Xylella, era nel fronte anti-tagli: ora Emiliano la nomina tra gli “esperti”

Xylella, era nel fronte anti-tagli: ora Emiliano la nomina tra gli “esperti”
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Lunedì 30 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:08

Il caso sa essere spesso beffardo, sempre che di casualità si tratti. Proprio nei giorni in cui la Regione mette a verbale altri otto ulivi colpiti da xylella nel Barese (il focolaio di Alberobello), Michele Emiliano ha siglato un decreto di nomina che fa già rumore. E che di certo non contribuisce a chiudere definitivamente la stagione degli equivoci sulla mortifera fitopatia, gli anni delle strizzate d’occhio di parte delle istituzioni e della politica - anche in Regione - ad ambienti negazionisti o perlomeno scettici. Nel “Collegio degli esperti del presidente” ci sarà posto anche per Alessandra Miccoli, salentina di Torchiarolo, laureata in Lettere moderne, “cultore della materia” in Geografia umana a UniSalento, durante gli anni delle più feroci contrapposizioni schierata anche col “Popolo degli ulivi” (movimento per nulla estraneo a tesi negazioniste e complottiste) e sul fronte della ferma opposizione al Piano Silletti. Cioè della strategia, stoppata dalle proteste e dall’inchiesta della Procura di Lecce, che avrebbe consentito di arginare e circoscrivere a uno spicchio di Salento la diffusione della xylella. Nel Collegio emilianiano, si legge nel decreto di nomina, Miccoli sarà «referente in relazione alle questioni di carattere ambientale, paesaggistico e socio-culturale connesse alla diffusione della xylella fastidiosa ed ai loro effetti sul territorio». L’incarico è a titolo gratuito, come per tutti gli altri membri del Collegio.

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Il decreto di nomina: Miccoli tra gli esperti con Albano e Lino Banfi 

La firma in calce del governatore risale a quattro giorni fa, tempo più che sufficiente per scatenare i mugugni silenziosi della comunità scientifica pugliese.

Il Collegio è un organismo previsto dal modello Maia 2.0, cioè la mappa organizzativa della Regione di epoca emilianiana. È un pool di esperti, o comunque ritenuti tali dal governatore, a titolo gratuito. In tutto 46 (ora 47) personalità - spiegava il decreto di nomina di giugno - «che hanno maturato una insostituibile competenza ed esperienza su temi di rilevanza strategica per il buon funzionamento della macchina regionale». Naturalmente, sono stati scelti uno ad uno da Emiliano. Nel Collegio, oltre a Miccoli, ci sono figure di varia estrazione, anche - per citare i nomi più celebri - Albano Carrisi, Renzo Arbore, Lino Banfi, il giornalista e meridionalista Pino Aprile, e poi John Mustaro, presidente della Federazione dei pugliesi a New York, o Vito Antonio Leuzzi, che dirige l’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, l’ex deputato Psi Biagio Marzo.

Collegio da 46 consiglieri ma Miccoli è la 47esima "fuori sacco"

La nomina di Miccoli, “fuori sacco” rispetto alla prima infornata di 46 “esperti”, stride peraltro con la mossa dei mesi scorsi dell’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia: a fine 2020 ha scelto un pool di cinque scienziati di rango proprio per non finire fuori binario nelle decisioni su xylella. Per essere chiari: i cinque sono Donato Boscia, direttore dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr di Bari; Vito Savino, docente di Agraria all’Università di Bari e dirigente del Centro di ricerca “Basile-Caramia”; Franco Nigro, ordinario di Patologia vegetale all’Università di Bari; Daniele Cornara, entomologo dello Iam; Andrea Luvisi, docente e responsabile del Laboratorio accreditato di Patologia Vegetale dell’Università del Salento. I retroscena naturalmente non scarseggiano: Pentassuglia avrebbe poco gradito quest’ultima incursione di Emiliano.

Amati (Pd): «Una tragedia rischia di risolversi in commedia»

Protesta Fabiano Amati, consigliere Pd, presidente Commissione Bilancio e da sempre aspro critico del fronte negazionista: «Sono amareggiato perché una tragedia rischia di risolversi in commedia. Può mai considerarsi esperta di fitopatie una laureata in lettere peraltro negazionista mentre a me e ad altri venivano riservate minacce? Chiederò la convocazione della dottoressa Miccoli in commissione, affinché possa spiegare a me, all’assessore Pentassuglia e soprattutto agli esperti del Cts (Boscia, Nigro, Savino, Cornara e Luisi) la consistenza della sua esperienza e magari farci pentire delle fregnacce che abbiamo detto in questi sei anni».
 

F.G.G.

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