Xylella, reimpianti bloccati: «Governo e Regione si diano una mossa»

Xylella, reimpianti bloccati: «Governo e Regione si diano una mossa»
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 29 Ottobre 2019, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 12:30
«I vincoli ambientali e paesaggistici nell’area colpita dalla xylella rappresentano un freno alla rinascita dell’olivicoltura salentina». Ne sono convinti gli imprenditori agricoli che pur volendo cambiare pagina, a sei anni dal disastro provocato dalla batteriosi, che ha letteralmente divorato gli ulivi della provincia di Lecce e parte di quelli di Brindisi e Taranto, si trovano con le mani legate per colpa dalla burocrazia. Lo ha raccontato uno dei proprietari dell’azienda olearia “Labbate” che ha già reimpianto cinquemila cultivar di favolosa ma si è dovuto fermare perché nella zona vincolata non è consentito. Da mesi ormai reclamano la soluzione di un problema di cui ignoravano l’esistenza e che hanno dovuto affrontare nel momento in cui si sono visti negare il permesso di reimpiantare. La soprintendente Maria Piccarreta, a capo degli uffici di Lecce, Brindisi e Taranto, in un’intervista al nostro giornale, ha fatto sapere di aver «relazionato alla direzione generale nel dettaglio» sulla questione vincoli e che ora «si sta lavorando negli Uffici centrali del ministero». 
Sulla questione è subito intervenuto l’esponente di Forza Italia, Rocco Palese. «Le parole della Soprintendente Piccarreta confermano che la politica si deve sbrigare e deve presentare immediatamente gli emendamenti al Decreto Clima che prevedono le deroghe per espianti e reimpianti nei terreni devastati dalla xylella - ha sottolineato -. Non sono certo circolari, direttive o interpretazioni di queste ore che possono superare i vincoli di legge esistenti. Posto che la Regione Puglia pare disinteressarsi del tutto alla questione nonostante da anni sia capofila per l’agricoltura in Conferenza Stato–Regioni e i parlamentari pugliesi non sembra che abbiamo presentato gli emendamenti al decreto in discussione al Senato, non resta che appellarsi alla sensibilità ed alla competenza specifica del ministro Bellanova, nonché al ministro delle Regioni Boccia e al presidente del Consiglio che è pugliese. Non si capisce perché una questione vitale per ridare speranza al settore olivicolo salentino, non venga presa in considerazione da nessuno».
La soprintendente ha detto anche di non essere mai stata contattata né convocata dal presidente della Regione, Michele Emiliano. E su quest’affermazione il senatore Dario Stefàno, da sempre in prima linea sulla questione xylella, ha commentato: «Considero un fatto non positivo che la soprintendente dica di non essere mai stata contatta da Emiliano, perché la Regione avrebbe dovuto interloquire anche nell’ispirazione di un piano paesaggistico post-xylella. Un deficit simile a quello che si è manifestato quando si è esultato per un decreto (quello dell’ex ministro Centinaio) vuoto, che ha previsto risorse che saranno difficilmente spendibili per quello che realmente vogliono gli agricoltori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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