Buone pratiche xylella, arrivano le sanzioni: multati 500 trasgressori

Buone pratiche xylella, arrivano le sanzioni: multati 500 trasgressori
di Maria Claudia MINERVA
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Giovedì 12 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:50

Cinquecento multe (esattamente sono 499, pari al 7,49%, lo scorso anno era stato invece del 12%) per chi non ha applicato le misure obbligatorie di lotta alla fase giovanile dei vettori della xylella fastidiosa, con le lavorazioni dei terreni e l’uso di fitofarmaci. I controlli effettuati dal corpo dei carabinieri della Forestale, sotto la guida del generale Antonio Mostacchi, responsabile delle attività, hanno riguardato tutte le province della Puglia, comprese le aree indenni al batterio. Ora i trasgressori dovranno pagare una sanzione di 2mila euro, ossia il doppio del minimo (1000 euro) come prevede la normativa in vigore. 

Le ispezioni

I controlli effettuati nelle aree campione (la cosiddetta zona buffer) hanno dimostrato che le illegalità maggiori sono state riscontrate in area infetta (12%), probabilmente perché ormai essendo quella zona – in particolare la provincia di Lecce, endemica alla fitopatia, i proprietari dei terreni rimasti senza alcuna coltivazione hanno, nella maggior parte dei casi, abbandonato i campi al loro destino in attesa di ottenere il via libera – arrivato solo qualche giorno fa – per poter reimpiantare anche altre specie. Il tasso di illegalità scende invece nelle aree delimitate (Monopoli, Polignano e Canosa e Salento) e indenni.
In ogni caso, i controlli effettuati per verificare se sono state eseguite le buone pratiche agricole – dal 10 aprile al 10 maggio -, vale a dire arature, trinciature, trattamenti fitosanitari laddove previsti – quest’anno sono stati 6.661, (mentre lo scorso anno 2.674, 4mila in meno con un tasso di illegalità pari al 12%): 3.697, corrispondente al 39%, nelle aree delimitate, con un tasso di illegalità pari al 6%; 590, pari al 9% in area infetta, con un tasso di illegalità del 12%. E, ancora, 2.486 (37%) nelle aree indenni, dove è stato registrato un tasso di illegalità pari al 9%. 

I dati per provincia

Il dato distribuito per provincia vede primeggiare per numero di controlli la provincia di Bari - quella più sotto la lente di ingrandimento perché bisogna circoscrivere i focolai di infezione già rinvenuti a Polignano, Monopoli e Alberobello – dove sono state messe segno 2.659 attività (39,92%), tra questi 2.434 (36,54%) si sono conclusi con esito conforme alle prescrizioni, mentre 225 (3,38%) con esito non conforme alle prescrizioni normative. Segue la provincia di Foggia con 1.675 controlli (25,15%), di cui 1.580 (23,72%) conformi e 95 (1,43) non conformi. Poi c’è Taranto con 1.198 (17,99%) controlli, di cui 1.115 (16,74) conformi e 83 (1,25%) non conformi alle prescrizioni. Nella Bat sono stati effettuati 475 (7,13) controlli, di cui 460 (6,91) conformi e 15 (0,23) non conformi; mentre a Lecce i controlli sono stati 385 (5,78%), di cui 323 (4,85%) conformi, 62 (0,93) non conformi. Infine, Brindisi: su 269 controlli, pari al 4,04%, 250 (3,75%) sono stati conformi, 19 (0,29%) non conformi.
«La gestione del suolo è uno dei primi aspetti da considerare per contrastare la diffusione di xylella fastidiosa - ha sottolineato il direttore dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Salvatore Infantino -. Le lavorazioni del terreno, infatti, permettono di eliminare le erbe spontanee su cui vive l’insetto responsabile della trasmissione della malattia, la cosiddetta “sputacchina” e, conseguentemente, di ridurne la popolazione degli stadi giovanili. Nel periodo maggio-giugno, si riscontra la presenza più consistente degli adulti i quali migrano dalle piante erbacee ai giovani germogli delle piante arboree o arbustive e trasmettono la malattia. Per queste ragioni - ha aggiunto - abbiamo reso obbligatoria la lotta al vettore, sia nella sua fase giovanile con le lavorazioni del terreno in tutta la regione che nella fase adulta con gli interventi fitosanitari da eseguirsi solo nelle aree delimitate (Monopoli, Polignano e Canosa di Puglia e, nell’ambito dell’area delimitata “Salento”, nella zona cuscinetto e nella zona contenimento, ossia l’area di 5 km a sud del confine tra la zona infetta e la zona cuscinetto in cui si applicano misure di contenimento». Oltre ai controlli per la lotta ai vettori i carabinieri della forestale hanno eseguito anche altre attività di ispezione, sempre legate alla xylella, per un totale complessivo di 12mila interventi. 
«Sicuramente l’azione è stata forte - ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia - e qualche effetto lo abbiamo ottenuto, ma non abbasseremo la guardia, considerato che la xylella avanza.

Rispetto allo scorso si è ridotto il tasso di illegalità, questo significa che man mano stanno capendo che tenere sotto controllo il vettore significa limitare la propagazione dell’infezione».

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