Roma, degrado e paura: Colle Oppio la terra di nessuno

Roma, degrado e paura: Colle Oppio la terra di nessuno
di Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 4 Ottobre 2016, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 07:53
E' una strada a due anime via delle Terme di Traiano. Fin a che resiste la luce del sole, dal parco di Colle Oppio, escono mamme e bambini. Il set del prossimo cinepanettone, Natale a Londra, è in piena attività. Le costumiste stirano i vestiti, i tecnici controllano le luci. Chi esce dal parco, come gli appassionati di footing, si asciuga il sudore dalla fronte, mentre i semplici turisti danno un'occhiata rapida alla cartina di Roma. E pur nell'apparente normalità, si staglia una dose mal sopportabile di degrado: rifiuti, avanzi di cibo, persino frigoriferi abbandonati di fronte all'ingresso del centro culturale dell'ambasciata araba d'Egitto. C'è chi tra vagabondi e senzatetto - che trovano ristoro nei punti d'accoglienza e di volontariato di via delle Sette sale -, continua a rovistare tra i cassonetti.

«IMPRATICABILE»
«Anche di giorno questa strada è insicura», racconta Rosita Castro, baby-sitter originaria del Cile ma da 26 anni cittadina italiana. «Di sera, poi, l'intera via è impraticabile, bisogna stare attenti. Fa paura. Non sa i racconti di furti, auto rubate o semplicemente fracassate che ho dovuto ascoltare negli anni». Perché basta che subentri la notte per trasformare un angolo centrale della Capitale. E al degrado si somma la violenza. Anche quando il giorno è ormai lontano, la strada continua ad avere due anime. Da una parte pullula il divertimento di un locale - quale l'Os club - che da sette anni è divenuto punto di ritrovo di una determinata movida romana. Quella che non bada a spese. Quella che non conta il tempo che passa e insegue il sollazzo fino all'alba. Dall'altra, pochi metri dal cancello in ferro del ristò-club, all'angolo con via Mecenate, si apre una terra di nessuno, dove proprio di notte, le regole le dettano i vagabondi, i senzatetto. I disperati. Coloro i quali hanno trovato dimora tra gli alberi non potati, che offuscano le luci dei lampioni, e i cespugli che arredano tutta via delle Terme di Traiano. Proprio qui, la scorsa domenica una donna, che usciva dal locale notturno, è stata prima aggredita e poi violentata. Nessuno se n'è accorto. Erano da poco trascorse le tre del mattino e le imposte dei palazzi adiacenti erano sbarrate per tutelare il sonno dei residenti. Ma tra loro, tra i residenti, tra gli impiegati dell'auto-officina e dell'agenzia di pompe funebri (le uniche attività commerciali sulla strada), la pericolosità della via si conosce da tempo. «Non ci desta stupore questa notizia - raccontavano i meccanici Giorgio e Romeo - una donna aggredita qui? Lei non può immaginare come si trasforma questa strada quando fa buio. Bisogna avere cento occhi e stare attenti».

CARTONI E COPERTE
Proprio nella piccola zona verde dove ieri la scientifica stava compiendo dei rilevamenti - probabilmente utili a capire la dinamica che ha portato all'aggressione di R.N, australiana, ora ricoverata al San Giovanni -, dietro gli alberi si nascondeva non soltanto una discarica ma un vero accampamento. Cartoni stesi in terra a mò di coperte, brandelli di lenzuola, feci ed escrementi, non di animali, insieme a profilattici usati. E ancora il cibo, cartoni di vino ormai vuoti. «Non la vede mai nessuno questa zona ma dista appena cento metri dall'Os Club - proseguiva Marco, titolare delle pompe funebri La Cattolica San Pietro - e la notte ci vengono a dormire, il giorno ci bivaccano e non soltanto per strada, scavalcano persino la recinzione del parco delle Terme». «Siamo in pieno centro eppure - conclude Marco - questa zona è abbandonata da anni».