Puglia, i contagi non calano più. L'immunologa: «Vaccini indispensabili»

Puglia, i contagi non calano più. L'immunologa: «Vaccini indispensabili»
di Alessandra MACCHITELLA
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Martedì 6 Luglio 2021, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:47

Se il virus la scorsa estate sembrava essere andato in vacanza, probabilmente a causa di un severo lockdown, la bella stagione 2021 si presenta diversamente. Anche in Puglia. I contagi non calano, le vaccinazioni procedono anche se con riprogrammazioni per gli under 30, la variante Delta continua a far tenere alta l'attenzione. I numeri del bollettino, d'altra parte, parlano chiaro: ieri 15 casi positivi, domenica erano stati 25, sabato 47, venerdì 43, giovedì 40. Una soluzione molto diversa dai rispetto ai primi cinque giorni di luglio dello scorso anno, quando i casi positivi furono complessivamente sei (zero contagi per tre giorni su cinque).

L'analisi


In uno scenario di incertezza ci sono delle figure accademiche ormai alla ribalta nazionale che fanno da punti di riferimento nell'ondata pandemica: tra queste la professoressa tarantina Antonella Viola, immunologa dell'Università di Padova. Viola è stata a Taranto in occasione della presentazione del suo libro per la rassegna L'angolo della conversazione allo Yachting Club, dove ha risposto alle domande del pubblico, e per prendere parte all'evento Responsabilità in ambito sanitario durante lo stato di emergenza Covid, nell'ambito del quale ha ricevuto la targa Talento Jonico dal Comitato per la Qualità della Vita di Taranto.


«L'incertezza iniziale era ovvia ha spiegato riferendosi al controllo della pandemia - perché ci siamo trovati a dover gestire un patogeno nuovo, una malattia di cui sapevamo poco e di cui, per molti aspetti, tuttora non abbiamo una comprensione completa. Quest'incertezza è normale, è il terreno su cui si muove la ricerca biomedica, e più in generale la ricerca scientifica. Accanto a quella, però, vi è stata l'impreparazione dovuta all'assenza di un piano pandemico efficace nel nostro Paese: all'inizio mancavano le mascherine, i guanti, i reagenti per i tamponi. Eppure il rischio di nuove pandemie, nella comunità scientifica, era noto da tempo. Il problema di fondo, dunque, è stato un problema di comunicazione tra il mondo accademico, da un lato, e la politica, dall'altro.

Oggi noi abbiamo la responsabilità di non ripetere gli errori del passato e di far arrivare messaggi forti alla politica». La variante Delta non deve spaventare secondo Viola. «Le varianti ci sono e continueranno ad esserci, non bisogna spaventarsi ascoltando le varie sigle, il virus non sparirà e continuerà a mutare. La differenza è la vaccinazione: tutti devono vaccinarsi, non si può pensare di potersi proteggere perché gli altri sono vaccinati. Abbiamo sentito parlare di immunità di gregge ma non avverrà perché il vaccino non è sterilizzante, il virus continuerà a circolare e chi non sarà vaccinato rischierà il contagio e la malattia. Quando tutti saremo vaccinati il virus sarà come una semplice influenza».


A chi le chiede che cosa fare in merito a vaccinazioni e giovani risponde che vaccinerebbe i suoi figli di 19 e 21 anni. «I giovani devono vaccinarsi per tornare in presenza a scuola ha specificato Viola - , per proteggere le persone fragili che non trovano efficacia nel vaccino, per far abbassare la circolazione e le conseguenti varianti e anche perché, non dimentichiamo, ci sono ragazzi che sviluppano la malattia anche in modo importante». Non è finita quindi secondo l'immunologa, bisogna continuare a indossare la mascherina nei luoghi chiusi per proteggere se stessi e gli altri. «Non credo ci saranno nuove chiusure ha rassicurato Viola - perché abbiamo vaccinato le persone fragili. Non mi preoccupano i ragazzi non vaccinati, anche se per una protezione di tutti bisognerà arrivare anche a loro, mentre temo per le persone in età a rischio (oltre i 60 anni) che non hanno ancora voluto fare il vaccino. Come succederà nella stagione invernale dipenderà dalla volontà di tutti». Il suo primo libro Danzare nella tempesta parla di pandemia e del sistema immunitario. «È un'occasione per far aumentare la conoscenza del nostro sistema immunitario - ha concluso Viola - e sensibilizzare sull'importanza della ricerca scientifica nel nostro Paese. I cittadini devono essere consapevoli e in grado di prendere decisioni anche relative ai vaccini».
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