Cani uccisi e buttati via a Cerveteri: rabbia per l’atroce fine dei cuccioli di segugio

Cani uccisi e buttati via: rabbia per l atroce fine dei cuccioli di segugio
Cani uccisi e buttati via: rabbia per l’atroce fine dei cuccioli di segugio
di Emanuele Rossi
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Martedì 18 Agosto 2020, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 01:09

Prima sono stati uccisi e poi gettati tra i rovi in una campagna di Cerveteri. Choc nella località Pian della Carlotta, frazione Sasso, dove le guardie zoofile della città hanno trovato 13 cuccioli di segugio di cui sette senza vita. Gli altri, in gravi condizioni, sono stati trasportati in una clinica veterinaria per essere curati ed alcuni di loro comunque dovrebbero farcela senza ulteriori traumi. Durissima reazione da parte dell’associazione di Fare Ambiente. «Un gesto squallido, al limite della vergogna», scrivono i volontari sulla propria pagina Facebook. «I cuccioli erano tutti privi di microchip. Gli sconosciuti, dopo questo gesto infame, hanno abbandonato i cani a bordo strada», puntualizza Mauro Di Stefano, il responsabile dell’associazione etrusca.
 

 





 

Ferite alla testa


Quasi tutti i “segugini” presentavano una ferita vistosa alla testa. Perciò è molto probabile che chi ha deciso di lasciarli agonizzanti in due punti diversi del Sasso, certamente di notte per non destare sospetti, lo ha fatto con il chiaro intento di sbarazzarsene in modo definitivo. Le carcasse si trovano nell’istituto Zooprofilattico di Roma per l’esame autoptico. «Sarà sporta denuncia contro ignoti – proseguono le guardie zoofile cerveterane – e rivolgiamo un appello accorato a chiunque possa fornire informazioni utili. Contattaci o presentatevi presso la Polizia locale di Cerveteri: verrà garantito l’anonimato». Soltanto due settimane fa altri nove cuccioli della stessa razza erano stati abbandonati nei sacchetti della spazzatura sempre a Cerveteri nella zona periferica di San Paolo. Denutriti, insanguinati e pieni di pulci sarebbero stati spacciati senza l’intervento di due volontarie dell’associazione “Amore randagio”. 

I cagnolini con neanche 30 giorni di vita e che a stento si reggevano sulle loro zampe, erano stati tratti in salvo da Anita De Cesaris e Lara Puglisi, due attiviste. Due fatti troppo ravvicinati tra loro per non pensare ad una sorta di cimitero clandestino di carcasse creato da persone ignote. «Quello che possiamo dire è che sono situazioni già monitorate da tempo: la nostra attenzione è massima nel contrastare questo fenomeno e c’è una indagine in corso», conferma Cinzia Luchetti, comandante della Municipale di via Friuli. Le attività investigative potrebbero portare a quella di cacciatori senza scrupoli anche se non si escludono altre piste.




 

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