Roma, betoniera impazzita travolge pedoni e auto. L'autista: «Ho avuto un blackout»

Roma, betoniera impazzita travolge pedoni e auto. L'autista: «Ho avuto un blackout»
di Alessandra Camilletti e Alessia Marani
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Sabato 4 Maggio 2019, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 16:39

Come nel più cruento (e vietato) dei videogiochi: il mezzo impazzito, in questo caso una betoniera, travolge i veicoli che gli si fanno incontro, sbanda paurosamente, sembra puntare i pedoni. Ma non è finzione, è accaduto per davvero ieri mattina sulla via Casilina. E solo per un caso non c'è scappato il morto. Per un chilometro e mezzo la betoniera guidata da S. S., romano di 48 anni, da poco uscita dalla rampa del Raccordo, semina il panico. Il primo incidente di una lunga catena avviene all'altezza di via dei Colombi, a Torre Maura.

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Mamma e figlio a bordo di una Panda vengono speronati, e intenzionati a chiedere al conducente di fare il cid, lo superano e gli fanno cenno di accostarsi. Inutile, anzi la betoniera li tallona sempre di più, «abbiamo accelerato per impedire che ci schiacciasse».
Poco dopo il mezzo urta un Nissan Quashqai, colpisce e scaraventa a terra un Honda 125. La sua folle marcia non si arresta ancora, abbatte pali e muretti, sradica specchietti. In via Casilina 1.040 travolge e scaglia contro la recinzione della ferrovia Roma-Giardinetti, in quel tratto interrotta, una Fiat Punto con tre donne a bordo. Una delle auto travolte investe anche un pedone, una signora di 70 anni, in ospedale con il femore rotto. Poco dopo un altro schianto micidiale. Lungo la strada la betoniera aggancia la Peugeot 206 guidata da D. I. I., 41 anni, la trascina per diversi metri fino a incanalarla nei binari del tram. L'auto per fortuna si sgancia, la betoniera continua a scivolare lungo la ferrovia fino a incastrarsi e fermarsi stretta tra le due banchine passeggeri.
 



I SOCCORSI
Dalla vicina caserma dell'Esercito escono i militari, due ragazzi si fermano e prestano i primi soccorsi. Molti i testimoni sotto choc, quel tratto di strada è affollatissimo, in prossimità dei centri commerciali. Accorrono gli agenti della Polizia locale dei Gruppi Casilino, Prenestino e Torri. Arrivano le volanti della polizia, la Scientifica per i rilievi. I feriti, cinque in codice rosso, due i più gravi, gli altri lievi e nessuno in pericolo di vita vengono trasportati negli ospedali. Tra loro anche S. S. che un testimone, Giulio, dice di avere visto «alla guida con la testa dritta, le mani ben ferme sul volante, non sembrava ubriaco o incosciente».
 
 


L'ipotesi è che l'uomo, da quindici anni dipendente di una società sulla Cassia, abbia avuto un malore. Lui dal pronto soccorso del Policlinico Umberto I non ricorda nulla: «È stato un blackout». Parla prima con i vigili, sul posto arriva subito anche il comandante Antonio Di Maggio. Poi nel tardo pomeriggio incontra moglie e fratello. «Ha come avuto un mancamento. In questo momento è frastornato», racconta la donna. I test tossicologici danno esito negativo: né alcol né droghe. Vengono eseguiti ulteriori accertamenti, tra questi due tac una all'arrivo e la seconda in serata , ed altri anche di natura neurologica ne seguiranno per capire che cosa sia accaduto e perché l'autista abbia perso così il controllo del mezzo.
Una crisi epilettica? «Difficile, non ne ha mai sofferto», dicono in famiglia. Ma nulla è escluso. La Polizia locale ha disposto il sequestro della betoniera, dei nove veicoli coinvolti e del telefonino di S. S., rimasto sul camion. «Non riusciamo a capire cosa sia successo dice il fratello Non ha mai fatto un incidente fino ad oggi, è un lavoratore, non ha problemi. Era uscito di casa come ogni giorno». E aggiunge: «Ora è preoccupato sì, per forza. Mi ha chiesto se aveva fatto danni. Non ricorda cosa è accaduto ed è molto dispiaciuto».

LA SITUAZIONE
Per S. S. è scattata la denuncia per lesioni gravissime e omissione di soccorso. I vigili hanno già acquisito i video delle telecamere disseminate lungo il tragitto da via dei Colombi, a via Tobagi, via Belon fino sulla Casilina.
Increduli anche Massimiliano e Giancarlo, titolari della ditta: «Abbiamo una ventina di mezzi di quel tipo, tutti revisionati. Il nostro autista deve avere avuto un malore che gli ha impedito di azionare la manetta, ovvero il freno speciale che blocca all'istante la betoniera. Non può essere stato nemmeno un guasto ai freni, in mancanza di aria, il camion si arresta. Per fortuna non era piena, ma portava solo un metro cubo di calcestruzzo perché aveva già fatto un carico e scarico ed era di diretta a un cantiere al Casilino».
 

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