«L'ospedale de Lellis funziona e chirurgia non chiuderà»: la lettera di cinquanta dipendenti sanitari

«L'ospedale de Lellis funziona e chirurgia non chiuderà»: la lettera di cinquanta dipendenti sanitari
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Lunedì 30 Novembre 2020, 00:10

RIETI - Una settimana di duro lavoro e infinite polemiche. Una settimana iniziata lunedì con la notizia pubblicata in esclusiva da Il Messaggero del provvisorio trasferimento della Chirurgia del de Lellis presso una struttura della Capitale, dove i pazienti reatini sarebbero stati seguiti e curati dagli stessi operatori che li avevano in carico a Rieti. Apriti cielo...Oggi, dopo una settimana di scandalizzate prese di posizione, polemiche politiche molto spesso strumentali e affermazioni a “casaccio”, abbiamo deciso di dare voce a una cinquantina di eroi del de lellis, tra primari, medici e operatori sanitari amministrativi e tecnici.

La lettera degli operatori sanitari del de Lellis. «Siamo quelli che definite privilegiati quando non siamo precari, quelli che avete definito eroi nella prima fase pandemica, quelli a cui viene data la mancia per lavarsi la coscienza.

Ci sentiamo oggi in molti di condividere e sottoscrivere quanto riportato in questa nota scritta da uno di noi, da un semplice dipendente Asl di Rieti. Il riferimento è quello alle polemiche di politici politicanti, di nuovi astri in cerca di visibilità e di vecchi trombati in cerca di riscatto. Vi informiamo che quello che scrivete fa male a questa azienda, fa male agli onesti che ci lavorano. Gettare fango, discredito per colpire qualcuno che non vi è simpatico utilizzando il piccolo ruolo politico che avete per di più non meritato, offuscati come siete dal voler apparire utili nascondendo, neanche bene, l’autoreferenzialità su quanto dichiarate.

Vi annunciamo che l’ospedale di Rieti funziona, funzionano ogni giorno i distretti, l’assistenza domiciliare, funzionano i servizi tecnici e amministrativi, le pulizie e il servizio mensa. Ogni giorno con le nostre paure andiamo nei reparti, assistiamo persone, facciamo funzionare le macchine, garantiamo i servizi e lo facciamo ogni giorno consapevoli che quasi tutti stanno dando il massimo. Questo per dire che non servono quelle parole roboanti per capire che raccontate la vostra falsità politica. Non servono a nessuno se non a esasperare le persone malate, a fargli credere che dovranno curarsi chissà dove. Esasperate i loro familiari, pregiudicate la nostra possibilità di lavorare sereni pur nelle mille difficoltà e paure quotidiane. La nostra Asl non è come la descrivete, funziona, si adegua alle mutevoli esigenze della pandemia che può essere affrontata e vinta solo nel nostro ospedale.

Il caso Magliano. Per dirne una, chiunque abbia il solo buon senso di riflettere un minimo capirebbe che la struttura di Magliano non era utile a fronteggiare la pandemia, affermazione questa riportata di sovente da esperti virologi politicanti della nostra terra, sui social nonché su tutte le “testate” della provincia. Non va tutto bene, ma va forse meglio di quanto auspicano i catastrofisti. Ogni giorno in silenzio ci adattiamo al covid, finirà, tirerete le somme di come siamo andati, avrete la possibilità di dibattere con parole roboanti sul cosa si sarebbe dovuto fare e avrete anche nuovi followers, per adesso ci associamo a quanto dichiarato dalla dottoressa Ceribelli: tacete se non sapete, la chirurgia non sparirà, il nostro ospedale non è e non sarà una casa della salute, oggi c’è l’indifferibile necessità di assistere persone malate di covid o semplicemente malate, ci siamo noi e non voi ad occuparcene, questo è il nostro dovere pertanto vi invitiamo a pensare di più al bene comune in questo periodo di emergenza, vi invitiamo a riflettere prima di parlare, non è un vostro gioco, la nostra Asl è una grande azienda che sta reagendo a un duro colpo.

Non si sta piangendo addosso e ha l’orgoglio e la possibilità di ripartire presto e meglio di prima. Sarebbe il caso che Voi vi adoperaste in tal senso, cercando di fare qualche proposta sensata, ascoltando chi conosce il problema perché prima di parlare a sproposito, come in ogni ambito, quindi anche in politica, è necessario studiare ed informarsi. E’ una scocciatura farlo ma serve».

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