Covid, centri commerciali chiusi a Roma: migliaia di posti di lavoro a rischio

Covid, centri commerciali chiusi a Roma: migliaia di posti a rischio
Covid, centri commerciali chiusi a Roma: migliaia di posti a rischio
di Fabio Rossi
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Domenica 8 Novembre 2020, 00:52

Negozi chiusi, corridoi deserti, parcheggi con poche macchine ferme: quelle dei clienti dei supermercati, che restano aperti. È un’immagine desolante e quantomeno anomala, quella offerta dai tanti centri commerciali di Roma e dintorni, nel primo fine settimana di chiusura obbligatoria per le norme anti-contagio da coronavirus contenute nell’ultimo Dpcm. Uno scenario che porta con sé un possibile cataclisma economico: «In queste gradi strutture gli incassi sono concentrati soprattutto nei weekend - sottolinea Valter Giammaria, leader romano di Confesercenti - La chiusura obbligatoria nei giorni di sabato e domenica comporterà un ulteriore calo, tra il 35 e il 40 per cento, del volume d’affari, che già si era complessivamente dimezzato, negli ultimi tempi, a causa dell’emergenza legata al Covid». Complessivamente, quindi, la perdita totale per i negozi dei centri commerciali si avvicinerebbe al 70 per cento del fatturato abituale del periodo precedente alla pandemia.

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I dati

Secondo le stime di Confesercenti, questo calo verticale della clientela causerà grossi problemi anche sul fronte occupazionale.

Almeno tremila i posti di lavoro a rischio: per ora i dipendenti andranno in cassa integrazione, ma per futuro le associazioni di categoria del commercio prevedono uno tsunami di licenziamenti, in mancanza di una rapida ripresa dei consumi o di massicci ristori per le attività del settore. «Anche perché nei centri commerciali si riverserà lo stesso problema che già vediamo negli esercizi di quartiere - spiega Giammaria - Ovvero le chiusure a cascata di tanti negozi, che non saranno più in grado di sostenere le spese fisse e falliranno, abbassando definitivamente le saracinesche».

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La mappa

I centri commerciali sono chiusi il sabato e la domenica tranne che per il settore alimentare, compreso quello dedicato agli animali. Negli esercizi commerciali interni possono inoltre essere venduti i prodotti normalmente trattati in edicole e tabaccherie. Ma la realtà parla di spazi enormi, completamente deserti nei giorni solitamente più affollati dai clienti, un po’ ovunque. Come a Porta di Roma, dove fino a martedì 17 è chiuso anche l’ipermercato, per lavori in corso. Solo alimentari anche a Roma Est, che negli anni è diventato un punto di riferimento fondamentale per i quartieri vicini, e a Euroma2, dove ieri e oggi restano aperti solo ipermercato e parafarmacia.

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I dintorni

Nell’hinterland della Capitale, situazione difficile all’outlet di Valmontone, dove nel weekend si concentra la metà dei visitatori totali, tra le 80 mila e le 100 mila persone in media. A Fiumicino stop a Centro Leonardo, Market Central Da Vinci e Da Vinci Village, dove «nel fine settimana arrivano oltre diecimila persone da tutto il circondario, Roma in primis», argomenta il sindaco del comune sul litorale, Esterino Montino. «La chiusura nel weekend rende più complessa la visita a coloro che per motivi di distanza (molti nostri clienti arrivano dalle altre province laziali) possono raggiungerci preferibilmente il sabato e la domenica - spiega Enrico Biancato, centre manager di Castel Romano Designer Outlet - Così come molti romani scelgono da sempre di visitarci nel fine settimana per evidenti ragioni lavorative. Il week end è un momento di relax e l’esperienza di shopping ne fa parte a pieno titolo». La sicurezza «è da sempre e sempre sarà il nostro primo obiettivo - aggiunge Biancato - Le nostre strutture all’aperto rendono l’esperienza di shopping assolutamente comparabile a quella di un centro cittadino, ma con il vantaggio di un maggior controllo esercitabile all’interno».

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