Gratta e Vinci da 2 milioni a Valmontone. Il gestore: «Ho detto al fortunato di correre a casa a nasconderlo»

Il gestore: «Mi ha mostrato il biglietto e ci siamo messi a ridere. Ma non so chi sia»

I gestori del bar e la schedina vincente
I gestori del bar e la schedina vincente
di Luigi Biagi
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Domenica 26 Giugno 2022, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 14:55

«Hei... hai vinto due milioni». Michele Conte, tabaccaio trentottenne di Valmontone, non ha trattenuto l’esclamazione quando un cliente incredulo gli ha chiesto di controllare il gratta e vinci appena raschiato. Sabato pomeriggio verso le 17.30, nel locale su via Casilina, ai margini del centro urbano della cittadina a sud di Roma, non c’era molta gente. Una donna aveva appena comprato un biglietto. Subito dopo è toccato a un uomo. Si è scelto un tagliando, l’ha pagato, l’ha grattato, ha alzato lo sguardo e si è rivolto a Michele: «Controlla se i miei occhi hanno visto bene».

 

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Lo stupore

«Avevano visto benissimo – racconta l’esercente - e ci siamo messi a ridere entrambi perché aveva vinto due milioni di euro.

Ho fatto le copie del biglietto – prosegue - e poi mi è venuto in mente quel tabaccaio di Napoli che è scappato via col gratta e vinci da mezzo milione, così gli ho ridato subito il tagliando». La storia balenata nella mente del valmontonese è del settembre scorso, quando una donna di 69 anni andò da un esercente di Napoli, gli diede un gratta e vinci e chiese di controllare se avesse vinto dei soldi. Dopo la verifica della vincita di 500 mila euro, il tabaccaio si mise in tasca il biglietto, indossò il casco e scappò via in scooter. Il giorno dopo fu bloccato dalla Polizia all’aeroporto di Fiumicino, mentre cercava di lasciare l’Italia per andare alle Canarie, a Fuerteventura. Pensava di godersi il maltolto, ma ora è sotto processo. Niente del genere è accaduto a Valmontone, dove invece il vincitore ha avuto indietro il suo biglietto. «Non volevo far fare un’altra brutta figura alla categoria dei tabaccai», scherza Michele Conte, che non appena ha restituito il gratta e vinci ha invitato il cliente ad andar via dal locale: corri a casa e mettilo al sicuro. «L’ho fatto per evitargli problemi con eventuali malintenzionati – spiega – perché rimaneva lì, contento, mentre si spargeva la voce e non si rendeva conto di quanti soldi avesse vinto. Evidentemente non aveva realizzato di essere stato baciato dalla fortuna».

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L'incasso

A Valmontone è la vincita più alta mai fatta ed è dovuta a un trentotto trovato sotto la patina dorata di un biglietto da dieci euro del “Tutto per tutto”. Nei prossimi giorni il giocatore dovrà portare all’incasso il gratta e vinci in una concessionaria abilitata. Una volta pagate le tasse, pari al venti percento della vincita, avrà a disposizione sul conto corrente 1,6 milioni di euro. Chi sia il fortunato è un’incognita che in molti sono curiosi di risolvere. Al Bar Conte ieri l’ambiente era festoso. Mentre i clienti parlavano del colpo di fortuna, interrogandosi su chi fosse il vincitore, alcuni hanno pensato che la dea bendata potesse essere ancora nell’aria: una donna e un uomo tentavano di ripetere il colpaccio, grattando dei biglietti con delle monete sul tavolo del bar. «Negli anni passati abbiamo sempre assistito a vincite alte, alcune volte cinquantamila, altre settantamila euro. Ma due milioni di euro mai», dice Michele Conte, la cui famiglia ha due tabaccherie nella stessa città e un’altra a Velletri. LE IPOTESI Suo padre, Francesco, all’età di 72 anni non ha mai sentito di un premio così grande nella zona e ieri, mentre raccontava quel che era accaduto, progettava di fare un ingrandimento del biglietto vincente da appendere fuori del locale. Intanto a servire i clienti ci pensava la figlia di Francesco, Alessia Ivanouskaya Recchia. «Non conosciamo il vincitore», dicono i gestori. Secondo alcuni potrebbe essere proprio un residente nella città. Secondo altri un “forestiero”. Entrambe le ipotesi possono essere verosimili: il bar è ai margini del centro abitato di Valmontone, sulla via Casilina, verso Colleferro, in una zona di passaggio. «Non ho idea di chi possa essere – commenta Michele – ma, se ripassa, spero che ci offra da bere». «Di sicuro non è uno di noi – ride Francesco – perché in tal caso saremmo già in vacanza».

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