Vaccini, le fiale custodite nelle basi militari: medici e pediatri in campo. Si parte il 15 gennaio

Vaccini, le fiale custodite nelle basi militari: medici e pediatri in campo. Si parte il 15 gennaio
di Paola COLACI
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 10:42

Vaccini anti-Covidi, la speranza in Puglia viaggia lungo una strada a doppia corsia. Da una parte i vaccini Pzifer - i primi disponibili sul mercato a partire dal 15 gennaio - che arriveranno in regione attraverso una catena del freddo specifica per la conservazione delle dosi a -80 gradi. E sarà la stessa azienda produttrice a consegnare le fiale - destinate prioritariamente a 40mila unità tra sanitari, ospiti delle Rsa e operatori delle strutture private - ai 22 centri vaccinali già indicati dalla Regione Puglia al commissario per l'emergenza Domenico Arcuri. Dall'altra, le dosi necessarie a garantire la vaccinazione alla popolazione di anziani over 80 - circa 400mila unità in tutta la regione - partiranno dagli hangar della base aeronautica di Pratica di Mare, alle porte di Roma. E attraverso mezzi blindati dell'esercito arriveranno a destinazione, nella base militare pugliese che dovrà essere individuata come centro di stoccaggio regionale entro la metà di gennaio e comunicata al commissario straordinario per l'emergenza.


Lo stesso Arcuri che nei giorni scorsi ha incontrato le Regioni per fare il punto sugli ultimi aggiornamenti del piano vaccini, in sede di riunione convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Un confronto che ha visto protagonisti i vertici regionali pugliesi ai quali il ministro Boccia ha sottolineato come, per realizzare questa prima fase di vaccinazioni, servano 20mila persone in tutta Italia tra medici, infermieri, assistenti sanitari, operatori socio sanitari, personale amministrativo e anche specializzandi. Un piano di somministrazione di massa che vedrà coinvolto in prima istanza il personale sanitario dei 22 hub - almeno due per ogni provincia tra ospedali e poliambulatori - che la Regione su indicazione delle Asl ha già individuato su tutto il territorio pugliese. E per quanto riguarda la provincia di Lecce, va ricordato, sono stati indicati l'ospedale Vito Fazzi del capoluogo e il Panico di Tricase.

A Taranto in prima linea ci sarà l'ospedale Santissima Annunziata del capoluogo, l'Asl ha poi individuato quattro postazioni del Dipartimento di prevenzione. A Brindisi, oltre all'ospedale Perrino, nella lista ci sono anche l'ex ospedale Di Summa, il Presidio territoriale di Fasano e il poliambulatorio di Oria. A Bari c'è naturalmente il Policlinico, ma anche il Di Venere, poi gli ospedali di Molfetta, Putignano e Monopoli.


Ma a scendere in campo saranno anche medici di medicina generale e i pediatri. E in una fase più avanzata del piano vaccinale, anche le farmacie. Alla Regione, inoltre, toccherà il compito di individuare un referente che, come ha rimarcato dice il ministero della Salute, «risponderà direttamente alla struttura di coordinamento nazionale e si interfaccerà con gli attori del territorio, quali i Dipartimenti di Prevenzione, per garantire l'implementazione dei piani regionali di vaccinazione e il loro raccordo con il Piano nazionale di vaccinazione». Tutte richieste, quelle avanzate dal governo, che andranno a confluire nel piano regionale per le vaccinazioni. Un protocollo in via di redazione, come ha reso noto nelle scorse ore il direttore del Dipartimento di Promozione della Salute Vito Montanaro, che la Regione conta di ultimare tra fine dicembre e metà di gennaio e che dovrebbe prevedere anche una mappa di centri vaccinali organizzati ad hoc. Una serie di stazioni di somministrazione che potrebbero passare anche attraverso palazzetti, fiere e palestre. Ed è proprio sui luoghi di somministrazione di massa che nei giorni scorsi ha puntato i riflettori il commissario Arcuri, ipotizzando reti regionali di drive-through il cui accesso ai cittadini sarà consentito solo previa prenotazione. Magari anche attraverso la nuova applicazione a cui stanno lavorando Eni e Poste Italiane che garantirà ai cittadini la possibilità di fissare l'appuntamento e mettersi in lista per il giorno e il luogo di inoculazione della dose, ricevere avvisi sulla data del richiamo e comunicare in tempo reale anche eventuali reazioni avverse.

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