Farmacie senza medicinali, mancano i principi attivi: ecco cosa non si trova. «Colpa di guerra e Covid»

Dagli analgesici agli sciroppi per la tosse: oltre 3mila i prodotti assenti dagli scaffali

Roma, farmacie senza medicinali: mancano i principi attivi. «Conseguenza di guerra e Covid»
Roma, farmacie senza medicinali: mancano i principi attivi. «Conseguenza di guerra e Covid»
di Flaminia Savelli
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Martedì 25 Ottobre 2022, 22:34 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 09:53

Attese per le consegne che si allungano fino a tre settimane e scorte dimezzate: nelle farmacie del Lazio scatta l’allarme per la carenza medicinali. «Le industrie farmaceutiche hanno difficoltà nella produzione sia per l’aumento dei costi che per reperire alcuni principi attivi» conferma Claudia Passalacqua, consigliera di Federfarma Roma. Così dagli scaffali di alcune croci verdi mancano già farmaci di uso comune come il Momendol e il Brufen. «Una conseguenza del conflitto in Ucraina - spiega la consigliera Passalacqua - ma anche del Covid. Nel Lazio nelle ultime settimane si è registrato un nuovo aumento di casi e quindi, di malati. Al momento siamo comunque in grado di tamponare le emergenza sostituendo con altri farmaci equivalenti. La situazione è comunque delicata e in continua evoluzione». Non è infatti la prima volta che nelle farmacie si registra la carenza di medicine specifiche. Secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Agenzia del farmaco (Aifa), il numero di carenza di farmaci sta aumentando: da giugno 2021 a settembre 2022, è aumentato da 2.500 a 3 mila. A ottobre la lista però si è allungata ancora arrivando a 3.089. 

LA LISTA 
Al Momendol e al Brufen si sono aggiunti nelle ultime settimane l’Ibuprofene e Tachipirina sciroppo, medicinali utilizzati contro il Covid e per i primi casi di influenza nei dosaggi più bassi.

I primi di cui si è registrata la mancanza: «Nei dosaggi più ali si trovano ancora e in questo modo possiamo comunque provvedere - sottolinea ancora Passalacqua - Si tratta di una serie di cause così come ci stanno ripetendo i nostri fornitori. Di fatto siamo costretti a rivedere gli ordini e ad attendere per le consegne con i tempi che si allungano fino a tre settimane. Una questione che non riguarda solo il Lazio ma tutte le regioni». Come in Campania dove Federfarma Napoli ha inoltrato a tutti gli associati una nota informativa per fare un primo punto della situazione. Anche in Campania gli ordini per l’anti tosse vanno a rilento con ritardi sulle consegne. Ma a preoccupare i farmacisti campani sono le scarse consegne sui medicinali salvavita destinati ai bambini: «Oramai si tratta di una vera e propria cronicità», ha denunciato Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma Napoli. 

L’AUMENTO DEI COSTI 
Intanto già ad aprile era scattato il primo allarme per l’impennata sui costi di produzione. Sono infatti raddoppiate- in alcuni casi triplicate - le spese per la carta, il vetro, plastica e alluminio. Materiale necessario per il confezionamento. Marcello Cattani, presidente Farmindustria, a settembre è tornato sulla questione lanciando un appello alla politica: «La nuova legge di bilancio preveda più fondi per la spesa farmaceutica o il rischio è di vedere molte aziende chiudere» aveva dichiarato. Un appello però, almeno per il momento, caduto nel vuoto. C’è infine un ultimo nodo da sciogliere: «Le scorte terminano perché le consegne ritardano - conclude Passalacqua - nelle prossime settimane riusciremo a coprire la richiesta sostituendo le medicine terminate con alcune equivalenti. Ma siamo preoccupati per i prossimi mesi perché i nostri fornitori non hanno neanche preso gli ordini perché non sono in grado di confermare poi l’arrivo del farmaco». 
 

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