Vaccini, terza dose da ottobre: si ricomincia dai fragili. Lopalco: «Siamo pronti»

Vaccini, terza dose da ottobre: si ricomincia dai fragili. Lopalco: «Siamo pronti»
di Paola COLACI
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Martedì 24 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 08:16

Terza dose di vaccino anti-Covid: si dovrebbe partire ad ottobre. E ancora una volta dalla fascia di popolazione più fragile: immunodepressi e malati oncologici innanzitutto. «In Puglia siamo pronti: attendiamo solo il via libera del governo» ha annunciato ieri l’assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco. Ora il compito di indicare la “data x” per l’avvio delle somministrazioni del “booster” spetterà al Comitato tecnico scientifico. Ma sul tavolo dell’Esecutivo di Mario Draghi e del ministero della Salute è già pronto un piano in tre fasi. Seppure i dettagli siano ancora in via di definizione, in linea generale partendo dall’autunno ed entro gennaio o febbraio 2022 si dovrebbe garantire la terza dose a tutta la popolazione. Il nuovo timing per la somministrazione in linea di massima ricalca gli step per categoria già rodati con la campagna vaccinale avviata lo scorso febbraio. Nel dettaglio, già da ottobre si potrebbe partire con i soggetti immunodepressi gravi e con i malati oncologici guariti da almeno sei mesi. La fase due dovrebbe essere avviata prima di Natale e potrebbe coinvolgere il personale sanitario. A partire da gennaio, infine, dovrebbe scattare la fase tre con la somministrazione del booster a forze dell’ordine, over 80 e fragili passando poi al resto della popolazione. Ma non è escluso che la terza dose possa essere somministrata in priorità agli insegnanti e al personale della scuola dal momento che docenti e Ata sono stati tra le categorie che hanno completato per prime il ciclo di vaccinazione. Si vedrà.

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Gli studi confermano: dopo 6 mesi anticorpi in diminuzione

Un fatto, tuttavia, è certo: in Italia più del 70% degli over 60 ha completato il ciclo vaccinale già da qualche mese.

E ciò è tanto più vero in Puglia dove a partire dagli over 40 le percentuali di immunizzazione completa della popolazione oscillano tra il 70% in fascia 40-49 anni e il 94% per gli over 80. Ma il tempo passa e gli anticorpi diminuiscono. E seppure sul punto virologi, immunologi ed esperti siano ancora divisi, alcune ricerche hanno dimostrato che gli anticorpi sviluppati con la vaccinazione, pur persistendo per un periodo di almeno 6 mesi, decadono nel tempo. Ma c’è di più. Il risultato di un recente studio israeliano sulla terza dose di vaccino Pfizer, condotto su un campione di 150mila soggetti, ha dimostrato un’efficacia contro il virus dell’86% tra gli over 60. «Ecco perché credo che la terza dose sia necessaria e noi siamo pronti» ha fatto sapere nelle scorse ore il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. «Dovremmo iniziare da ottobre – ha poi aggiunto - partendo dalle persone più fragili, coloro in cui ci si aspetta una minore risposta immunitaria dopo il vaccino, come i pazienti oncologici in chemioterapia, le persone che hanno subito un trapiantato. Altri Paesi stanno procedendo in questa direzionale, come il Regno Unito e gli Usa. Stiamo aspettando una risposta dagli enti regolatori, ma le evidenze scientifiche indicano che un terzo richiamo andrà fatto in alcune categorie». 

Lopalco: «La Puglia è pronta, attendiamo l'ok del governo»

E le Regioni sono pronte già pronte a partire. È «un’indiscutibile esigenza» prepararsi alla somministrazione della terza dose di vaccino anti Covid secondo Guido Bertolaso, consulente della Regione Lombardia per la campagna vaccinale, che insieme ai vertici regionali ha predisposto un piano al riguardo. «Aspettiamo l’input delle autorità sanitarie. Il tempo per decidere è oggi, al massimo i primi di settembre», ha detto in un’intervista a Il Corriere della Sera. Già pronta anche la Puglia. Lo ha assicurato Lopalco: «C’è poco da prepararsi, in Puglia noi abbiamo messo su una macchina organizzativa tale che, se dovesse arrivare dal ministero l’indicazione, ad esempio, a vaccinare con terza dose gli anziani o gli operatori sanitari, lo faremmo senza problemi». Del resto, secondo l’epidemiologo: «Se guardiamo i dati di copertura vaccinale e i dati di ospedalizzazione possiamo concludere solo una cosa: grazie alla vaccinazione abbiamo evitato un disastro, quello che sarebbe successo ad agosto in Italia e anche nella nostra regione senza vaccinazione sarebbe stato un disastro». Dall’inizio della campagna vaccinale e sino a ieri sono 5.2 milioni le dosi somministrate. Si tratta del 94,1% di quelle ricevute dalla struttura commissariale nazionale per l’emergenza La Puglia resta, dunque, al settimo posto tra le regioni più virtuose nel rapporto tra vaccini inoculati e quelli ricevuti. Secondo i dati elaborati dalla Fondazione Gimbe, tuttavia, la regione è la più virtuosa d’Italia per vaccinati over 50: solo l’8,3% non ha ricevuto nemmeno una dose.
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