacciato alla finestra del bagno. Ha detto di avere visto il ragazzo in terra, rimasto da solo per più di un minuto. «Per me è stato ucciso a bruciapelo, non ho sentito urla, nessuna lite. E ho visto quell'auto sfrecciare via». Poi, assicura che Anastasia è sbucata da più lontano ed è corsa a tamponare l'emorragia. Ma che è apparsa, quindi, «solo successivamente». Dov'era Nastja? Era più lontana rispetto a Luca? Possibile che Luca sia finito in una trappola? Magari per rapinare i soldi a copertura di uno screzio passato? Le indagini andranno molto a ritroso nel tempo.

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