Roma, calci e pugni ai ragazzi gay a Valle Aurelia: «Identificato l'aggressore, romano di 30 anni»

Roma, calci e pugni ai ragazzi gay a Valle Aurelia: «Identificato l'aggressore»
Roma, calci e pugni ai ragazzi gay a Valle Aurelia: «Identificato l'aggressore»
di Alessia Marani
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Martedì 23 Marzo 2021, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 13:43

Identificato l'aggressore della coppia gay che si stava baciando alla stazione della Roma-Viterbo, Valle Aurelia. Gli agenti del commissariato Aurelio sarebbero arrivati a lui dopo avere visto le immagini riprese dal video girato dall'amico di Jean Pierre Moreno e Alfredo Zenobio. Il primo, 24enne del Nicaragua e attivista di Gaynet, era stato affrontato e preso a calci e pugni dall'uomo, un italiano di circa trent'anni, che non ha esitato, dopo un alterco, ad attraversare le rotaie per raggiungere la coppia dall'altra parte della banchina. «Vergognatevi» ha gridato loro, mettendosi dapprima nella posizione di difesa tipica del boxeur, per poi iniziare a saltellare sul posto e a sferrare destri e calci come fosse in un ring di kickboxing. Il 24enne, pur non indietreggiando, è riuscito, comunque, a sfuggire alla maggior parte dei colpi. «Non dimenticherò mai quelle parole e il suo sguardo», ha detto auspicando che il responsabile paghi per il suo gesto.

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LA DINAMICA


Ieri Jean Pierre e Alfredo sono stati convocati in polizia per raffrontare le immagini e sono stati messi al corrente dell'evolvere delle indagini. Il fatto era avvenuto la sera del 26 febbraio scorso e subito denunciato dai ragazzi con una integrazione al verbale il 3 marzo. Sabato, invece, è spuntato fuori il video girato dall'amico che, oltre ad avere sollevato lo sdegno generale, ha messo subito gli investigatori sulla strada giusta. Intanto, l'aggressore sarebbe un habitué, pendolare della Roma-Viterbo. Quella sera era stato seguito a distanza dalla polizia e, secondo una prima ricostruzione, era sceso alla fermata successiva, quella di Appiano-Balduina. Da qui avrebbe preso un altro convoglio diretto in provincia, verso Bracciano-Cesano. La descrizione dei ragazzi, la direzione di fuga, nonché l'immagine resa dal video, ne avrebbero permesso l'identificazione dal momento che l'uomo, un personaggio conosciuto, non sarebbe nuovo a esplosioni di violenza. La sua posizione ora è al vaglio degli inquirenti. Il reato prospettato quello di lesioni colpose aggravate dai futili motivi. Proprio Gaynet aveva ricordato la necessità di approvare l'iter della legge Zan, ferma in Senato, contro l'omotransfobia equiparando la discriminazione verso gli omosessuali alle discriminazioni razziali, etniche e religiose.

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