Vaccini, in Puglia si cambia strategia: dosi in piazza e in azienda. Si punta agli indecisi

Vaccini, in Puglia si cambia strategia: dosi in piazza e in azienda. Si punta agli indecisi
di Paola COLACI
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Sabato 28 Agosto 2021, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 19:42

Chiamate attive da parte delle Asl per invitare alla vaccinazione chi ancora manca all'appello delle somministrazioni. In testa i circa 390mila pugliesi di età compresa tra 20 e 49 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose anti-Covid. Ma a scendere in strada saranno anche unità mobili per le inoculazioni nei centri e nelle piazze delle città e al mare. E saranno programmate sedute di vaccinazione nelle aziende per i lavoratori e i dipendenti. In campo anche i medici di base per rintracciare, ognuno tra i propri assistiti, tutti gli indecisi e sollecitarli alle somministrazione del vaccino.

Il cambio di strategia e l'obiettivo delle Asl

Le Aziende sanitarie ora accelerano e cambiano strategia. L'obiettivo è quello di immunizzare almeno l'80% di pugliesi entro la fine di settembre. E stando ai numeri del governo aggiornati a ieri, la maggior parte degli assenti dagli hub si riscontra proprio tra gli over 20 e gli under 50. Nel dettaglio, in fascia 20-29 anni, a fronte di una platea di circa 429mila pugliesi, il 29% (125.106 unità) non ha ricevuto neppure una dose di vaccino. Ma all'appello delle somministrazioni mancano anche 144.500 giovani in fascia 30-39 anni. Il 32% del totale, a conti fatti. E ancora, su 420.100 pugliesi in fascia 40-49 anni, il 29% non ha ancora effettuato la prenotazione o ricevuto la prima dose.
Un esercito di indecisi ai quali già lo scorso mercoledì aveva rivolto il suo appello su Facebook l'assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco. «Correte a vaccinarvi perché il virus fa seri danni». Nelle stesse ore il Dipartimento regionale di Prevenzione della Salute diretto da Vito Montanaro ha allertato le Asl pugliesi. Nuovo ordine di servizio: stilare gli elenchi dettagliati - nomi e cognomi - di chi manca all'appello della vaccinazione. E avviare un sistema di chiamate attive a tappetto per invitare tutti a prenotare la prima dose. Alle Asl, inoltre, il compito di mettere in campo una serie di iniziative collaterali, itineranti e a domicilio. Una macchina mobile per le vaccinazioni in grado di superare il modello tradizionale degli hub. E le prime iniziative sono già state avviate nelle scorse ore.
«La Asl di Brindisi - ha fatto sapere il direttore generale Giuseppe Pasqualone - ha programmato una serie di interventi per incrementare la copertura vaccinale della popolazione. A partire dalla chiamata attiva: il Dipartimento di Prevenzione sta contattando tutti i cittadini tra 20 e 59 anni, che ancora non si sono vaccinati o prenotati. Ma per invitare residenti e turisti a vaccinarsi oggi (
ieri, ndr) un ambulatorio mobile della Asl ha raggiunto i cittadini negli stabilimenti balneari della costa nord di Brindisi e nelle piazze di Latiano, Francavilla Fontana e Mesagne». Riflettori puntati anche su giovanissimi e studenti. «Proseguono le vaccinazioni per la fascia di età dai 12 ai 19 anni. E il nostro obiettivo è raggiungere a breve una copertura vaccinale con la prima dose dell'85%» ha concluso Pasqualone.
Per parte sua, il direttore generale della Asl di Taranto Stefano Rossi punta su aziende e medici di base. «Siamo entrati in un fase nella quale dobbiamo cercare di essere più proattivi - ha spiegato Rossi - È chiaro che chi non si è vaccinato sino a ora difficilmente lo farà autonomamente. Gli hub continuano a essere aperti ma il calo di utenza che si registra è innegabile. Ecco perché dobbiamo cambiare strategia. Gli elenchi di chi manca all'appello della vaccinazione sono stati già stilati e le chiamate attive sono partite. Ma ora è il caso di puntare sulle aziende con sedute vaccinali mirate per dipendenti e lavoratori». Iniziative sul modello di quelle già realizzate da Ilva ed Eni che hanno garantito la vaccinazione di circa 1.200 dipendenti. Tra le strategie di Rossi, inoltre, c'è quella di tornare a coinvolgere attivamente i medici di base, «ai quali chiediamo di contattare ognuno i propri assistiti e invitare chi non lo ha fatto a vaccinarsi».
In campo anche la Asl di Lecce.

E chiamate attive già partite per la fascia 20-49 anni. Ma dopo il successo dei due open day con il monodose J&J a Otranto e Lecce, il direttore del Dipartimento di Prevenzione Alberto Fedele ha annunciato: «Una campagna di vaccinazione itinerante al mare e nelle principali località turistiche del Salento per i prigri del vaccino. Quanti non hanno ancora effettuato la prenotazione della prima dose ma per i quali - soprattutto tra gli uder 60 - ora più che mai è necessario il processo di immunizzazione».

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