Covid Roma, tutto pronto per i test sierologici. Ecco la mappa dei "drive in"

Al via nel Lazio i test sierologici su 300mila persone
Al via nel Lazio i test sierologici su 300mila persone
di Francesco Pacifico
5 Minuti di Lettura
Sabato 9 Maggio 2020, 15:22

Da lunedì 11 maggio partiranno nel Lazio i test sierologici su un primo campione di 300mila persone (per lo più operatori sanitari e uomini delle forze dell'ordine) per conoscere il grado di circolazione del Covid nella Regione. L’indagine, effettuata prevalentemente attraverso prelievi venosi, sarà condotta da tutte le strutture del servizio sanitario regionale coordinata e monitorata dallo Spallanzani con il supporto del Seresmi (il servizio regionale sorveglianza malattie infettive). Il test non ha valenza diagnostica, per quello serve il tampone.

L'obiettivo è quello di di rilevare gli anticorpi specifici di Sars-Cov 2, per capire chi è entrato in contatto con il virus e chi potrebbe esserne stato immunizzato, cercando la presenza delle immunoglobuline. Il governatore Nicola Zingaretti ha ricordato che quest'indagine porteranno a una mappatura importante - ha spiegato Zingaretti - facilitando anche l'individuazione di eventuali contagi nel più breve tempo possibile, potendo così intervenire con più rapidità». Aggiungendo che in questo modo sarà più facile anche fare scattare i tamponi per contenere il contagio e intervenire in tempo.

I dati del virus: i malati scendono all'8 % , altre due zone importanti diventano covid-free

Nella prima fase l'indagine con i test sierologici riguarderà innanzitutto il personale sanitario, comprendendo infermieri, medici di medicina generale, pediatri, specialisti, farmacisti, operatori di strutture private accreditate e autorizzate, di servizi esternalizzati, e soprattutto delle Rsa, delle residenza per anziani. In totale oltre oltre 100mila operatori. Ma parallelamente i test saranno effettuati anche sugli uomini delle forze dell'ordine e sui militari (guardia di finanza, polizia di Stato, carabinieri, vigili del fuoco, esercito con il personale impegnato nell'operazione "Strade Sicure", guardia costiera e polizia penitenziaria). Su questo fronte le analisi riguarderanno 60mila persone. Dopo si passerà ad altre categorie come i dipendenti pubblici, compresi gli uomini delle polizie municipali.

Vaccino, la direttrice del team: «La scienza ci sottovaluta»

La metodologia prevede che, su base volontaria e gratuita, queste figure effettuano i test del sangue e, in caso di positività, sono soggetti a tampone. I risultati verranno poi raccolti e archiviati, con il consenso informato dei soggetti. Parallelamente potranno sottoporsi alla stessa analisi anche normali cittadini presso strutture private: in questo caso è necessaria la prescrizione del medico di base e il laboratorio, riscontrata la positività, comunica la notizia allo stesso medico di base e all'Asl competente, La quale, a sua volta, manda il soggetto risultato malato a fare il tampone in uno dei "drive-test" più vicini.

Test sierologici, attesa norma privacy per sbloccarli: Asl telefoneranno ai cittadini

Trenta i presidi dove basta presentarsi (da soli) con la prima vetture e per farsi fare il tampone. Alla Asl Roma 1 alla Casa della Salute del XV municipio in via Clauzetto o all’ospedale San Giovanni Addolorata in via Santo Stefano Rotondo. Alla Asl Roma 2 Campus Biomedico di via Alvaro del Portillo e alla Casa della Salute Santa Caterina della Rosa di via Nicolò Forteguerri – Casa della Salute Santa Caterina della Rosa. Nella Roma 3 alla direzione Asl di Via Casal Bernocchi e all’ex presidio Forlanini. Guardando in provincia, i drive-in sono stati installati all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, al Padre Pio di Bracciano, al Car di Guidonia, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, a via degli Esplosivi a Colleferro. Nel Frusinate bisogna andare al nosocomio Santa Scolastica di Cassino, al Santissima Trinità di Sora; nella provincia di Latina al Santa Maria Goretti o al Di Liegro di Gaeta, a Rieti in piazzale Istituto d’arte, a Viterbo all’ospedale Belcolle. Apertura alle 9 e termine del servizio alle 18 nei giorni feriali, si chiude alle 14 nei festivi.

Fase 2, arrivano i "detective" del virus per i test a domicilio : «In 8 ore troviamo i sospetti positivi»

L'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato ha spiegato che con questa modalità si punta a «trovare un tasso circolazione basso in regione, sul 3 per cento, con un 1 per cento di asintomatici. Da lunedì nel Lazio partiamo con il più importante test di sieroprevalenza a livello nazionale, che nasce da presupposti scientifici validati all'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma nelle scorse settimane. L'affidabiità è al 98 per cento. Questo test è rivolto innanzitutto ai soggetti maggiormente esposti nella battaglia contro il coronavirus. L'attività durerà almeno 30 giorni. Noi abbiamo una capacità produttiva dei nostri laboratori nel processare 10 mila test al giorno. E contiamo già intorno al 25 di questo mese di avere i primi risultati».

Dal canto suo, il governatore Zingaretti ha aggiunto che con questa modalità si avvia una nuova fase della sanità laziale, sempre più incentrata «sulla medicina territoriale» e su servizi di telediagnostica. Che accanto allo strumento dei sierologici, per gestire la fase 2 in sicurezza, poggia su altri due pilastri come l'obbligo di vaccinazione antinfluenzale per gli over 65 e i cronici, da un lato, e dagli investimenti (5 milioni di euro) per la ricerca di un vaccino che vede lo Spallanzani in prima linea.

© RIPRODUZIONE RISERVATA