Elezioni comunali a Roma. Gualtieri: rilanciamo la Capitale, Michetti parte dalla periferia

Elezioni comunali a Roma. Gualtieri: rilanciamo la Capitale, Michetti parte dalla periferia
Elezioni comunali a Roma. Gualtieri: rilanciamo la Capitale, Michetti parte dalla periferia
di Francesco Pacifico
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Venerdì 3 Settembre 2021, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 10:53

«Sappiamo bene che per prima cosa dobbiamo raccogliere l'immondizia, tagliare l'erba, rifare le strade e rimettere in moto gli uffici. Ma è umiliante parlare in questa campagna elettorale di temi che all'estero sono normale amministrazione: i romani meritano di più, Roma merita di riavere il suo ruolo, centrale a livello internazionale». Roberto Gualtieri, candidato del Centrosinistra al Campidoglio, ieri pomeriggio ha aperto ufficialmente la sua campagna elettorale. Lo ha fatto alle vecchia maniera: portando 2mila persone in piazza, a Bocca della Verità, e presentando i capolista delle sette formazioni che lo appoggiano. Ma lo ha fatto anche mettendoci un po' di verve in una campagna sotto tono, soffermandosi sul ruolo internazionale Roma ha perso. In quest'ottica ieri è atterrata nella Città eterna Ada Colau, sindaca di Barcellona, che oltre ad appoggiare l'ex ministro, ha lanciato una stilettata a Virginia Raggi: «C'era Milano, ma in questi anni non ho mai incontrato Roma ai tavoli tra le grandi città».

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L'ALLEANZA
Al riguardo Gualtieri - oltre a rilanciare «la città dei 15 minuti, quella di prossimità e accessibile a tutti», sottolineare l'importanza di «un'alleanza a campo unito» o promettere che non farà apparentamenti - sottolinea l'importanza di modelli di governance da altre esperienze amministrative, «come il progetto Radar a Barcellona, che ha trasformato i cittadini in sentinelle dei bisogni dei cittadini.

In ogni caso non permetteremo che a Roma un'altra amministrazione incompetente perda risorse, che sono andate ad altre città perché non era pronta. Noi con il Pnrr pianteremo un milione di alberi». Al riguardo il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, dallo stesso palco, fa notare che «a Roma non c'è nessuno scontro istituzionale, c'è una differenza avvertita dai cittadini tra un buon governo e un cattivo governo negli stessi anni». E se il primo è quello della sua giunta, l'altro è imputabile a Virginia Raggi, «che se vi mettete le dita nel naso dice che è colpa della Regione Lazio».


I SONDAGGI
Al Nazareno, dietro le quinte, si dicono sollevati dagli ultimi sondaggi che danno Gualtieri più vicino al primo turno a Enrico Michetti. Ma ammettono anche che nella corsa decisivi saranno i consensi della sindaca in periferia. Proprio la prima cittadina oggi andrà a San Basilio con Giuseppe Conte. Ieri ha promesso una stretta, «un superamento» dei campi rom e ha scelto come capolista della sua civica una sua quasi omonima: Gabriella Raggi, oggi potente dirigente del dipartimento Urbanistica, ripetendo un'operazione che fece in passato Ignazio Marino con Franco Marino. Nella stessa civica della Raggi un ruolo di primo piano l'avrà l'assessore uscente al Personale, Antonio De Santis: «Voglio continuare a lavorare per consolidare ulteriormente il principio che chi è preparato, viene valorizzato dall'amministrazione capitolina».
Anche il Centrodestra mette in campo l'artiglieria pesante, con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ieri in tour elettorale al IV con il candidato Enrico Michetti per sottolineare «l'abbandono delle periferie che mai come in passato si è registrato con le giunte Raggi e Marino. Enrico, e non solo sulla sicurezza, è l'uomo adatto per dare una svolta».

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IL CASO
L'avvocato-tribuno ha denunciato la situazione paradossale del IV Municipio che «si ritrova con un commissariato in meno perché nonostante lo stanziamento dei fondi, i sindaci precedenti non hanno portato avanti le procedure necessarie». Intanto il Centrodestra ha completato la lista dei minisindaci da candidare nei municipi: Lorenzo Santonocito al I, Luigi Avveduto al VII, Alessio Scimè all'VIII e Massimiliano De Juliis al IX.
Promette battaglia anche Carlo Calenda, che su Twitter - oltre a respingere gli attacchi di un dirigente della Polizia locale - ha fatto il bilancio di 11 mesi di campagna elettorale. «Manca un mese al voto, e stavolta - dice il leader di Azione - possiamo davvero cambiare Roma e la politica italiana».

 

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