Roma, a scuola i topi tornano a ballare: interventi in appena 40 istituti

Roma, a scuola i topi tornano a ballare: interventi in appena 40 istituti
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 11 Settembre 2017, 08:00
Se fosse vera l'equazione secondo cui la quantità misura sempre e con precisione la qualità degli interventi, le famiglie di Roma dovrebbero iniziare a tremare. Dalla paura. Per i propri bambini, molti dei quali da martedì (quando riapriranno diversi istituti in virtù dell'autonomia) torneranno a varcare le 1.124 scuole pubbliche della Capitale con il rischio che qualche topo possa sbucare da sotto il banco. Dopo che il Campidoglio non ha rinnovato all'Ama nell'ultimo contratto di servizi il compito di dar la caccia ai roditori ma di procedere, invece, con chiamate spot sulla base delle segnalazioni, il numero di derattizzazioni effettuate prima del suono della campanella è residuale. Per di più, gli interventi sono coperti con scarsissime risorse. Giusto un dato: lo scorso aprile l'assessorato all'Ambiente recuperò per i 15 Municipi 560 mila euro per le derattizzazioni (comprese quelle nelle scuole) quando l'Ama per questo servizio era solita impegnare una cifre molto superiori. Per questo l'azienda municipalizzata dei rifiuti ha operato la scorsa settimana, quando ancora gli istituti scolastici erano chiusi, una decina di derattizzazioni. E da domani, per i prossimi sette giorni, la programmazione licenziata dal dipartimento Scuola contempla altri (e soli) 30 interventi. A conti fatti le derattizzazioni finora hanno coperto appena lo 0,8% delle scuole gestite direttamente dal Campidoglio e nei prossimi giorni la percentuale è destinata a salire di poco sforando per un soffio il 3,5%.

IL SERVIZIO
Sono scomparsi i topi? Neanche per sogno. Al netto della rinomata affezione che proprio i roditori mostrano da anni per gli ambienti scolastici, soltanto ieri, in seguito all'eccezionale temporale che si è abbattuto su Roma e che nell'arco di 3 ore ha fatto cadere più di 100 mm di pioggia, contribuendo così a far fuggire i roditori dalle fogne, molti sono stati gli avvistamenti tra i cortili degli istituti ancora chiusi: da piazza Balsamo Crivelli alla Garbatella, da Monteverde alla Magliana. Neanche a dirlo, i genitori ma soprattutto i docenti di molti plessi di periferia e di zone centrali sono già in allarme. Anche perché il canovaccio seguito dal Comune per la caccia al topo è destinato a proseguire nel futuro o, almeno, fino alla conclusione della maxi-gara d'appalto da oltre 475 milioni di euro che il Campidoglio ha deliberato per riassegnare i compiti finora coperti dalla Multiservizi. Mansioni che vanno dal funzionamento delle strutture educative e scolastiche per l'appunto alla manutenzione del verde negli istituti, per un periodo di 8 anni. Nel pacchetto, l'amministrazione a guida grillina ci ha inserito anche la battaglia contro i roditori negli asili nido e delle scuole dell'infanzia ed elementari. Per il momento, però, si continuerà a operare in emergenza mentre si auspica in un cambio repentino di abitudini da parte dei roditori. Intanto i Municipi provano a farsi bastare i pochi soldi concessi dall'amministrazione centrale. In XV Municipio le derattizzazioni sono ferme da mesi, comprese, ovviamente quelle nelle scuole. Nel II Municipio che conta 35 plessi e 20 tra asili nido e scuole elementari le derattizzazioni sono state fatte con appena 12 mila euro mentre il I Municipio sta mettendo a gara il servizio con un rimasuglio di circa 10 mila euro. E i problemi continuano.

CORTILI SPORCHI
Dai topi si passa al verde interno degli istituti. Anche qui gli interventi coperti sono molto bassi. La media conta oggi 2 scuole su 3 con giardini ancora da pulire, piante da tagliare e foglie, sporcizia, aghi di pini e quant'altro da raccogliere. Al Tiburtino l'appalto per la pulizia del verde scolastico è partito qualche giorno fa ma non si riuscirà a tirar a lucido tutte le scuole per il prossimo 15 settembre, giorno ufficiale di apertura del nuovo anno. Stesso discorso al Nomentano dove l'appalto partirà solo oggi. E a chiudere la lista dei possibili disagi, lo sciopero dei mezzi pubblici fissato per domani quando circa il 15% delle scuole tornerà ad aprire i battenti in virtù dell'autonomia scolastica che permette alle direzione di anticipare la didattica.