Vaccini, rientrano in campo i medici di base. Monopoli (segretario regionale Fimmg): «Sarà determinante il nostro rapporto fiduciario»

Vaccini, rientrano in campo i medici di base. Monopoli (segretario regionale Fimmg): «Sarà determinante il nostro rapporto fiduciario»
Vaccini, rientrano in campo i medici di base. Monopoli (segretario regionale Fimmg): «Sarà determinante il nostro rapporto fiduciario»
di Alessio PIGNATELLI
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Martedì 9 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:35

«La buona notizia è che abbiamo chiuso questo accordo per la vaccinazione anti covid. La somministrazione potrà avvenire sia presso gli studi dei medici di medicina generale, sia negli hub qualora non dovesse essere possibile un’organizzazione nelle sedi dei medici. Sicuramente, rientriamo in campo con orgoglio».

È certamente soddisfatto, a fine incontro e ad accordo raggiunto negli uffici dell’assessorato a Bari, il dottor Donato Monopoli, segretario regionale dei Medici di Medicina Generale.

Una trattativa impegnativa perché l’obiettivo è stato valorizzare le richieste delle organizzazioni sindacali sull’organizzazione della campagna vaccinale presso gli ambulatori dei medici di medicina generale confermando che un modello evoluto di assistenza sanitaria territoriale si basa sull’attività dei medici di famiglia. I gruppi target attualmente rientranti nella campagna di somministrazione della terza dose, quindi, potranno prenotare utilizzando i canali già attivati (sito web, farmacup, numero verde) e, da ora in poi, avvalersi del proprio medico di base.

Dottore, finalmente tornate a ricoprire un ruolo determinante nella filiera.

«La medicina generale ha dimostrato assolutamente di saper gestire la campagna già a marzo e aprile quando responsabilmente abbiamo iniziato a vaccinare e nell’arco di 70 giorni avevamo somministrato circa 800mila dosi. Dopodiché, siamo usciti dalla campagna obtorto collo: non per nostra cattiva volontà ma per decisioni e scelte dall’alto. Quegli obiettivi e quelle soglie auspicati li avremmo raggiunti tranquillamente con il nostro supporto. Questa volta sarà tutto più organizzato, si riscopre l’essenza del nostro ruolo».

Come funzionerà praticamente?

«Sarà il medico di base a contattare il proprio paziente per ricevere innanzitutto il consenso. Nel momento che arriva, organizzeremo le giornate vaccinali chiamando le persone per comunicare sede luoghi e orari».

L’inoculazione avverrà nello studio?

«Questo dipenderà dagli aspetti organizzativi ma comunque sarà il medico a inoculare. Ovviamente dipenderà dai singoli spazi. Bisognerà migliorare gli assetti organizzativi aumentando la presenza di collaboratori e rimodulare orari anche al di fuori di quelli canonici. Di certo, quando ci sono situazioni complesse da gestire, c’è la dimostrazione che il nostro ruolo diventa strategico. Credo che questo accordo poi determini una revisione degli hub o quantomeno dei giorni di apertura perché rientriamo nella filiera».

Sicuramente diventa fondamentale il rapporto di fiducia paziente-medico di base che può diventare la carta vincente per convincere le persone alla vaccinazione.

«Abbiamo visto che è difficilissimo che il paziente vada spontaneamente a vaccinarsi per la terza dose. E, parallelamente, si rivolge sempre al medico di base proprio per un rapporto fiduciario, per chiedere informazioni, consigli. L’accordo ci dà la possibilità di una più alta penetrazione che difficilmente potrebbe essere raggiunta oggi. Il rapporto di prossimità conterà molto».

Entro quando sarete operativi?

«Tenga conto che dobbiamo raccogliere tabulati, contattare, organizzare. È un compito gravoso anche per noi. Diciamo che entro un paio di settimane ci organizzeremo e potremo iniziare concretamente a contattare i pazienti. Cosa che già accade, ovviamente, per i soggetti a domicilio dei quali abbiamo già i nominativi ma è un numero molto residuo».

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