Malore per la mamma ucraina dopo 30 ore di pullman, Natalia muore a Roma sotto gli occhi dei suoi bimbi

La donna, 46 anni, si è sentita male appena scesa dal mezzo

Malore per la mamma ucraina dopo 30 ore di pullman, muore a Roma sotto gli occhi dei suoi bimbi
Malore per la mamma ucraina dopo 30 ore di pullman, muore a Roma sotto gli occhi dei suoi bimbi
di Raffaella Troili
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Sabato 19 Marzo 2022, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 13:50

Ha messo i figli in salvo ed è crollata a terra, a Roma, il suo cuore fragile non ha retto. La fatica del viaggio, il marito in guerra, il terrore vissuto, gli affetti, la terra, la casa lasciati alle spalle. Natalia Kretova, 46 anni, è scesa dal pullman, ha alzato la mano per salutare i compagni di viaggio e si è accasciata a terra.

Malore dopo il viaggio, mamma ucraina muore a Roma

 


Ad attirare l'attenzione, a piazzale XII ottobre 1492 al quartiere Ostiense nei pressi di Eataly le urla disperate dei due figli, un maschio e una femmina di 10 e 11 anni. La tragedia ieri mattina, poco dopo le 7: il bus stracolmo di Ucraini era appena arrivato nella capitale. La donna ha avuto un malore, è rimasta vigile poco tempo, ma vani sono stati i soccorsi: è morta davanti ai figli che si tenevano per mano disperati e a quanti avevano viaggiato con lei. Una tragedia nella tragedia. Alla fine di un viaggio iniziato il 16 marzo a Leopoli.

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Natalia aveva lasciato Kremenchuck, la cittadina sulle rive del fiume Dnipro dove viveva con la sua famiglia, quando l'avanzata dei russi verso Kiev era diventata concreta. Aveva raggiunto Leopoli e dopo oltre 24 ore di viaggio è giunta a Roma. Ma non ha fatto in tempo a guardare il cielo e assaporare un po' di serenità che è stata presa da una fitta al petto, da dolori sempre più forti, fino a farla piegare a terra. I soccorsi degli operatori del 118 hanno tentato invano di rianimarla. Nei suoi bagagli sono stati trovati alcuni farmaci che prendeva per curare l'ipertensione.
L'AMICIZIA
Gli agenti del commissariato Colombo hanno raccolto le testimonianze degli altri passeggeri, la donna aveva fatto amicizia con una suora ucraina che si occupa di missioni umanitarie e dal momento che non aveva nessun conoscente a Roma aveva accettato l'ospitalità che la sorella le aveva offerto durante il lungo viaggio. È stata la suora a prendere i due bambini con sè: ora si trovano in un convento gestito da ucraini nel centro di Castel Gandolfo, che già ospita altri profughi, una 50ina tra donne e bambini.

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I SOCCORSI
«All'arrivo sul posto, - ha fatto sapere l'Ares 118 - la signora non era cosciente ed in arresto cardiocircolatorio. L'equipe sanitaria ha provato a rianimarla ma tutti i tentativi sono stati purtroppo vani. Alla famiglia della Signora ed a tutta la Comunità ucraina vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta l'Azienda». Una storia che ha commosso tutti, una fuga in un paese in pace, al sicuro finita male e due bambini vittime di un nuovo immenso dolore.
La suora ucraina che va e viene dall'Italia per salvare i connazionali dalla guerra li ha portati nel convento ai Castelli dove aveva promesso alla donna un riparo. Sono scappati dalla guerra, sani e salvi, ma il destino crudele gli ha portato via la mamma.
 

 

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