L'analisi di Pietrangelo Buttafuoco: «Tatarella disse bene, due italiani su tre non sono di sinistra»

L'analisi di Pietrangelo Buttafuoco: «Tatarella disse bene, due italiani su tre non sono di sinistra»
di Andrea TAFURO
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Martedì 27 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:43

«Il traino del centrodestra adesso è Giorgia Meloni e si conferma così quella che era un’intuizione di Pinuccio Tatarella: il 65% degli italiani non è di sinistra». L’analisi, all’indomani del voto che ha decretato il successo del centrodestra nelle Politiche, con il partito di Giorgia Meloni primo con oltre il 26% delle preferenze, tra le formazioni politiche in corsa, è lo scrittore siciliano, con un passato negli anni 2000 come componente dell’assemblea nazionale di Alleanza Nazionale, Pietrangelo Buttafuoco

Buttafuoco, quale disamina emerge dal successo di Fratelli d’Italia e della colazione di centrodestra alle Politiche?
«L’unica cosa che si può considerare adesso è l’eclatante e importante risultato elettorale.

Giorgia Meloni è il traino del centrodestra. L’elettorato italiano è sempre in cerca di una rappresentanza politica e culturale e la vera fatica è costruire un contenitore che sia inclusivo e che aiuti alla costruzione di questo progetto. E il primo passaggio importante è stato sicuramente questa vittoria elettorale». 

Dopo cosa accadrà? 
«Credo che sia già chiaro nella volontà politica di quello che ha fatto Giorgia Meloni sino ad oggi: lei è già leader dei conservatori in Europa, credo che vorrà dare forma ad un partito conservatore qui in Italia».

Per quanto riguarda la formazione del Governo invece, cosa manca? 
«Un passaggio formale che non è secondario. Sarà importantissimo creare un coordinamento con la maggioranza di governo, interloquire con le Istituzioni e a poco a poco cominciare ad avviare la macchina in un terreno impervio che vede contemporaneamente una crisi economica, una crisi internazionale e l’eterno agguato delle crisi determinate da due anni di pandemia da cui ancora non siamo usciti».

Meloni potrà essere la prima donna premier italiana. Cosa ne pensa?
«Questa giovane signora a capo della destra è riuscita a fare una cosa che la sinistra non ha saputo mai fare: quello di affidarsi a una donna. Poi è una concretezza che non ha assolutamente necessità di essere incanalata in binari di formalismo o peggio ancora di formalità». 

Quali le priorità del nuovo governo? 
«Intanto servirà sbloccare e individuare i luoghi di lavoro e di produzione. Questa è la prima vera emergenza, anche perché ci sono tante possibilità che sono bloccate da lungo periodo, in cui eravamo pronti per la ripartenza, ma la crisi internazionale ha costretto ancora una volta a indietreggiare. Sarà importante quindi dare la possibilità ai padri di famiglia di garantire un futuro ai propri figli. È finita quella lunga stagione che dal 2008 ad oggi ha impedito alla politica di prendersi le proprie responsabilità nella gestione del reale».

Il caro energia è tra queste emergenze?
«Da osservatore della realtà so che è difficile spiegare agli italiani di dover pagare bollette salate e contemporaneamente però obbedire a degli obblighi internazionali di investimento di denaro possibilmente nelle armi».

Chi ha perso le elezioni?

«Non M5s, che non ha perso niente. Gli avevano anche organizzato una scissione pilotata con il partito di Di Maio ed è finita come emerso dai risultati. Il Pd invece è abituato a perdere, tanto sa che governa lo stesso. Anche in questo caso, mai mettere dei limiti».

Tra Lega e Forza Italia?
«La Lega per quanto abbia avuto un risultato deludente ha un radicamento nel territorio, soprattutto del Nord. Ha un blocco sociale di riferimento, tant’è vero che tutti i candidati della Lega hanno stravinto nei collegi perché radicati nel territorio. Mentre i loro colleghi Ministri candidati del centrosinistra hanno perso. Forza Italia è solo Berlusconi, esiste solo lui e non bisogna mai sottovalutarlo».

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