Xylella, troppi terreni incolti: controlli e multe per Comuni e privati

Xylella, troppi terreni incolti: controlli e multe per Comuni e privati
di Oronzo MARTUCCI
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Martedì 11 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:32

È scaduto ieri il tempo per effettuare su tutto il territorio regionale le operazioni obbligatorie (aratura, fresatura, trinciatura delle erbe) previste dal Piano anti xylella 2021 della Puglia per contrastare la sputacchina in forma giovanile, il vettore principale del batterio che sta distruggendo gli alberi di ulivo. Ma sino alla fine di giugno sono previste altre iniziative obbligatorie e facoltative (fortemente consigliate) di contrasto della sputacchina adulta nelle zona tampone e di contenimento, larghe rispettivamente 5 chilometri, che attraversano la Puglia centrale dall’Adriatico allo Jonio. E si tratta di iniziative fondamentali per cercare di evitare che la Puglia degli ulivi si riduca come il Sud Salento, dove gli alberi sono ormai senza vita, completamente secchi.

In campo i carabinieri della Forestale


Da oggi tocca ai carabinieri della Forestale effettuare i controlli e comminare le multe a proprietari dei terreni e alle amministrazioni pubbliche che non hanno effettuato le operazioni di contrasto. Molte amministrazioni pubbliche (in particolare i Comuni) non hanno effettuato le operazioni obbligatorie, mettendo a rischio un patrimonio unico al mondo, anche perché è molto oneroso pulire tutti gli spazi pubblici e le strade comunali. In fondo la multa prevista, da mille a 6.000 euro, incide poco sulle casse delle amministrazioni pubbliche. Tant’è che i rappresentanti del Libero Comitato anti xylella che opera nel Nord Salento hanno evidenziato che sarebbe stato più opportuno mantenere come sanzione quanto previsto da una legge regionale del 2017 che escludeva dalla partecipazione ai bandi per l’erogazione di fondi comunitari, nazionali o regionali promossi dalla Regione le amministrazioni che non effettuavano le operazioni obbligatorie di contrasto della xylella.

Il primo trattamento entro giugno


Al di là del comportamento delle amministrazioni pubbliche inadempienti, le attività di contrasto della xylella e della sputacchina continueranno in modo obbligatorio e con sanzioni sino alla fine del mese di giugno nelle due fasce di zona di contenimento e zona tampone. “I trattamenti fitosanitari sono obbligatori nelle aree delimitate dove si applicano misure di eradicazione (Monopoli, Polignano e Canosa di Puglia) e, nell’ambito dell’area delimitata Salento - si legge - nella zona cuscinetto e nella zona contenimento, ossia l’area di 5 km a sud del confine tra la zona infetta e la zona cuscinetto in cui si applicano misure di contenimento”. Le zone interessate vanno da Fasano e Monopoli sull’Adriatico sino a Taranto e Massafra sullo Jonio, passando attraverso Locorotondo, Martina Franca, Crispiano e alcuni Comuni del Tarantino al confine con la murgia barese e l’area di Matera (di Palagiano, Mottola, Laterza, Castellaneta e Ginosa) Il primo trattamento va effettuato nella seconda metà di maggio e ha lo scopo di ridurre la sputacchina adulta “prima che acquisisca il batterio”.

La seconda fase anti-sputacchina

Il secondo trattamento va effettuato nella seconda metà di giugno per abbattere ulteriormente la popolazione degli adulti.

Nella zona infetta (in pratica dal Sud del Salento sino a Ostuni sull’Adriatico e Taranto sullo Jonio) i trattamenti fitosanitari non sono obbligatori, così come non sono neppure obbligatorie attività di monitoraggio e di eradicazione delle piante infette. Anche questa mancanza di obbligo di monitoraggio viene contestata dal Libero Comitato anti xylella “perché mette a rischio il futuro dell’intera piana degli ulivi monumentali, mentre se si individuano le piante infette e si eradicano subito si può ancora salvare un’area unica al mondo”.

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