L’aviaria a Ostia, stretta sugli allevamenti: e scatta una “zona rossa”

Un’area di sorveglianza di 10 chilometri fino a Fiumicino per evitare altri decessi

L aviaria a Ostia, scatta la zona rossa fino a Fiumicino
L’aviaria a Ostia, scatta la zona rossa fino a Fiumicino
di Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Novembre 2021, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 05:02

Un’area di massima protezione estesa per 3 chilometri dall’allevamento di pollami in cui è divampato il focolaio di influenza aviaria e poi un’altra di sorveglianza, più larga, di dieci chilometri che arriva a coprire tutto il territorio di Focene, Fiumicino fino a Castel Porziano. Nel mirino dei veterinari dell’Istituto Zooprofilattico, dei sanitari dell’Asl Roma 3 ma soprattutto in quello dei militari del Nas finiranno già da oggi più di 150 allevamenti, la maggior parte di natura rurale e quindi non al servizio della grande distribuzione, dove vengono cresciuti non solo galline e polli ma anche colombi, anatre ma anche tacchini, oche, struzzi. L’obiettivo è quello di scovare preventivamente altri casi di influenza aviaria che si trasmette tramite le feci degli animali o anche per via aerea e che viene indotta da “portatori sani” come i votatili in migrazione.

LE PROCEDURE

Tutti i capi che verranno trovati positivi a fronti di “carcasse” sospette verranno abbattuti.

Subito dopo le analisi arrivate dall’Istituto Zooprofilattico e poi confermate dal centro nazionale per la tipizzazione di Padova, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un’ordinanza con cui si dispongono le aree di “massima sicurezza” e si delineano le misure sanitarie straordinarie a seguito del focolaio.

Tecnicamente ci vorranno diversi giorni per procedere con le analisi del caso motivo per cui sono state disposte delle pseudo “zone rosse” che saranno controllate. In tutte le aziende il pollame e gli altri volatili in cattività saranno sottoposti ad esame clinico, le carcasse di eventuali animali saranno eliminate seguendo delle precise procedure e i mezzi nonché i magazzini e gli spazi vissuti dai capi verranno all’occorrenza sanificati e bonificati. «Chiunque entri o esca dalle aziende - si legge poi nell’ordinanza - deve rispettare opportune misure di biosicurezza volte a impedire la diffusione dell’influenza aviaria». 

 

STOP AGLI SPOSTAMENTI

Gli allevatori dovranno tenere un registro, consultabile dagli organismi sanitari, per eventuali visitatori delle aziende mentre è ovviamente vietato per i prossimi 21 giorni il trasferimento e il movimento del pollame, salvo precise deroghe da un’azienda ad un’altra vuota entro il perimetro evidenziato dalla Regione. «La situazione al momento è sotto controllo, ma è necessario applicare i contenuti dell’ordinanza ed eseguire una sorveglianza serrata», spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.

Perché se è difficile che ci possa essere un passaggio del virus da animale a uomo nel quale questo si verificasse e la trasmissione si avviasse da uomo a uomo il pericolo diventerebbe alto come spiega il virologo Massimo Andreoni: «Il controllo della circolazione di ceppi aviari negli animali è fondamentale». «È un ceppo grave è un fatto di una certa rilevanza e per questo siamo intervenuti in maniera molto tempestiva e rapida con interventi molto rigorosi - commenta il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti - Ovviamente c’è un monitoraggio non quotidiano ma ad horam della situazione. È stato importantissimo intervenire immediatamente, come per il Covid nel Lazio è stato importantissimo intervenire prima».

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA