Roma, la beffa di Castel Romano: il Comune ora paga l'affitto ai rom illegali

Roma, la beffa di Castel Romano: dopo i roghi, il Comune paga l'affitto ai rom
Roma, la beffa di Castel Romano: dopo i roghi, il Comune paga l'affitto ai rom
di Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico
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Domenica 26 Luglio 2020, 00:28 - Ultimo aggiornamento: 08:34

Gli avvisi, firmati dal delegato alla Sicurezza di Roma Capitale Marco Cardilli sono arrivati ormai da giorni e recitano così: «La signoria vostra dovrà lasciare il modulo abitativo che attualmente occupa, libero da cose e da persone, entro e non oltre il 10 settembre». I moduli in questione sono quelli abitati da 28 famiglie nell’area “F” del campo nomade di Castel Romano, finito al centro di un’escalation di roghi - più di 60 dall’inizio di gennaio - di un sequestro della Procura e oggetto di un’ordinanza della Regione Lazio che ha intimato al Campidoglio la bonifica - celere - dell’area su cui pende un’emergenza sanitaria decretata dall’Asl Roma 2. Ma dove andranno queste famiglie e quasi cento persone molte delle quali costrette ai domiciliari o con alle spalle precedenti per reati contro il patrimonio? Il Comune ha in mente di pagare loro una parte dell’affitto per una casa.

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LA PROPOSTA
«L’amministrazione ha iniziato a chiedere agli abitanti - spiega Carlo Stasolla dell’Associazione 21 luglio - la sottoscrizione di un patto: se vi trovate una casa in affitto l’amministrazione partecipa alle spese del canone attraverso l’erogazione di un bonus». In sostanza, anche per velocizzare le fuoriuscite, Roma Capitale chiede ai rom di trovarsi un appartamento offrendo in cambio un contributo di 10 mila euro a famiglia su base annua. La procedura tuttavia «rischia di rivelarsi infruttuosa - conclude Stasolla - perché siamo ormai in agosto e trovare un affitto per famiglie che non hanno neanche un impiego non è semplice». Per non contare che il Campidoglio andrebbe eventualmente a sovvenzionare chi ha avuto trascorsi con la giustizia, mentre il bonus casa, programma già ampiamente testato dall’amministrazione comunale in altre occasioni, si è rilevato un flop. La stessa procedura che si sta portando avanti a Castel Romano era stata testata all’epoca al Camping River. Quando arrivò lo sgombero le persone rimasero in mezzo alla strada, contribuendo a riempire altri insediamenti perché nessuno aveva trovato un affitto autonomamente.

LE INCOGNITE
Altro boomerang riguarda gli alloggi Erp di residenza popolare. Molte famiglie nel corso degli anni hanno fatto domanda. Negli ultimi quattro anni sono state assegnate una sessantina di case popolari a famiglie prevalentemente di origine bosniaca. Molti nomadi che oggi vivono a Castel Romano sono in graduatoria da tempo per ottenere un alloggio ma se trovano una casa privatamente escono dalla lista. Nessuno dunque è intenzionato a sottoscrivere la proposta del Campidoglio. Al contrario, martedì mattina il dipartimento Politiche abitative aspetta la consegna di altre 50 domande di rom e sinti - per lo più giostrai - che ambiscono a ottenere un alloggio popolare.

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