Effetto vaccini, crollo di contagi e morti. L'Iss: «80% di positivi in meno dopo la prima dose»

Effetto vaccini, crollo di contagi e morti. L'Iss: «80% di positivi in meno dopo la prima dose»
di Paola COLACI
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Lunedì 17 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:39

Dopo la prima dose di vaccino il rischio di infezione da Covid cala dell’80%. E crolla del 90% anche il numero dei ricoveri e del 95% quello dei decessi. Ciò vale soprattutto nelle regioni del Sud, Puglia compresa, ma il risultato incoraggiante si riscontra in maniera più o meno omogenea su tutto il territorio nazionale. La conferma arriva dall’Istituto superiore della Sanità che nelle scorse ore ha pubblicato i risultati dell’analisi congiunta dell’anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata Covid. Trend che in Puglia è confermato anche dal bollettino epidemiologico delle scorse ore: nella giornata di ieri su 6.895 test effettuati, sono stati registrati 404 casi positivi, con una incidenza del 5,85%. Si calcolano anche 8 decessi: un numero mai così basso da mesi. Ma tant’è.

Pfizer, Moderna e AstraZeneca: lo studio dell'Iss su 13.7 milioni di italiani


Il report “Sorveglianza vaccini Covid-19”, a cura dell’Iss e del Ministero della Salute in collaborazione le Regioni, presenta i dati a partire dallo scorso 27 dicembre - giorno di avvio della campagna vaccinale in Italia - e sino al 3 maggio. E analizza un campione pari a 13,7 milioni di persone vaccinate alle quali è stata somministrata almeno una dose tra quelle autorizzati in Italia. Pfizer, Moderna e AstraZeneca, in testa. Ma anche Johnson & Johnson. Non viene specificata, tuttavia, l’efficacia di ogni singolo vaccino, “poiché sono stati introdotti in fasi successive e somministrati a popolazioni con diverso profilo di rischio: è necessario attendere un tempo di follow-up più lungo per poter ottenere risultati più solidi e confrontabili” si legge nel report. Si sa però che il 95% dei vaccinati che ha ricevuto il preparato di Pfizer o Moderna ha completato il ciclo vaccinale nei tempi indicati dal calendario nazionale. Mentre per il vaccino AstraZeneca nessuna delle persone incluse nello studio aveva ancora ricevuto il ciclo completo. Al 3 maggio, ancora, solo l’1% dei vaccinati aveva ricevuto la dose unica di Johnson&Johnson.
Nel dettaglio, l’analisi congiunta evidenzia come il rischio di infezione, ricovero e decesso diminuisca progressivamente dopo le prime due settimane dalla somministrazione. E a partire da 35 giorni dall’inizio del ciclo vaccinale si osserva una riduzione dell’80% delle infezioni, del 90% dei ricoveri e del 95% dei decessi.

Effetti sono molto simili sia negli uomini che nelle donne e nelle diverse fasce d’età.

Crollano i contagi per anziani e operatori sanitari


In relazione alle diagnosi di nuovi contagi nei cittadini che hanno ricevuto almeno la prima dose di medicinale anti-Covid, se a livello nazionale entro le prime due settimane dalla somministrazione l’incidenza di nuovi casi risultava pari a 2.90 ogni 10mila unità, il dato si è dimezzato nelle due settimane successive (ed entro i 35 giorni dalla somministrazione) attestandosi a quota 1.33 casi ogni 10mila persone. In Puglia, nelle regioni del Sud e nelle isole, a fronte di 2.26 nuove diagnosi da Covid su 10mila persone entro le due settimane successive alla somministrazione, l’incidenza è crollata a 1.18 casi su 10mila unità nelle settimane successive. Analizzando le categorie prioritarie di vaccinazione, ancora, secondo il report dell’Iss a beneficiare maggiormente degli effetti di immunizzazione del vaccino sono stati gli ospiti delle Rsa. In prevalenza gli anziani che hanno visto crollare l’incidenza del contagio di circa il 78% tra le prime due settimane post somministrazione e il periodo successivo. Nel dettaglio, se l’incidenza dei nuovi casi da Covid tra 0 e 14 giorni dopo l’immunizzazione si è attestata a 9.42 su 10mila unità, nelle settimane successive lo stesso dato è calato sino a toccare quota 2.88. Numeri incoraggianti anche sul fronte degli operatori sanitari – i primi a essere vaccinati già a partire da febbraio - per i quali l’incidenza del rischio di contagio, ricovero e decesso risultava molto più alta rispetto alle altre categorie prioritarie quali forze dell’ordine, personale scolastico e soggetti vulnerabili soprattutto nei primi giorni dopo la somministrazione del vaccino. Ma, “in tutte le categorie si osserva, comunque, una riduzione dell’incidenza all’aumentare del tempo dalla somministrazione della prima dose” sostengono gli esperti dell’Iss. «Questi dati – commenta il presidente Silvio Brusaferro – confermano l’efficacia delle vaccinazioni e della campagna vaccinale, e la necessità di raggiungere presto alte coperture in tutta la popolazione per uscire dall’emergenza grazie a questo strumento fondamentale». 

In Puglia calano positivi e morti e aumentano i guariti


Strumento che sta dando i suoi effetti positivi anche in Puglia, come si diceva. Tant’è che ieri su 6.895 test effettuati, sono stati registrati 404 casi positivi, con una incidenza del 5,85%. In calo anche i nuovi ricoveri: 1.251 nella giornata di ieri. E 9 in meno rispetto a sabato. Dall’inizio dell’emergenza, ancora, sono stati effettuati 2.380.773 test. E i pugliesi attualmente positivi sono 38.718 . In tutto 18 in meno rispetto al giorno precedente. A conti fatti, dunque, l’incidenza del contagio in regione si attesta a 613 casi ogni 10 mila abitanti. Se cala il numero di nuovi positivi e ricoveri, di contro a salire è il dato relativo ai pazienti guariti: in totale sono 201.369, con un incremento di 414 unità in 24 ore. Dei nuovi contagi registrati, infine, 95 sono riconducibili alla provincia di Bari, 38 a quella di Brindisi, 41 alla Bat, 74 alla provincia di Foggia, 131 alla provincia di Lecce, 23 a quella di Taranto. E un caso di residente fuori regione, un caso di provincia di residenza non nota. I decessi sono 3 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 1 in provincia Bat, 1 in provincia di Foggia. 

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