Coronavirus, a Roma 4 ospedali per il Covid-19. Mascherine "sorvegliate" dall'esercito

Coronavirus, a Roma 4 ospedali per il Covid-19. Mascherine "sorvegliate" dall'esercito
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 16 Marzo 2020, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 12:51

Quattro ospedali Covid-19 a Roma. E l'Esercito schierato per sorvegliare il deposito dove sono conservate le mascherine destinate ai reparti della Capitale e del resto della regione.
Il bollettino di ieri per il Lazio parlava di 79 nuovi casi positivi, dunque si conferma lo stesso ritmo di crescita dei giorni precedenti, considerato sostenibile. Ma la certezza che davvero la Capitale potrà evitare la valanga dei contagi simile a quella che ha travolto la Lombardia non c'è, a causa degli inevitabili contatti che una metropoli come Roma ha avuto con il nord Italia fino a qualche giorno fa e per gli effetti della fuga da Milano della notte del primo decreto. In tutta la regione i positivi sono già 436, di cui 31 in terapia intensiva.

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SCENARIO
Dunque, ci si prepara allo scenario peggiore e la Regione, dove anche il governatore Nicola Zingaretti è a casa in quarantena perché positivo, ha deciso che gli ospedali per i pazienti Covid-19 non saranno due come previsto inizialmente (Spallanzani e Columbus), ma quattro, per un totale di 500 posti letto che, sommati a quelli delle altre strutture romane e della provincia di Viterbo, Rieti, Frosinone e Latina, consentiranno di arrivare a un bacino di 1.500.
Bene, ribadito il ruolo centrale dell'istituto Spallanzani con 257 posti letto e ricordato che oggi aprirà Covid-19 Hospital 2 alla Columbus, con i primi 32 posti letto di malattie infettive e 21 per terapia intensiva (a regime però saranno in totale 133), ecco il piano per i Covid-19 Hospital 3 e 4. Partiamo della terza struttura: sarà a Casal Palocco, quartiere a sud di Roma, in una clinica privata, di alta specializzazione per cardiochirurgia che fa capo al gruppo Villa Maria del romagnolo Ettore Sansavini. Oggi si svolgerà il vertice decisivo per la conferma ufficiale della creazione del terzo Covid-19 Hospital all'interno di questa casa di cura, ma ormai i dubbi sembrano essere pochi anche perché non c'è tempo da perdere.
Per Covid-19 Hospital 4 si guarda al quadrante orientale della Capitale: in pochi giorni sarà svuotata una torre del Policlinico Tor Vergata per poi destinarla solo ai pazienti del coronavirus, mentre i posti dell'attuale Medicina interna saranno ridistribuiti in altri ospedali. I numeri a regime quando questo piano sarà completato: tra i quattro Covid-19 Hospital e i posti previsti in tutti gli ospedali a Roma e nelle altre quattro province, si arriverà a 1.500 letti. Va anche aggiunto che da oggi saranno attivi 26 posti di malattie infettive presso il policlinico Umberto I ma nella struttura Eastman.
Ma il vero problema per tutte le regioni italiane che stanno cercando di potenziare i reparti di terapia intensiva è il reperimento di ventilatori. Il Lazio, come d'altra parte anche altre regioni, sta cercando anche sul mercato, specialmente quello internazionali: sono stati fatti tentativi in Israele, ora si guarda anche alla possibilità di acquistarli in Cina. Spiega l'assessore alla Salute della Regione, Alessio D'Amato: «Anche in queste ore registriamo un incremento giornaliero del numero di pazienti positivi costante, siamo sempre attorno ad 80. Si tratta di un tasso di crescita che avevamo previsto e che non ci spaventa, ma nulla può escludere che possano esserci delle variazioni ed è per questo che abbiamo deciso di portare a quattro il numero degli ospedali riservati a Covid-19. Dobbiamo correre, perché non sappiamo quando e se la situazione peggiorerà». Ieri sono state anche consegnate al Lazio 600 mila mascherine. Saranno distribuite negli ospedali, ma nel frattempo vengono conservate in un deposito sorvegliato notte e giorno dell'Esercito dopo che nei giorni scorsi una parte di materiale di questo tipo era stato sottratto.

CRITICITÀ
Sta reggendo il sistema romano? Per ora sì, i ricoverati in terapia intensiva sono 31, dunque c'è ancora margine di manovra in una regione che normalmente ha 540 posti riservati ai casi più gravi. Spiegavano ieri mattina dall'Istituto Spallanzani, nel bollettino giornaliero: «Come si evince chiaramente dai numeri, in aumento ma ancora contenuti, lo Spallanzani oggi è Covid Hospital e quindi accoglie prevalentemente pazienti positivi dalle altre strutture ospedaliere e territoriali di riferimento della rete regionale». Nel Lazio ieri i decessi sono stati 3, preoccupano le province di Frosinone e Latina che, in totale, hanno fatto registrare 21 nuovi casi positivi. E resta sempre l'incognita di Pomezia, città dell'hinterland in cui si era registrato uno dei primi focolai (la famiglia del poliziotto in servizio a Spinaceto) che anche ieri ha fatto segnare 8 nuovi positivi. Nell'Asl di competenza, la Roma 6, ci sono 917 persone in sorveglianza domiciliare preventiva.

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