Irriducibili, fine di un'epoca: nuovo nome dopo Diabolik

Irriducibili, fine di un'epoca: nuovo nome dopo Diabolik
di Alessia Marani
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Venerdì 28 Febbraio 2020, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 11:07
Si chiude l'era Piscitelli, si sciolgono gli Irriducibili, in Curva Nord nascono gli Ultras Lazio. Cambia il nome ma non la sostanza. I personaggi sono sempre gli stessi e per ora nessun nuovo innesto. Il capo storico non si rinnega: il nostro è un «gruppo invidiato dal mondo intero che, purtroppo, ha perso 7 mesi fa uno dei suoi e dei nostri leader più carismatici: Fabrizio», rivendicano nell'ultimo comunicato. La morte di Diabolik, ucciso in modo «infame» con un colpo di 7.65 alla nuca il pomeriggio del 7 agosto scorso, spariglia le carte in tavola, non è un tassello indolore e marginale nella storia del gruppo, il cui striscione apparve per la prima volta sugli spalti di Lazio-Padova nell'ottobre dell'87.

C'è bisogno di aria nuova nel covo di via Amulio, anche se gli Ultras Lazio non cambieranno indirizzo. C'è bisogno, soprattutto di un restyling, di rappresentarsi in modo diverso, specialmente se si vuole guardare al futuro e rimettere in moto la macchina del business e del merchandising. Lo pensava anche Fabrizio che prima di morire, per protesta, aveva annunciato che in Curva la bandiera degli Irriducibili sarebbe stata ammainata. Non a caso dalle parti di via Amulio c'è chi vede la decisione uscita dalla riunione fiume di mercoledì sera dove c'erano tutti i volti noti e meno noti degli Irr, non tanto come una novità, quanto come la «ratifica» di un percorso già in atto. Una continuazione sotto altro nome e non una fine. Anno dopo anno gli Irriducibili conquistano spazio e potere nella Nord. L'ascesa di Piscitelli segna l'egemonia: «Non si muove foglia che il Diablo non voglia». I tempi d'oro con Cragnotti, poi le liti con Lotito e il brutto capitolo del ricatto al presidente che finì per destabilizzare il gruppo capeggiato insieme con Fabrizio Toffolo, Yuri Alviti e Paolo Arcivieri. L'ossessione di Diabolik, però, era rimasta il merchandising. Si lamentava spesso che solo lui con la Lazio non riusciva a fare soldi per davvero, mentre altre tifoserie al Nord macinavano introiti. Il giorno della morte era stato a parlare con un manager amico: voleva trasformare e ingrandire la sua radio La voce della Nord. «Parto in vacanza, poi a settembre iniziamo con gli sponsor», gli disse, invece il proiettile arrivò prima.

A dicembre del 2018 il Diablo aveva avuto un'idea geniale: prendersi tramite una società il marchio storico della Lazio, quello della Polisportiva risalente agli anni del Duce, col fascio littorio impresso sopra per cominciare a riprodurlo su magliette e cappellini, sempre in quelle stamperie amiche dove videro la luce anche gli adesivi di Anna Frank affissi in Curva Sud nell'ottobre 2017. Tifo e politica sono sempre più a braccetto. Claudio Corbolotti urla il «presente» mentre altri tifosi alzano lo striscione inneggiante a Mussolini in occasione di Milan-Lazio di aprile: fede politica e promozione del marketing. La sede di via Amulio viene lasciata agli Irriducibili da Forza Nuova e nonostante la rivalità di Curva opposta all'Olimpico, l'amicizia tra Piscitelli e Giuliano Castellino, l'estremista nero, attualmente in carcere, è fraterna. Castellino non è l'unico amico di Piscitelli a finire in prigione.

Lazio, si sciolgono gli ultrà Irriducibili: «Ma la morte di Diabolik non c'entra»

Le ultime inchieste giudiziarie sul narcotraffico hanno ridisegnato i vertici degli Irriducibili: cadono nella rete di carabinieri, Gico e Squadra Mobile, Marco Turchetta Granturco, Ettore Abramo Pluto, Aniello Lello Marotta, e Alessandro Telich Tavoletta. Ieri a parlare per gli Ultras Lazio è stato Franco Costantino, Franchino, 48enne ultrà di lungo corso: «Una decisione sofferta, ma la morte di Fabrizio non c'entra - ha detto all'Adnkronos - Ieri avevamo tutti gli occhi lucidi e stanotte non ho dormito. Torniamo alle origini. È finita un'era». Accanto a Franchino, i nuovi leader più accreditati, appaiono Corbolotti e Giordano Moroncelli. «Troppo sangue versato, diffide, arresti (...) Da oggi ci sarà una svolta epocale (...) Per la prima volta in Curva sarà presente soltanto uno striscione, dietro il quale si identificherà tutta la tifoseria laziale: Ultras Lazio», il debutto contro il Bologna.

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