Xylella, una piattaforma elettronica per prevenire il batterio

Xylella, una piattaforma elettronica per prevenire il batterio
di Maria Claudia MINERVA
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Sabato 8 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:16

A quasi dieci anni (era il 2013) dalla comparsa della xylella fastidiosa, che ha avuto conseguenze drammatiche sull’olivicoltura del Salento, arriva un biosensore in grado di individuare con anticipo la batteriosi. Purtroppo non c’è ancora una cura per debellare la fitopatia, ma almeno ora si potrà contare su un dispositivo che lo previene, evitando così le conseguenze più terribili, almeno nei territori dove la fitopatia non è ancora diventata endemica. La scoperta è stata messa a punto dai ricercatori dell’Università di Bari e del Cnr, in collaborazione con la Agritest S.r.l, si tratta di una piattaforma elettronica per scovare le piante infette, rivelando in maniera rapida e accurata la presenza di un singolo batterio di xylella direttamente in campo. 

La Pubblicazione


Il risultato, pubblicato su Advanced Science, permetterebbe risparmi nel monitoraggio e di migliorare l’efficacia delle azioni di contenimento. «Fino a questo momento la rivelazione ultrasensibile di xylella si è avvalsa di test di rilevamento molecolare, che impiegano come target il Dna del batterio stesso. Tali analisi, tuttavia, prevedono l’impiego di infrastrutture di laboratorio, assieme a tempi di analisi di almeno tre ore. L’innovativa piattaforma elettronica proposta dal team di ricercatori baresi consentirebbe invece la rivelazione del singolo batterio in appena 30 minuti direttamente in campo», spiega Luisa Torsi, professoressa ordinaria di Chimica analitica dell’Università di Bari e vice-presidente del Consiglio scientifico del Cnr, che ha coordinato la ricerca. 
«Al momento la rivelazione precoce del batterio e le misure di contenimento messe in atto sui territori regionali sembrano aver rallentato la corsa del batterio.

Servono strumenti rapidi e affidabili per diagnosticare e intervenire precocemente cercando di arrestare la malattia, per la quale finora non sono state trovate cure capaci di risanare le piante infette», prosegue Donato Boscia, responsabile della sede barese dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Cnr-Ipsp), e tra i pionieri nella lotta alla batteriosi in Puglia.


Il risultato ottenuto ha grande rilevanza per la rivelazione precoce di organismi patogeni delle piante e per l’attuazione di misure preventive, come sottolinea Eleonora Macchia, ricercatrice del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università di Bari, vincitrice di un progetto Erc Starting Grant.
«È evidente come una piattaforma così robusta consenta una analisi accurata, veloce e ultrasensibile, rappresentando quindi uno strumento potentissimo contro la diffusione di xylella fastidiosa» concludono Luisa Torsi e Gaetano Scamarcio, ordinario presso il Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università di Bari e associato della sezione Cnr-Ifn di Bari.

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