Marco Petrini morto, l'ultimo saluto al “Dottor Pet”. La chiesa gremita a Tivoli: «Il tuo sorriso per sempre»

Il veterinario aveva 37 anni, è morto per un male incurabile

Marco Petrini morto, l'addio al “Dottor Pet”. La chiesa gremita a Tivoli: «Il tuo sorriso per sempre»
Marco Petrini morto, l'addio al “Dottor Pet”. La chiesa gremita a Tivoli: «Il tuo sorriso per sempre»
di Elena Ceravolo
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 09:00

Un grande uomo sotto il camice da veterinario, talmente tanto appassionato di vita e del suo lavoro da essere diventato una amatissima star dei social dove era noto come "Dottor Pet". Sono arrivati in centinaia ieri pomeriggio nella chiesa di San Francesco di Tivoli per l'ultimo saluto a Marco Petrini morto a 37 anni per un male incurabile, qualcuno senza rinunciare a portare con sé i suoi pazienti "pelosi". Insieme ad una valanga di amici e ai colleghi della "Clinica veterinaria Guidonia" che si sono stretti intorno alla famiglia: mamma Giuseppina, papà Enzo, la sorella Martina e la compagna Giulia. «Marco aveva capito che il tempo che poteva dedicarvi non era quanto avrebbe in cuor suo desiderato - ha detto nell'omelia don Flavio Barberi, il parroco della chiesa del Sacro Cuore di Guidonia che ha officiato la funzione insieme a don Ciro Zero - Vi ha stretto al suo cuore e vi ha sussurrato di essere sempre forti. È stato sempre coraggioso e ora chiede a tutti noi di esserlo e andare avanti. Ognuno sia portavoce della testimonianza di Marco e il suo ricordo la terrà viva nel cuore di ognuno. Marco ci ha insegnato che è possibile ancora oggi amare e amarsi».

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Don Flavio, che lo conosceva bene, per la prima volta l'omelia l'ha letta, aveva paura di emozionarsi troppo: «Ognuno porta con sé ricordi di Marco.

Era amante degli animali, sotto il camice c'era un grande uomo. Solare, empatico, compassionevole. Cuore grande e grande voglia di vivere. Una grande profondità umana accompagnata da una bella competenza culturale. La trasmetteva con la simpatia e i modi giocherelloni con cui entrava nel cuore di tutti. È stato capace di accogliere anche la malattia sempre con il sorriso». Ogni messaggio, e sono una vera valanga quelli postati sui social e inviati alla famiglia, ha rievocato piccole-grandi storie di amicizia, di professionalità e profonda umanità, di amore infinito per gli animali. La sorella, Martina, ha ringraziato tutti: «Ciascuno di voi sta regalando a mio fratello parole perfette, mai scontate e banali. Ora so che il mio fratellino era straordinario anche per voi». Lo ha ricordato ancora ieri in chiesa nei suoi tratti più speciali: «Le maestre descrivevano la sua come una "intelligenza divertente". Tutto, da un disegno ad un tema, diventava qualcosa da rielaborare in maniera personale. Dicono che la malattia cambi le persone. Marco ironizzava anche su quella. La sua felicità era aver realizzato la sua vocazione, la cosa a cui sentiva di essere destinato. Una persona risolta. Forse ci ha lasciato con grande anticipo perché aveva trovato il senso. Ora ci penserò io a fare tutte le cose che avresti voluto fare tu. Buonanotte fratellino, stammi vicino, vedrai che ci divertiremo». 

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