Roma, scoperto allevamento lager abusivo di Cani Husky senza cibo né acqua: salvati 110 animali, 1 trovato morto

Roma, scoperto allevamento abusivo di Cani Husky, salvati 110 animali e una denuncia
Roma, scoperto allevamento abusivo di Cani Husky, salvati 110 animali e una denuncia
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Sabato 3 Luglio 2021, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 21:03

Un allevamento abusivo con 110 esemplari di cani razza Husky. in condizioni di maltrattamento ed abbandono. è stato trovato in un villino privato di Ponzano Romano, a Roma. Al suo interno anche un cane morto da giorni. Gli spazi dell'abitazione, di dimensioni ridottissime per contenere un numero così elevato di animali, erano privi di acqua corrente, nonostante le elevatissime temperature di questi giorni. Ai cani non veniva inoltre fornito cibo da tempo.

110 cani in gabbie di picccole dimensioni

I Carabinieri della Stazione di Ponzano Romano avevano sospettato dai lamenti degli animali che si udivano nelle vicinanze che il villino «fortificato» in campagna potesse essere un allevamento abusivo, ma a rafforzare il dubbio dei militari è stato un esposto di un' associazione per la protezione ambientale ed animale di Roma, che ha segnalato i possibili maltrattamenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Sant'Oreste (Roma) competente per territorio. L'azione sinergica ha permesso di accertare la fondatezza dell'esposto: all'esterno della villa sono stati rinvenuti 16 recinti con all'interno 82 Husky. 

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Quando poi i Carabinieri, unitamente al personale della locale Asl, hanno bussato alla porta per controllare se ci fossero animali anche all'interno, gli occupanti non hanno consentito l'accesso.

A quel punto, i militari della Stazione di Ponzano hanno ottenuto dal pubblico ministero della Procura presso il Tribunale di Rieti un decreto di perquisizione. Una volta all'interno i militari hanno trovato un cane morto da giorni e che nessuno si era curato di rimuovere, a conferma della disumanità con cui veniva gestita la struttura.

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I Carabinieri sono riusciti a salvare altri 29 cani ristretti in anguste gabbie trasportino, tra escrementi, mancanza di acqua e cibo, tutte condizioni talmente gravi ed inaccettabili che hanno indotto i militari a porre sotto sequestro l'intero immobile ed affidare in custodia i 110 esemplari di Husky, tratti letteralmente in salvo, facendo scattare la denuncia per il titolare alla Procura della Repubblica di Rieti per «maltrattamento di animali» e «detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura». Un'ipotesi di reato che in questo caso è «rubricata» dalla Procura come «aggravata» dall'aver ritrovato un cane privo di vita. La carcassa del cane più sfortunato è trasportata all'istituto di zooprofilassi per accertare le cause effettive della morte, anche per scongiurare eventuali diffusioni di gravi malattie tra i cani tratti in salvo.

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