Vaccino Covid agli over 80: al via le chiamate per la convocazione

Vaccino Covid agli over 80: al via le chiamate per la convocazione
di Vincenzo DAMIANI
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 07:42 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 07:31

Non sarà necessario prenotarsi, saranno i medici di base e le Asl pugliesi a contattare gli over 80 per l'adesione alla campagna vaccinale e per prendere appuntamento. Le vaccinazioni saranno effettuate, nella maggior parte dei casi, a domicilio, ma per quegli anziani che possono deambulare ci sarà la possibilità di raggiungere i centri vaccinali di ospedali e aziende sanitarie.


Anche la Puglia si sta organizzando, le liste degli over 80 sono già pronte e dalla seconda settimana di febbraio potrebbe essere avviata la campagna vaccinale. «Conclusi i richiami per operatori sanitari spiega l'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco potremo concentrarci sugli anziani dagli 80 anni in su. Non ci saranno agende di prenotazione, saremo noi a contattare tutti per fissare l'appuntamento e stabilire le modalità. Chi non è autosufficiente, non deambula o, comunque, è impossibilitato da spostarsi dalla propria abitazione, sarà vaccinato a domicilio. Attiveremo, però, anche i centri vaccinali ospedalieri e dei distretti». Quando verranno effettuate le prime somministrazioni? «Ritengo che dalla seconda settimana di febbraio saremo in grado di iniziare, dopo aver concluso i richiami della fase 1», aggiunge Lopalco. Il programma resta sub iudice, tutto dipenderà dalla disponibilità delle dosi e dalle indicazioni che arriveranno dal ministero della Salute sull'uso del vaccino di Astrazeneca.

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Oggi si terrà un nuovo incontro tra governo e Regioni per fare il punto sul piano vaccini dopo l'approvazione dell'Aifa al nuovo siero di AstraZeneca più adatto agli under 55. Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, e quello della Salute, Roberto Speranza, incontreranno i governatori insieme con il commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri. Un vertice c'era stato già sabato, ma era stato incentrato in particolare sul calendario dell'arrivo delle dosi, in attesa proprio del via libera dell'Agenzia ad AstraZeneca. In Puglia sono rimaste meno di 15mila dosi Pfizer, è quanto viene rilevato dal report del ministero della Salute aggiornato a ieri mattina.

Delle 120.235 dosi conservate nelle 11 farmacie ospedaliere pugliesi, 105.569 sono state già somministrate, pari all'87,8%. In questa fase sono in corso i richiami per personale sanitario e anziani e dipendenti delle Rsa; oggi secondo quanto comunicato dalla struttura commissariale alla Regione Puglia, verranno consegnate da Pfizer circa 32mila dosi e da Moderna 4.300. Quest'ultimo vaccino verrà somministrato a odontoiatri e medici di libera professione. Con l'arrivo delle dosi Astrazeneca, seppur con la raccomandazione per gli under 55, la vaccinazione di massa è più vicina. Per questo le Regioni si stanno muovendo per organizzarsi: non solo per chi somministrerà le dosi, dai sanitari (oltre 15mila tra medici e infermieri) che hanno risposto al bando ai medici di famiglia, fino ai volontari, ma anche sulle strutture aggiuntive che dovranno affiancare le Primule sparse per le città. Le Regioni dunque cercano spazi, anche strategici oltre che capienti. In Puglia, oltre ai centri commerciali e chiese, per la fase 2 della campagna vaccinale potrebbero essere utilizzati anche i teatri e cinema. La soluzione è al vaglio della task force regionale e alcuni gestori di politeama hanno già dato la loro disponibilità.


Prima, però, bisognerà essere certi di ricevere i vaccini nei tempi e nel numero necessario. Il calendario delle consegne dei vaccini a febbraio prevede l'arrivo in Puglia, già oggi, di circa 30mila dosi Pfizer e 4.300 di Moderna. La settimana successiva, invece, Pfizer dovrebbe aumentare il numero di flaconcini, riservandone 42mila alla Puglia, mentre Moderna ne distribuirà 8.700. Pfizer ha garantito consegne con cadenza settimanale, da metà febbraio dovrebbero arrivare circa 41-42mila dosi a settimana. Complessivamente, a febbraio la Puglia dovrebbe ricevere, quindi, circa 160mila dosi. «In questo momento i vaccini a disposizione sono protettivi nei confronti della variante britannica, che è quella che ci preoccupa di più. A maggior ragione dobbiamo accelerare la vaccinazione che è fatta dei vaccini, di vaccinatori e di organizzazione. Se vogliamo e dobbiamo vaccinare centinaia di migliaia persone al giorno dobbiamo avere un'organizzazione militare e questo salto di qualità ancora lo dobbiamo fare. Dobbiamo dare un sistema informativo unico che non c'è perché in Italia la potestà gestionale resta alle Regioni», ha detto ieri il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Speranza.

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