La variante inglese si estende nel Lazio, preoccupazione per una scuola ad Acilia

Un reparto di Mlattie Infettive
Un reparto di Mlattie Infettive
di Lorenzo De Cicco
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 17:12

Nel Lazio la variante inglese «si è cominciata ad affacciare», ha detto ieri in commissione sanità l’assessore Alessio D’Amato. E si moltiplicano casi e focolai. Preoccupa ad Acilia un cluster nell’istituto comprensivo Carotenuto (elementare e media): gli esperti del tracciamento dell’Asl Roma 3 hanno individuato 10 bambini positivi, 2 insegnanti infettati più 6 famigliari dei piccoli studenti. Il «tasso d’attacco» del virus è stato molto alto: del 50%. Cioè 10 contagiati in una classe di 20 alunni. Quanto basta per far sospettare alla Asl che si tratti del ceppo britannico, che si propaga molto più rapidamente. La segnalazione con i prelievi dei tamponi è stata spedita al laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale delle malattie infettive, Lazzaro Spallanzani. In un’altra scuola del litorale, la Rodano di Fiumicino, sono stati trovati 6 bimbi positivi, più 2 docenti. Anche in questo caso è stata spedita allo Spallanzani la segnalazione di sospetta variante, con i campioni dei test. Si aspetta la conferma degli esperti dell’istituto: di media occorrono 3-4 giorni, ma potrebbe volerci di più dato che il laboratorio è alle prese con decine e decine di richieste dalle Asl di tutta la città e della provincia. 

Covid Italia, bollettino oggi 17 febbraio 2021: quasi 2 mila casi in più di ieri (12.074) e 369 morti


Le mutazioni 


«Nella nostra regione si è cominciata ad affacciare, con una presenza non importante come in altre regioni, la variante inglese - ha detto l’assessore D’Amato ieri davanti alla commissione Sanità del Consiglio regionale - allo stato attuale bisogna mantenere ancora alta l’attenzione rispetto alla circolazione del virus, anche se alcuni indicatori sono in lieve diminuzione».

Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e virologo del Policlinico Tor Vergata, «le varianti in città stanno circolando, è possibile che siano già arrivate altre mutazioni oltre a quella inglese, come la sudafricana e la brasiliana. Questo è un virus Rna, muta spesso, spontaneamente».

Video


Ieri su oltre 10 mila tamponi nel Lazio (-950) e quasi 21 mila antigenici per un totale di oltre 31 mila test, sono stati registrati 894 nuovi casi positivi (+134), 32 decessi (-2) e 2.031 guariti. I casi aumentano dunque, ma diminuiscono i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è all’8%, ma tenuto conto anche degli antigenici la percentuale scende sotto al 3%. I casi a Roma città sono 574. 


La situazione negli ospedali: i posti letto occupati nei reparti Covid sono 2.065, mentre i pazienti ricoverati in rianimazione sono 253. Preoccupa soprattutto la circolazione delle varianti, che nel Lazio però, finora, ha mostrato numeri più bassi di altre regioni. Per Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, «in questa fase la priorità devono essere le scuole. Alunni e studenti vanno protetti e in attesa delle vaccinazioni sarà determinante il protocollo che stiamo studiando». La procedura - già applicata all’istituto comprensivo Chizzolini, al Villaggio Prenestino - prevede la sospensione delle lezioni e poi uno screening di massa. La scuola è rimasta chiusa dal 29 gennaio al 15 febbraio. La Asl ha quindi coordinato i tamponi per i piccoli alunni. Alla Chizzolini 28 bambini sono stati trovati positivi al Covid-19. In 4 casi si trattava di variante inglese. «Tutto è cominciato con un caso di febbre. Ma abbiamo chiuso tempestivamente», ha spiegato la preside Angela Giuseppina Ubrìaco. Nello stesso quadrante, altri 26 positivi sono stati tracciati nell’istituto comprensivo Donatello di via Millet, a Grotte Celoni. Due cluster a una manciata di chilometri l’uno dall’altro. Ora l’attenzione è rivolta al litorale, col doppio focolaio, alla Carotenuto di Acilia e alla Rodano di Fiumicino. L’Associazione Presidi, con il capo Mario Rusconi, ha scritto al neo-ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per chiedere di rafforzare le connessioni web nelle scuole e di «non superare il numero di 23 studenti per classe».

© RIPRODUZIONE RISERVATA