Covid a Roma, rischio seconda ondata: via alle assunzioni di medici e infermieri

Covid a Roma, rischio seconda ondata: via alle assunzioni di medici e infermieri
Covid a Roma, rischio seconda ondata: via alle assunzioni di medici e infermieri
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 7 Settembre 2020, 07:44

Dopo l'ondata dei vacanzieri di ritorno da Grecia, Spagna, Malta e Croazia (l'ordinanza del ministro Speranza con l'obbligo di tampone scade oggi), dopo i cluster importati dalla costa Smeralda scovati a Roma dopo Ferragosto, nel Lazio il sistema sanitario regionale si prepara alla fase nuova nell'epidemia. Anche questa, sconosciuta. Alle Asl sarà chiesto un ulteriore sforzo: dopo avere moltiplicato i drive-in sanitari sia a Roma che nelle province - si è arrivati a 20 piazzole sanitarie operative durante il picco del contro-esodo - ora tocca attrezzarsi per la riapertura delle scuole. E per l'ondata d'influenza stagionale, con milioni di dosi di vaccino che saranno distribuite già a partire da fine mese, priorità agli over65, per cui l'antidoto è obbligatorio.
Nel frattempo gli avamposti sanitari hanno bisogno di nuove truppe.

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Medici, infermieri, assistenti sanitari, specialisti, quest'ultimi, che si occupano in particolare dei tracciamenti. Le Asl già da settimane hanno chiesto alla Pisana di rimpolpare gli organici e la Regione ha optato per una procedura di assunzione ultra-rapida. Obiettivo: reclutare entro i primi di ottobre 500 medici nel Lazio, di cui 300 a Roma città.
Il provvedimento firmato dal governatore Nicola Zingaretti la settimana scorsa prevede «l'attivazione immediata da parte delle Asl delle procedure per la ricerca di professionalità sanitarie (medici, infermieri, assistenti sanitari) da dedicare alle attività di prevenzione e controllo dell'infezione Sars-Cov-2 nelle scuole e servizi educativi del Lazio». Per accorciare i tempi, le aziende sanitarie potranno firmare contratti con liberi professionisti oppure ricorrere alle «graduatorie delle procedure concorsuali già in corso. In caso di nuove procedure, le stesse dovranno essere aperte anche a laureati in Medicina e Chirurgia iscritti all'ordine non in possesso della specializzazione».

PIÙ TAMPONI
La Asl Roma 1 (Centro storico, San Lorenzo, Monte Sacro, Ottavia, Cassia) ha chiesto almeno 20 assunzioni. «Non solo per la scuola - spiega Enrico Di Rosa, direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica - Anche per potenziare i drive-in, già sottoposti a sforzi eccezionali: a inizio agosto al drive-in del Santa Maria della Pietà, nell'ex manicomio, facevamo 700 tamponi a settimana. Ora 4.500. È un impegno che va sostenuto nella nuova fase dell'epidemia».
Anche la Asl Roma 3 (Ostia, Magliana, Gianicolense), ha chiesto assunzioni. «Una trentina tra medici, infermieri e assistenti», racconta Aldo Benevelli, dirigente del Dipartimento di Prevenzione. Parte del personale servirà a creare le «equipe Covid» per le scuole. Altri si concentreranno sui test rapidi al personale scolastico, che procedono a rilento: solo metà di prof e bidelli arriverà in classe il 14 con un certificato di negatività al Covid-19. Molti fino a poco fa sono stati in vacanza, altri sono recalcitranti. Le Asl vanno rafforzate anche perché, quando arriverà l'influenza stagionale, sarà fondamentale avere personale preparato e pronto ad occuparsi di pazienti con sintomi molto simili: tosse e febbre. «Negli ospedali - spiega Alessio D'Amato, l'assessore alla Sanità del Lazio - abbiamo già assunto 2.500 persone nei mesi scorsi. Tutti questi professionisti saranno un argine fondamentale».
L'allerta nel Lazio resta alta, anche se calano i contagi: ieri in tutta la regione 122 casi (due giorni fa erano 158). A Roma sono quasi la metà, in 24 ore: 67 ieri contro i 108 di sabato. Ma sono calati i tamponi: da 12mila a meno di 11mila. Una buona fetta dei nuovi contagiati torna dalla Sardegna o dall'estero (Grecia, Spagna, Romania, Malta). Tra i positivi comunicati ieri, anche un tesserato della Viterbese calcio.
 

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