Italia divisa in 3 aree: tutti a casa alle 21, chiusi centri commerciali. Stop a spostamenti fra regioni: il nuovo Dpcm di Conte, attesa per restrizioni locali

Italia divisa in 3 aree: tutti a casa alle 21, chiusi centri commerciali. Stop a spostamenti fra regioni: il nuovo Dpcm di Conte, attesa per restrizioni locali
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Lunedì 2 Novembre 2020, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 20:46

Questa volta la parola d'ordine è coprifuoco, inteso come il divieto di uscire dopo le 21 se non per motivi di lavoro, di salute o di estrema necessità. Il lockdown, invece, riguarderà - nei casi effettivamente necessari - solo determinate aree del Paese, che saranno via via individuate dal ministero della Salute. Anche la Puglia, in ogni caso, attende di sapere quali provvedimenti saranno prese per il territorio, considerando che la regione è stata inserita nei giorni scorsi tra le undici a rischio elevato.

Il nuovo Dpcm chiarirà questo e altri dubbi e domande che attendono risposta. Ma il discorso del premier Giuseppe Conte è servito a conoscere più nel dettaglio il provvedimento che, se approvato, entrerà in vigore già domani e varrà fino al 4 dicembre prossimo.

Coprifuoco alle 21, con la chiusura dei centri commerciali nel week end, lo stop agli spostamenti fra le regioni, la didattica a distanza dalla seconda media e la chiusura, dopo cinema e teatri, anche dei musei. Sono queste le misure annunciate a Montecitorio per tutto il territorio nazionale, contenute nel Dpcm e oggetto anche del tavolo di confronto di questa mattina fra Governo e Regioni.

«Andiamo verso uno scenario epidemiologico di tipo 4, con particolare rischio per i servizi sanitari di alcune regioni - ha detto il presidente ai deputati riuniti -. In alcune aree del Paese l'indice Rt risulta superiore al dato nazionale. Ed esiste un'alta probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche per le terapie intensive nel prossimo mese». Un quadro che non tiene conto, ha chiarito il presidente del Consiglio, delle misure restrittive varate una settimana fa con l'ultimo Dpcm.

«Siamo costretti a intervenire in un'ottica di prudenza e massima precauzione per mitigare il contagio. Questa strategia va necessariamente modulata in base alle differenti criticità rilevate nei territori, graduando l'intensità delle misure in considerazione del più elevato rischio di tenuta dei servizi sanitari e della circolazione del virus - ha proseguito Conte -. Il sistema di rilevamento dei contagi, che considera 21 parametri diversi, e il conseguente monitoraggio ci consente di modificare in corsa la strategia di intervento, a differenza di quanto accaduto a marzo».

Il Dpcm pronto per essere approvato prevede l'individuazione di tre aree, con diversi indici di rischio e sarà il ministero della Salute a stabilire, con proprio provvedimento, l'inserimento di ciascuna regione in un'area a rischio invece che in un'altra. Per l'intero territorio nazionale, «intendiamo intervenire con alcune, specifiche misure - ha spiegato Conte - che rafforzino il contenimento e la mitigazione del contagio che stiamo perseguendo grazie agli ultimi 3 Dpcm. Pensiamo di predisporre la chiusura nei fine settimana dei centri commerciali, ad eccezione di farmacie, parafarmacie ed edicole; la chiusura di centri scommesse e sale giochi, di mostre e musei. Prevediamo la riduzione al 50% della capienza per i mezzi di trasporto pubblici; il blocco degli spostamenti fra regioni e limiti alla circolazione delle persone nella fascia oraria più tarda, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e stati di necessità. Le scuole secondarie di secondo grado potranno passare integralmente alla didattica a distanza. Per le regioni con rischio più elevato, prevediamo di introdurre misure anche più restrittive».

«Siamo consapevoli della rabbia, della frustrazione che stanno vivendo i cittadini - ha chiarito ancora il premier -. E siamo coscienti delle ripercussioni che le misure avranno sulle attività economiche, ma non vi è né può esservi alcun dilemma fra la protezione della salute individuale e collettiva e la difesa dell'economia. Tanto più conterremo i contagi, tanto prima riusciremo ad allentare le misure. Siamo già al lavoro per concretizzare ristori e indennità in favore dei settori colpiti, li stanzieremo al più presto. Si dice spesso che ogni crisi è un'opportunità di cambiamento. Quella che stiamo vivendo è la terza crisi in 15 anni e stavolta l'Italia e l'Europa hanno l'occasione di imprimere una vera svolta. L'Ue ha saputo cogliere questa sfida, con il programma Next Generation. Nei mesi a venire, dunque, sarà il nostro piano di rilancio e resilienza a offrire una nuova prospettiva di futuro all'Italia, anche in un momento in cui ci sentiamo immersi nell'emergenza e nella gestione del quotidiano. Non possiamo permetterci di non guardare al futuro, che sarà cambiato profondamente dalle situazioni in atto. Nessuno può sentirsi esonerato da questa sfida di portata storica. Rivolgo un appello alle energie del Paese: restiamo uniti in questo drammatico momento, in nome dei valori che sono base della nostra convivenza e della Costituzione».

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