Roma, genitori sfrattati con la figlia invalida aiutati da Berlusconi: «Ecco cosa chiediamo per Noemi»

Il papà Emmanuel nella cameretta con Noemi
Il papà Emmanuel nella cameretta con Noemi
di Chiara Rai
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Mercoledì 14 Giugno 2017, 13:56 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 13:24

Sono visibilmente emozionati e pieni di speranze i genitori della piccola Noemi, una bambina disabile al 100%, che domani alle 16 incontreranno Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli, il quale si è impegnato a risolvere il loro tragico caso: uno sfratto dalla casa popolare che 11 anni fa gli è stata assegnata da Veltroni e la cui assegnazione è stata definita illegittima sotto la giunta Raggi.

Il Cav è intervenuto a seguito di tutto il clamore che ha suscitato la storia di questa bambina ribattezzata “la nipotina d’Italia” per la quale si sono mobilitate associazioni, politici fino ad organizzare una maratona tutta per lei: “Grazie all’impegno di tante persone – ha detto il papà Emmanuel Mariani – in primis di Simone Carabella che si è impegnato senza risparmiarsi in questa battaglia sociale, domani saremo ricevuti da Berlusconi che ha testualmente detto che sistemerà la vicenda della nostra casa”.

Emmanuel mentre parla ha gli occhi lucidi, perché spera insieme alla moglie Giovanna, che la soluzione che gli prospetterà Silvio Berlusconi domani non sia solo un contributo di natura economica ma che riesca davvero a sbloccare la situazione della loro casa: “Noi chiediamo solo di rimanere dove ci troviamo – continua il papà – o che ci venga assegnato un altro alloggio popolare in via definitiva. Tanti ci hanno proposto un aiuto economico ma Noemi ha bisogno di un tetto sopra la testa e non di soluzioni tampone. Siamo sicuri che Berlusconi manterrà la promessa fatta e lo ringraziamo per aver concretamente risposto al nostro appello”.

Sembra che quando Emmanuel e Giovanna parlano di questa abitazione, si riferiscano ad una reggia ma non è affatto così. L’appartamento dove Noemi vive insieme a due sorelline e i genitori si trova nel quartiere capitolino di San Saba, ridotto in pessimo stato: la porta che non si apre bene, le crepe ai muri e il palazzo con molte scale e pieno di barriere architettoniche. Ma Noemi che ha soli 11 anni e che è affetta da tetraparesi spastica è nata lì e nella sua stanza è concentrato il suo mondo. La sua cameretta è gioiosa e ben tenuta, piena di fotografie e giochi. Un’asfissia prenatale le ha causato un’ischemia cerebrale costringendola a letto, vigilata da un’infermiera giorno e notte, si nutre con una sonda e soffre di attacchi di epilessia.

Una situazione drammatica che è iniziata ad emergere dapprima con iniziative sul territorio, poi approdata sulla trasmissione web Officina Stampa e poi infine a Quinta Colonna, il programma di rete quattro condotto da Del Debbio, dove è intervenuto telefonicamente l’ex presidente del Consiglio facendosi personalmente carico della questione.

Nell’ottobre del 2016 il Comune ha chiesto alla famiglia Mariani di lasciare l’abitazione perché, racconta il papà, “l’assegnazione sarebbe legata ad un dirigente del Comune, ora coinvolto in una inchiesta della magistratura”. Inutili, finora, i tentativi di dialogo con il Campidoglio che ha già notificato lo sfratto con una determina già operativa.

Questa famiglia potrebbe rimanere per strada da un momento all’altro e l’appuntamento di domani con Berlusconi potrebbe essere per loro l’ancora della salvezza.  

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