Xylella, olivicoltori in rivolta: «In tre anni non è arrivato neanche un euro»

Coldiretti sul decreto per la rigenerazione: «Dal 2020 aspettiamo vanamente le risorse»

Xylella, olivicoltori in rivolta: «In tre anni non è arrivato neanche un euro»
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:01

Nessun contributo per gli agricoltori che hanno subito danni dal proliferare della Xylella. La denuncia arriva da Coldiretti Puglia: a tre anni dalla pubblicazione del decreto interministeriale del 6 marzo 2020, il meglio noto piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, non è stata liquidata alcuna risorsa agli agricoltori per i reimpianti degli ulivi secchi che avrebbero consentito di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dal batterio killer.

«Ad oggi, pur con un numero importante di concessioni – spiega Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Lecce - per l’espianto e il reimpianto di olivi resistenti, anche alla luce degli ulteriori fondi per scorrere la graduatoria, non è stato liquidato ancora 1 euro agli agricoltori per le 8.133 domande singole e le 26 domande collettive (contenenti 880 domande di adesione) per oltre 222 milioni di euro di richiesta, a fronte di 40 milioni di euro disponibili per far scorrere la graduatoria dell’articolo 6 a cui si sono aggiunti altri 20 milioni di euro dalla rimodulazione del Piano di rigenerazione».

Le richieste dell'associazione

Ancora ferme dunque le misure per il contrasto al vettore, per la diversificazione produttiva, con il fallimento, aggiunge Coldiretti Puglia, delle misura per gli innesti degli ulivi monumentali che ha registrato l’adesione di sole 91 aziende agricole per la farraginosità dell’intervento, con il secondo bando atteso e mai licenziato.

Una situazione che, dopo anni, non può dirsi risolta. Anzi, l’associazione ricorda l’elevato numero di piante infette trovate nelle aree comprese tra Polignano e Monopoli a conferma dell’elevato rischio sanitario descritto a marzo 2022 nel “Piano d’azione”, con la necessità di applicare nella zona infetta l’eliminazione della pianta trovata infetta e di tutte quelle della stessa specie indipendentemente dal loro stato sanitario.

Coldiretti Puglia chiede, tra l’altro, un nuovo piano che rilanci in particolare gli investimenti di riconversione produttiva e con una dotazione finanziaria importante, di importo almeno pari al precedente, oltre agli indennizzi per l’attuazione della lotta al vettore per le aree delimitate cuscinetto e contenimento, l’allargamento delle attività di monitoraggio e lotta obbligatoria prevista alla Piana degli olivi monumentali, con medesimo regime di indennizzi. Tra le istanze, anche il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente a salvaguardia del valore paesaggistico e naturalistico dell’olivicoltura, l’individuazione di possibili sistemi di controllo per la riduzione del rischio da trasporto passivo del vettore e una cabina di regia per realizzare una coerente programmazione e attuazione degli interventi previsti per i Comuni e gli enti pubblici con l’affidamento di tale cabina di regia a una figura specifica, con poteri reali di intervento, come un Commissario unico.

«Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi - conclude l’associazione - lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,6 miliardi di euro, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito dalla fitopatologia pari al 40% del territorio regionale. La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera strategica, univoca e di sistema, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili».

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