Xylella avanza ancora. Focolaio anche a Polignano? Trema la provincia di Bari

Xylella avanza ancora. Focolaio anche a Polignano? Trema la provincia di Bari
di Maria Claudia MINERVA
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Sabato 5 Dicembre 2020, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 08:41

La notizia della probabile infezione da xylella fastidiosa fino a Polignano mette in allarme tutti gli olivicoltori della provincia barese, preoccupati dei danni che la batteriosi potrebbe provocare, considerato quanto già accaduto nel Salento. L'altro ieri sono stati ufficializzati altri 229 ulivi infetti, nella zona di contenimento tra Brindisi e Taranto, con l'evidente avanzata dell'epidemia proprio verso Polignano. Del resto, lo stesso assessore all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, ha ammesso che si stanno analizzando campioni di piante secche rinvenute a Polignano. Ora si attende solo la conferma. «Se fosse confermata la presenza della xylella fastidiosa a Polignano, a dimostrazione di quanto stia continuando a camminare verso il nord della Puglia, la notizia farebbe tremare ancora di più la provincia di Bari. Lo scenario si aggraverebbe ulteriormente, mentre auspichiamo, con il nuovo corso impresso dall'Assessore regionale all'Agricoltura Pentassuglia, che sia adottata una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia, un piano di azione che abbia solide basi scientifiche e attività di intervento tempestive», afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. «Sarà certamente ridemarcata l'area infetta, considerato che la presenza di ulivi in area indenne insiste Muraglia - farebbero salire la zona cuscinetto. Va fatto un ragionamento serio circa le misure da attuare, anche rispetto al nuovo regolamento comunitario che ha ridotto da 100 a 50 metri il raggio entro cui andrebbero tagliate anche le piante non infette da xylella e anche la riduzione dell'ampiezza della zona cuscinetto».


La diffusione dell'infezione potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa e in Italia, se l'espansione della zona infetta non venisse arrestata, l'impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro, considerato che in Puglia in 6 anni il danno stimato è pari a 1,6 miliardi in euro, denuncia Coldiretti Puglia sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana Pnas (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) sulla valutazione dell'impatto di xylella fastidiosa pauca sull'olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna.

Ma l'assessore Pentassuglia proprio ieri, in un'intervista rilasciata al nostro giornale, ha detto che ha già pronto un piano per fronteggiare la malattia e che si farà coadiuvare dal un comitato composto da cinque esperti di chiara fama.


Pentassuglia ha anche detto che accelererà anche sul Psr. E a proposito di Psr, Copagri Puglia in una nota fa sapere di aver accolto «positivamente l'intenzione manifestata dall'assessore regionale all'agricoltura di voler avviare una trattativa finalizzata all'inserimento della zootecnia nella Misura 21 del Psr 2014/20, recante il sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e pmi colpiti dalla crisi Coronavirus» ha detto il presidente di Copagri Puglia, Tommaso Battista, a margine di due riunioni del partenariato economico-sociale della Regione Puglia sul vivaismo nelle aree delimitate e sulle problematiche del settore lattiero-caseario.
«Quanto invece ai vivai, per i quali a breve arriverà il bando per consentire gli adeguamenti nelle zone delimitate, riteniamo necessario che oltre alla puntuale definizione delle attività previste dal regolamento 1201 di agosto si provveda all'applicazione dell'articolo 18, con il superamento del vincolo di esclusività per i reimpianti di olivo limitati esclusivamente alle varietà FS-17 e leccino; se, infatti, si intende correttamente inserire mandorlo e ciliegio tra le possibili riconversioni produttive, questa limitazione pare eccessiva e non più giustificata».

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