Coronavirus Roma, dipendenti comunali disertano i test Covid: «Rischiamo le vacanze»

Roma, dipendenti comunali disertano i test Covid: «Rischiamo le vacanze»
Roma, dipendenti comunali disertano i test Covid: «Rischiamo le vacanze»
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 6 Agosto 2020, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 09:09

Niente test Covid, prima c’è la vacanza. Centinaia di dipendenti del Comune di Roma, dopo aver prenotato, mesi fa, un appuntamento con l’istituto di previdenza capitolino per sottoporsi all’esame sierologico, ora ci hanno ripensato. E all’ultimo, senza preavviso, hanno dato “buca” a medici e infermieri che li aspettavano nei laboratori messi a disposizione dal Campidoglio. Il rischio, a questo punto, è che decine di uffici pubblici a settembre riaprano senza che i travet abbiano in tasca il certificato di negatività al coronavirus. Un attestato che naturalmente non dà la garanzia assoluta di scampato contagio, ma sicuramente è una precauzione in più, sia per i colleghi di lavoro che per migliaia di romani pronti a tornare agli sportelli, appena finita l’estate.

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LE CARTE
Dall’inizio di maggio l’Ipa, l’istituto di previdenza e assistenza dei 24mila “comunali”, ha sottoposto al test 4.631 lavoratori: vigili urbani, impiegati dell’Anagrafe, addetti dell’ufficio multe o del dipartimento trasporti. Tutti esami volontari, spesso concertati col dirigente di turno. Il 2,6%, si è scoperto, ha sviluppato gli anticorpi al Covid, insomma era stato infettato, anche se nessuno era ancora positivo al virus al momento del test. La stranezza è che sia a maggio, proprio quando è partita la sperimentazione voluta dalla sindaca Virginia Raggi, sia nelle ultime settimane, i camici bianchi dell’istituto hanno notato una mole sempre crescente di disdette. «Il numero di lavoratori che volontariamente richiedono al datore di lavoro Roma Capitale di sottoporsi al test non è stabile poiché inficiato da drop out/assenti il giorno del prelievo», si legge nelle carte interne dell’istituto di cui Il Messaggero è in possesso.

PICCO DI DISDETTE
La media dei dipendenti che ha dato forfait è del 7%, 324 lavoratori che pur avendo prenotato e concordato l’analisi Covid, alla fine non si sono fatti vedere. E i numeri nell’ultimo periodo sono cresciuti ancora, le disdette hanno scavallato il 10%. «Il motivo? Tanti ora hanno paura di perdersi la vacanza - risponde Fabio Serini, il commissario dell’Ipa - molti insomma temono di ritrovarsi positivi da asintomatici e di dover quindi rinunciare al viaggio già programmato». E pagato. Ecco spiegata allora la fuga dai laboratori. «Prima dell’estate - riprende il numero uno dell’istituto di previdenza comunale - la curva delle disdette si era molto abbassata, mentre all’inizio, quando abbiamo iniziato a fare i test, era alta, sopra al 12%, c’era chi temeva di passare per “untore”. Ora abbiamo notato una risalita, sopra il 10%. Ma questi esami sono importanti, anche per la ripresa delle attività». Multe a chi non si presenta, spiega il dirigente, non se ne possono fare, perché il test è pur sempre volontario.

DOPO LE FERIE
Al Comune non resta quindi che rafforzare le analisi a vacanze finite. L’Istituto di previdenza ne ha già programmate 5.730, si partirà il 24 agosto e si andrà avanti per tutto settembre. Gran parte dei test interesserà i municipi, gli sportelli sul territorio che via via riapriranno al pubblico (anche se il 50% degli 11mila impiegati capitolini rimarrà in modalità smart working). Nel I Municipio, in Centro storico, saranno esaminati 346 lavoratori; nel X di Ostia altri 486; nell’VIII della Garbatella 427 addetti, 458 nel distretto di Tor Bella Monaca, il VI, e ben 750 nel VII, l’Appio Tuscolano. Saranno sottoposti al sierologico anche cento dipendenti delle biblioteche comunali e gli addetti dei principali dipartimenti, dai Trasporti all’Ambiente, al Turismo.
L’allerta in città del resto rimane alta, anche se l’ultimo bollettino della Regione Lazio ha riportato una diminuzione dei contagi: ieri 12 casi (martedì erano stati 17), 3 sono d’importazione: un caso dal Kosovo, uno dall’Albania e uno dal Senegal.
 

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