Lazio zona arancione, oggi ultimo giorno in "giallo": domani nuovi divieti, stop a bar e ristoranti

Lazio zona arancione, oggi ultimo giorno in "giallo": domani nuovi divieti, stop a bar e ristoranti
Lazio zona arancione, oggi ultimo giorno in "giallo": domani nuovi divieti, stop a bar e ristoranti
di Francesco Pacifico e Flaminia Savelli
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Sabato 16 Gennaio 2021, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 06:31

Rt sopra 1 e il Lazio entra in fascia arancione. Dunque nuovi limiti e restrizioni per arginare i contagi. Ma sarà un week end col doppio colore. Perché ancora per oggi, la zona è considerata gialla. Perciò: locali e ristoranti aperti con servizio al tavolo fino alle 18, tutti i negozi aperti e possibilità di muoversi all'interno della Regione senza bisogno di autocertificazione. Con le limitazioni che entreranno in vigore dal 17 gennaio invece, è consentito fare asporto di bevande e alcolici fino alle 18. Prevista anche la riapertura dei musei nei giorni feriali. I negozi sono aperti mentre i centri commerciali restano chiusi sabato e domenica (aperti solo supermercati, edicole, tabacchi, farmacie e parafarmacie al loro interno). Riconfermato infine il coprifuoco dalle 22 alle cinque del mattino.

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«Le nuove regole sono un altro colpo durissimo alla ristorazione» commenta Luciano Sbraga, direttore Fipe Confcommercio.

Il sistema in fascia arancione infatti, non solo spezza in due il fine settimana. Ma entra in vigore a ridosso della domenica. Con le prenotazioni già registrate, gli ordini in arrivo nelle cucine. E senza alcun preavviso. Per i titolari questo si è tradotto in decine di cancellazioni dell'ultimo minuto con i menù per i pranzi della domenica, già organizzati. «Il vero problema- dice Sbraga- è che nessuno del settore si aspettava che entrasse in vigore già da domani. Eravamo certi che i divieti sarebbero scattati solo da lunedì e invece poi in corsa abbiamo saputo che di fatto, sono anticipati di un giorno». In sostanza bar e ristoranti sono aperti ma con il servizio di asporto: i primi fino alle 18 mentre gli altri fino alle 22.

LA PROTESTA
I conti dei gestori restano appesi a un filo: per la crisi Covid, la perdita stimata nell'ultimo anno è intorno ai 2 miliardi di euro. Con un volume d'affari già dimezzato. Prima dello scoppio della pandemia, il comparto incassava in media al giorno, 13 milioni di euro. Oggi dopo le restrizioni di sera, tra i 6 e 7 milioni. Una cifra destinata a ridursi ancora, almeno di un altro milione, da domani. Ma è stata molto bassa l'adesione alla manifestazione io apro, per alzare le serrande dopo le 18 e servire i clienti, nonostante le regole imposte dai vari Dpcm vietino la cosa. Una ventina in tutto gli esercenti, per lo più in periferia, che hanno aderito alla protesta, alcuni dei quali multati. Gli altri hanno annunciato una manifestazione per il 30 davanti a Montecitorio. Presidi invece al Pantheon e a Trastevere, dei gestori in linea con le nuove regole per ridurre i contagi. Anche se chiedono aiuti veri al governo. Infine sempre ieri, uffici del Campidoglio hanno dato parere negativo alla delibera Coia (M5S) sui tavolini extra e sulle riduzioni della Cosap: la delibera va rivista prima che arrivi in Aula. Quindi slitterà.
 

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