Viaggio dal Salento al Cile per studiare il futuro del Sole: la storia della scienziata salentina

Viaggio dal Salento al Cile per studiare il futuro del Sole: la storia della scienziata salentina
di Rita DE BERNART
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Lunedì 22 Novembre 2021, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:05

E quindi uscimmo a riveder le stelle. A scoprirle e studiarle, per comprendere la vita sulla terra. Perché in fondo, e non si tratta di una banalità da pubblicità patinata, siamo nati dal vento stellare. A raccontare un sogno di bambina divenuto realtà è Claudia Paladini, 44 anni, astronoma e scienziata pugliese di Leverano, che dal 2017 lavora in Cile, a Santiago, all'Osservatorio Europeo Australe (ESO), nel deserto di Atacama, a 2.700 metri di altezza.

Una vita con le stelle

Claudia, laureata in astronomia a Padova, e che oggi fa parte dello staff operativo del Very Large Telescope, è una delle due scienziate italiane al mondo a studiare le stelle con la tecnica dell'interferometria ottica, un metodo che in Italia non viene più utilizzato.
«In sostanza racconta l'astronoma studio il futuro del sole. Mi occupo in particolare di atmosfere di stelle evolute giganti e super giganti, quelle più simili al sole appunto. Fra cinque miliardi di anni l'idrogeno del sole sarà del tutto consumato e si spegnerà questo motore che tiene in vita la nostra stella più importante. A quel punto si espanderà fino ad inglobare diversi pianeti, non si sa ancora se anche la Terra. Noi studiamo cosa accade nelle stelle quando arrivano in questa fase».

Svelare dunque i segreti di quel Sole che nel Salento, nella sua Porto Cesareo, a 15 ore di volo di distanza, vede splendere in estate quando torna dai suoi genitori. «La cosa che mi manca della mia terra è la famiglia e poi il mio mare. Cerco di tornare un paio di volte l'anno, ma al momento non penso affatto di rientrare in Italia per lavoro. A Santiago ho realizzato un sogno; ho compreso durante la mia tesi che fare l'astronoma a tempo pieno è proprio ciò che desideravo e sono stata la prima a vincere un dottorato di ricerca in interferometria senza par parte del team di scienziati che hanno costruito questi strumenti».


L'interferometria utilizza contemporaneamente più telescopi ottici e radiotelescopi e consente una risoluzione equivalente a quella di uno specchio di diametro equivalente alla distanza fra gli strumenti combinati.

Nella sua attività astronomica la salentina è stata la prima a fornire l'immagine più dettagliata esistente della superficie di una stella che non sia il Sole: la gigante pi1 Gruis, per la quale ha anche scritto come prima autrice un articolo per la rivista Nature. Non ama definirsi un cervello in fuga e se c'è una cosa che proprio non le manca del nostro Paese è la burocrazia. «Mi piace definirmi un cervello in crescita racconta ancora Se dovessi dare un consiglio ai giovani italiani è quello di partire, spostarsi il più possibile per fare il pieno di conoscenze e tecniche da portare poi in Italia per nuovi progetti. Una delle cose più assurde dell'Italia è la burocrazia, basta leggere un bando per capirlo. In nessun altro Paese si dà più spazio all'elenco delle leggi che alla sostanza, e altrove i tempi e le fasi di un concorso sono già stabiliti. Non ti chiamano per fare un colloquio dalla sera alla mattina».

E poi c'è il problema dei fondi, sempre troppo esigui. L'Italia ha bisogno della scienza e della ricerca per essere competitiva. «La ricerca conclude Claudia - è fondamentale nello sviluppo perché produce conoscenza. La conoscenza porta alla crescita. Ora è fondamentale agganciare i fondi del Pnrr, come distribuirli non sarà semplice perché c'è tanto da fare. Bisognerà guardare alla meritocrazia, ma anche a quelle regioni che hanno bisogno di un incentivo per rilanciarsi e attualizzarsi. E tener presente la sostenibilità e, aggiungerei, che non bisogna assolutamente ignorare la comunicazione. Comunicare in maniera trasparente quel che si sta facendo ai cittadini dal processo ai risultati. Comunicare la scienza è una parte importantissima del processo di educazione e sviluppo di un Paese». Poi ci scherza su. «Quando mi chiedono se voglio avvicinarmi al sud rispondo: si, ma al sud del mondo». Per inseguire nuove scoperte.
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