Vaccini, scorte extra di Pfizer alla Puglia e 930mila dosi entro settembre

Vaccini, scorte extra di Pfizer alla Puglia e 930mila dosi entro settembre
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 11 Agosto 2021, 05:00

Nei prossimi venti giorni, dal 12 agosto al primo settembre, in Puglia arriveranno 928.550 vaccini anti Covid. Un incremento rispetto alle previsioni di fine luglio, figlio del lavoro svolto dal premier Mario Draghi a livello europeo, come ammesso dal commissario Francesco Paolo Figliuolo lunedì scorso. In Italia arriveranno 3 milioni di dosi in più, per la Puglia l’incremento è di circa il 15%. In particolare, sarà Pfizer ad aumentare le proprie consegne: anziché 131mila dosi, il 18 agosto ne distribuirà in Puglia 219.960, il 25 agosto invece ne porterà 235.170. Fatti i calcoli, negli ultimi 15 giorni di agosto saranno disponibili negli hub 192mila dosi in più rispetto alle previsioni, circa il 15% del totale. Un incremento che permetterà di accelerare nella fase che può diventare cruciale, quella a poche settimane dall’avvio dell’anno scolastico e della riapertura di uffici e fabbriche.

Dal 23 agosto tocca agli studenti

Dal 23 agosto le Asl inizieranno a vaccinare tutti gli studenti che decideranno di aderire alla campagna: in Puglia, tra i residenti da 16 a 19 anni il 60,52% ha già ricevuto almeno una dose; mentre tra i 12 e 15 anni il 23,82% si è sottoposto alla prima somministrazione.

Nel resto del Paese, sono 1.061.931 gli studenti nella fascia 16-19 anni che non hanno ancora fatto la prima dose di vaccino anti-covid, pari al 45,73%; 1.772.480 i ragazzi nella fascia tra i 12 e i 15 anni, pari al 76,88%, che non sono stati ancora vaccinati nemmeno con una dose.

La Puglia sfonda il tetto dei 5 milioni di dosi somministrate

Ieri mattina, in Puglia è stata superata quota 5 milioni di dosi inoculate, per la precisione sono 5.018.229, pari al 98.1% di quelle ricevute (5.103.538). «Le persone completamente vaccinate sono maggiormente protette anche dalle varianti più diffusive attualmente in circolazione. Il numero di persone che necessita di cure intensive è in drastico calo», si legge sulla pagina facebook della Regione Puglia. Hanno già completato il ciclo vaccinale: il 94,33% delle persone con più di 80 anni (media nazionale, 91,12%); il 91,91% dei pugliesi fra i 70 e i 79 anni (media nazionale 86,37%); l’86,86% dei residenti fra i 60 e i 69 anni (media nazionale 79,64%); il 76,59% delle persone fra i 50 e i 59 anni (media nazionale 71,25%); il 67,03% dei cittadini fra i 40 e i 49 anni (media nazionale 59,76%); il 52,34% dei residenti fra i 30 e i 39 anni (media nazionale 49,42%). «Superata quota 5 milioni di dosi di vaccino anti Covid in Puglia. Un grande ringraziamento va al personale sanitario e della protezione civile al lavoro ogni giorno nelle sedi vaccinali pugliesi»: ha commentato il presidente Michele Emiliano. Anche lunedì, però, c’è stata una brusca frenata nel numero di inoculazioni complessive, appena 25mila contro una media di 40mila registrata a luglio. È l’effetto combinato della chiusura di molti hub e della riduzione delle consegne dei sieri.
Le Asl, intanto, si organizzano per garantire la maggiore copertura possibile dei giovani, dopo aver raggiunto l’obiettivo di mettere in sicurezza gli over 60. A Bari, ad esempio, anche per gli studenti del Politecnico, oltre che per gli iscritti all’Università, sarà possibile sino al 15 settembre sottoporsi alla somministrazione senza prenotazione. Potranno presentarsi nell’hub a loro più vicino muniti di carta di identità, tessera sanitaria, certificato di iscrizione o tesserino universitario. A Taranto, invece, dopo la dose le aziende agricole aderenti a Campagna Amica ieri hanno offerto ai vaccinati frutta fresca e succhi di frutta.

Taranto, c'è la notte bianca dei vaccini. Apertura straordinaria dell'hub vaccinale

Lo studio: vaccini efficaci contro i ricoveri

Intanto arrivano buone notizie dagli studi: sia il vaccino Moderna che Pfizer sono efficaci nel prevenire i ricoveri, mentre sul fronte dei contagi il primo sembra essere migliore. Lo affermano due ricerche, ancora in preprint, secondo cui il Moderna sembra più difficile da “evadere” da parte della variante Delta. Nel primo studio sono stati esaminati i dati di 50mila persone vaccinate dal Mayo Clinic Health System. L’efficacia nel prevenire l’infezione da parte di Moderna è scesa dall’86% dell’inizio del 2021 al 76% a luglio, mentre per Pfizer si è passati dal 76% al 42%. «I vaccini sono stati progettati e testati per la riduzione dei casi sintomatici, dei ricoveri e dei decessi - ricordano gli autori - questo studio conferma l’efficacia nell’ottenerla, anche in presenza dell’evoluzione di varianti più trasmissibili. In generale nella popolazione che abbiamo studiato entrambi i vaccini riducono fortemente il rischio di infezione e casi gravi, ma gli individui vaccinati con Moderna hanno metà della probabilità di infettarsi rispetto a quelli vaccinati con Pfizer». Un altro studio, del Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute di Toronto, ha esaminato la risposta alla vaccinazione di una popolazione di anziani. In questo caso si è visto che il livello di anticorpi generato dal vaccino Moderna era maggiore rispetto all’altro.
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