Tamponi da effettuare, dopo le 72 ore, a tutti coloro che sono venuti a contatto con un positivo; e un sequenziamento a settimana di almeno 60 test scelti a caso. Sono due delle misure introdotte dalla Regione Puglia per provare a limitare la diffusione delle varianti del Covid, in particolare per arginare, o quantomeno ritardare il più possibile, il propagarsi di quella indiana destinata a diventare prevalente.
L'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, e il direttore di dipartimento Vito Montanaro, hanno firmato una nuova circolare per gestire il problema legato alle varianti Covid, introducendo alcune novità alle quali le Asl e i dipartimenti di Prevenzione dovranno attenersi. Per interrompere le catene di contagio è necessario identificare precocemente i nuovi casi tra i contatti stretti mediante test molecolare a 72 ore dall'ultimo contatto con il caso indice, procedendo secondo un modello a cerchi concentrici, si legge nel documento.
La circolare
È la prima raccomandazione ma non l'unica: le Asl dovranno anche inviare ai laboratori del Policlinico di Bari e dell'Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata 60 tamponi a settimana, scelti a caso, per effettuare il sequenziamento. Dovranno, inoltre, essere analizzati i tamponi risultati positivi di persone ricoverate e di quelle completamente vaccinate. Infine, chi è venuto a contatto con una persona risultata positiva ad una variante, se non dovesse essere stata contagiata dovrà essere invitata a vaccinarsi, qualora non lo avesse già fatto. Da quando la variante indiana ha messo piede anche in Puglia non c'è stato un aumento dei casi di malattia grave, ma i timori restano e sono stati evidenziati anche ieri dall'Istituto superiore della Sanità.
«Per quanto riguarda la circolazione delle varianti il ministero e le Regioni stanno alzando il livello di guardia, soprattutto a causa di una certa circolazione della variante Delta.
La diffusione delle varianti
In Italia è ancora la variante Alfa, la cosiddetta variante inglese, la più diffusa con una percentuale del 74,9% sul numero di casi. Ma dalle prime segnalazioni di sequenziamenti eseguiti a giugno, emerge un aumento, in percentuale, dei casi di variante Kappa e Delta, la cosiddetta indiana e un suo sottotipo, che passano dal 4,2% nel mese di maggio al 16,8%. «Dalla nostra sorveglianza epidemiologica - commenta Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità - emerge un quadro in rapida evoluzione che conferma come anche nel nostro Paese, come nel resto d'Europa, la variante Delta del virus stia diventando prevalente. Con la prossima flash survey avremo una stima più precisa della prevalenza».
Nelle previsioni del Centro europeo per le malattie, nelle prossime settimane, e comunque durante l'estate, la variante indiana diventerà dominante. Per contrastarla c'è solo un modo: vaccinare quanti più pugliesi con doppia dose. A ieri, sono 3.346.816 le dosi somministrate, il 90.4% di quelle ricevute, cioè 3.701.619; la Puglia è seconda dopo la Lombardia. Dopo il rallentamento nelle inoculazioni di mercoledì scorso dovuto alla carenza di dosi Pfizer, giovedì negli hub si è tornati a correre: quasi 47mila le somministrazioni fatte in 24 ore. La percentuale dei pugliesi che hanno ricevuto almeno una dose è del 57%, calcolando però anche gli under12; mentre il 27.66% ha ricevuto anche la seconda dose.
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