Vaccini, solo il 30% di adesioni nella fascia 79-70 anni. La Regione prima apre subito agli over 60, poi torna indietro: domani dosi per i nati nel 1942

Vaccini, solo il 30% di adesioni nella fascia 79-70 anni. La Regione prima apre subito agli over 60, poi torna indietro: domani dosi per i nati nel 1942
di Vincenzo DAMIANI
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Domenica 11 Aprile 2021, 00:32 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 07:57

Le agende sono ancora aperte, ma il dato parziale sulle adesioni alla campagna vaccinale anti Covid nella fascia di età 79-70 anni è molto basso: poco più del 30% dei pugliesi ha confermato l’appuntamento già fissato dalle Asl. C’è ancora tempo, ieri si è chiusa la finestra per i 79enni e 78enni, ma per tutti gli altri c’è ancora qualche giorno: 70enni e 71enni potranno prenotarsi sino a domenica 18 aprile, quando le agende verranno chiuse.

Le Asl fanno sapere che «per evitare sovrafflusso per la giornata di lunedi 12 aprile verranno vaccinati negli hub della Puglia tutti i cittadini pugliesi senza fragilità di 79 anni (nati nel 1942). Martedi 13 aprile la vaccinazione sarà aperta alla fascia dei 78 anni (nati nel 1943). Ovviamente sino ad esaurimento dei vaccini disponibili. Man mano che gli slot verranno saturati sarà consentito, a seguito di apposita comunicazione, sbloccare le altre fasce di età per ordine di anzianità per presentarsi agli hub per la vaccinazione. Si prega pertanto i cittadini che non rientrano nelle fasce di età indicate a non presentarsi presso gli hub vaccinali e ad attendere lo sblocco della loro annualità. Sono sbloccate progressivamente da domani - aggiungono ancora - le adesioni sulla piattaforma “La Puglia ti vaccina” per le vaccinazioni per la fascia 69-60 anni. Domani si aprono le adesioni per chi è nato dal 1 gennaio 1952 al 31 dicembre 1953».

Tutto, quindi, è pronto per la campagna di massa, anche se i numeri, al momento, non sono quelli che la Regione si augurava. Proprio per la scarsa adesione, ieri sera il dipartimento Salute ha emanato una circolare con la quale ha stabilito che da domani (12 aprile), fermo restando che avrà priorità chi ha dato adesione, sarà autorizzato “l’accesso alla vaccinazione per tutte le persone di età superiore ai 60 anni che non si trovano in condizione di estrema vulnerabilità e/o di disabilità grave senza alcuna preventiva conferma di adesione o prenotazione”. Insomma, una tana libera tutti (qui il documento integrale).

I timori legati ad AstraZeneca

“I punti vaccinali - specifica la nota - dovranno garantire la somministrazione del vaccino Vaxzevria (AstraZeneca) per tutte le persone di età superiore ai 60 anni che non si trovano in condizione di estrema vulnerabilità”. La priorità di vaccinazione sarà comunque garantita alle persone che hanno già manifestato l’adesione alla vaccinazione.

Poi, verso l’ora di pranzo, dopo un incontro tra il presidente Michele Emiliano e i sindaci pugliesi, è arrivato un chiarimento: «Per evitare sovrafflusso, nella giornata di lunedì 12 aprile verranno vaccinati negli hub della Puglia tutti i cittadini pugliesi senza fragilità di 79 anni – nati nel 1942 -. Martedì 13 aprile, la vaccinazione sarà aperta alla fascia dei 78 anni – nati nel 1943 -. Ovviamente, sino a esaurimento dei vaccini disponibili».


Secondo fonti sanitarie, sulla scarsa partecipazione potrebbe aver pesato il caso AstraZeneca: basti pensare che già a Pasqua e Pasquetta, il 40% dei caregiver ha rinunciato a immunizzarsi quando ha saputo che il siero disponibile era quello anglo-svedese. Il timore della Regione Puglia sembra che si stia effettivamente materializzando: tra i pugliesi sta vincendo la sfiducia nel vaccino dopo le notizie contrastanti, le sospensioni e il caos a livello comunicativo da parte di Ema e Aifa. “Ricostruire questa fiducia sarà complicato”, ha lanciato l’allarme l’assessore Pier Luigi Lopalco. Ma sarà il principale compito da oggi in poi delle Istituzioni, la Regione sta pensando a delle campagne mediatiche ad hoc. Come detto, da domani inizieranno le somministrazioni per 79enni e 78enni, si procederà in base alla data di nascita. La Regione conta di vaccinare tutti con la prima dose entro il 30 aprile, per poi iniziare con la popolazione nella fascia di età 69-60. Però, è possibile che le Asl decidano di anticipare le date di alcune vaccinazioni già fissate se le adesioni dovessero restare limitate e si dovessero creare dei “buchi” nel programma. Dopo Pasquetta la Puglia ha incrementato la sua capacità vaccinale, passando da circa 11mila dosi giornaliere a oltre 15mila. Negli ultimi giorni le Asl stanno procedendo con le vaccinazioni agli over 80 e fragili, dopo settimane di attesa finalmente anche i medici di famiglia sono entrati in campo con le inoculazioni a domicilio ma il ritardo accumulato è significativo. Basti pensare che solo il 69,5% dei pugliesi tra 80 e 89 anni ha ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid, mentre il 42,5% è stato immunizzato anche con la somministrazione del richiamo.

I numeri ancora troppo bassi

Quindi, secondo i dati del ministero della Salute, all’appello manca circa il 30% dei cittadini in quella fascia di età. Nel dettaglio, tra 80 e 89 anni risultano essere 154.475 i vaccini inoculati come prima dose, 94.479 le seconde dosi. In totale, i sieri somministrati in Puglia sono 743.033, dato aggiornato alle ore 17.30 di ieri; venerdì alla stessa ora era 716mila, quindi sono stati eseguiti in 24 ore 27mila inoculazioni circa. “La priorità – dicono dalla Regione - è mettere in sicurezza la fascia degli over80, dei malati oncologici in trattamento o che hanno terminato le cure negli ultimi sei mesi, dei pazienti con malattie rare e dei loro caregiver”. Il consigliere regionale del Pd, Fabiano Amati, invita però ad accelerare: “Venerdì sono state somministrate solo 18 dosi in più rispetto a giovedì 7 aprile. Serve un colpo di reni”. E proprio ieri è entrato in funzione il centro vaccinale nel museo Sigismondo Castromediano, in viale Gallipoli a Lecce.

In Salento, sono 33.548 gli ultra80enni a cui è stato somministrato il vaccino, tra questi 24.241 hanno già ricevuto la seconda dose. In corso di allestimento i centri vaccinali che saranno attivi da lunedì 12. Nella Asl di Brindisi proseguono le vaccinazioni per i pazienti oncologici, mentre entro stasera saranno 2.500 gli over 80 e i fragili vaccinati a domicilio dai medici di famiglia. Per quel che riguarda la Asl Taranto, nella giornata di ieri sono continuate le somministrazioni dei pazienti e caregiver: nel PalaRicciardi di Taranto, sono stati vaccinati 300 disabili e i loro caregiver. Al presidio Moscati, vaccinati 168 pazienti oncologici e loro caregiver e altrettanti sono previsti oggi.

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