La distribuzione dei vaccini antinfluenzali ai medici di famiglia si è sbloccata, ma nelle farmacie le dosi restano un miraggio e non c’è una data certa sui rifornimenti. Quindi, chi non rientra nelle fasce a rischio, la cosiddetta “popolazione attiva”, ma vuole ugualmente vaccinarsi non potrà farlo a stretto giro e dovrà pazientare per un tempo che ancora non è stato definito. E il motivo appare burocratico e riguarda non solo la Puglia, ma un po’ tutta l’Italia, salvo rarissime eccezioni.
Cosa sta succedendo? Di sicuro un pasticcio. Le Regioni, in tempi non sospetti, hanno acquistato milioni di dosi, in previsione di una concomitante seconda ondata di contagi Covid. La Puglia ha comprato 2,1 milioni di vaccini, le aziende farmaceutiche, quindi, hanno esaurito le scorte e le farmacie sono rimaste a secco. Di conseguenza, nella Conferenza Stato-Regioni è stato individuata la soluzione: saranno le Regioni a cedere alle farmacie una quota dei loro vaccini, per la Puglia si parla di circa 150mila dosi. Ma è sorto un problema al momento della distribuzione: alle Regioni sono state consegnate forniture multidose, per essere più chiari confezioni contenenti più dosi di vaccino. Alle farmacie, però, la normativa nazionale impedisce la vendita di multidose, ogni vaccino deve essere monodose perché deve essere rintracciabile in qualsiasi momento. Ecco il motivo del blocco. «L’Italia morirà di burocrazia», dice quasi sconsolato il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari, Luigi D’Ambrosio Lettieri. «Siamo – prosegue - in una situazione di piena emergenza non nazionale, ma mondiale. Servirebbe maggiore flessibilità per una questione di tutela della salute pubblica, la situazione tra qualche settimana potrebbe essere esplosiva se dovessimo concentrare l’epidemia di coronavirus con quella influenzale che, ricordo, ogni anno coinvolge sino a 6 milioni di italiani. Stiamo rischiando di far collassare i nostri ospedali». Quale la soluzione? «Servirebbe un intervento normativo o uno autorizzativo dell’Agenzia del farmaco».
Né una cosa né l’altra arrivano, Regioni e Stato proseguono nel confronto ma, ad oggi, non è arrivata la soluzione. «È in fase di valutazione», conferma D’Ambrosio Lettieri. Sui tempi, però, resta l’incertezza: «La situazione – spiega il presidente dell’Ordine dei farmacisti - si potrebbe sbloccare oggi così come chissà quando, non abbiamo avuto indicazioni. Non sappiamo quando avremo disponibilità di vaccini e li potremo distribuire alla popolazione attiva, cioè quella non a rischio».
Si è, invece, sbloccata la consegna delle dosi ai medici di medicina generale in tutta la Puglia, anche se avviene ancora a singhiozzo.